Italia-Olanda 3-1 (25-19, 25-17, 16-25, 25-18)
Italia: Gennari 2, Bonifacio ne, Malinov, De Gennaro (L), Orro 3, Chirichella 10, Danesi 17, Pietrini 13, Nwakalor 1, Sylla 8, Egonu 24, Parrocchiale, Mazzaro (L) ne, D’Odorico ne. All. Mazzanti.
Olanda: Knip (L) ne, Plak 12, Grothues, Lohuis 9, Korevaar ne, Schoot (L), Buijs 9, Bongaerts 2, Dijkema, Baijens ne, Jasper, Daalderop 14, Timmerman 4, Dambrink 2. All. Selinger.
Arbitri: Ozbar (Turchia) e Fernandez Fuentes (Spagna).
Note: Spettatori 2300. Italia: battute vincenti 4, battute sbagliate 8, attacco 45%, ricezione 33%-28%, muri 16, errori 27. Olanda: battute vincenti 5, battute sbagliate 4, attacco 33%, ricezione 49%-45%, muri 6, errori 13.
SEMIFINALI
Turchia-Serbia 1-3 (34-32, 26-28, 23-25, 13-25)
Olanda-Italia 1-3 (19-25, 17-25, 25-16, 18-25)
FINALE 3° POSTO
Turchia-Olanda sab 4/9 ore 17
FINALE 1° POSTO
Serbia-Italia sab 4/9 ore 20
Dopo 12 anni l’Italia torna a disputare una finale dei Campionati Europei femminili: la nazionale di Davide Mazzanti cancella finalmente il tabù che durava dal successo del 2009, imponendosi per 3-1 ai danni dell’Olanda in semifinale. Domani alle 20 le azzurre sfideranno a Belgrado le padrone di casa della Serbia . La partita contro le orange è a tratti dominata da Egonu e compagne, malgrado il completo black out di un terzo set perso a 16; più del passaggio a vuoto preoccupano i problemi fisici di Miriam Sylla, uscita proprio nel terzo parziale, probabilmente per un riacutizzarsi dell’infortunio alla caviglia accusato prima delle Olimpiadi.
Tante le protagoniste del successo azzurro, ma non si può non citare una Paola Egonu incontenibile: è lei a rimettere in carreggiata l’Italia nel quarto parziale, con l’attacco (43%), il servizio e il muro. Strepitosa anche la partita di Anna Danesi (17 punti), uscita sempre valida per Orro in attacco e incubo delle olandesi a muro con 6 block vincenti sui 16 di squadra. Bene anche Chirichella e Pietrini. L’ingresso di Celeste Plak per Dambrink – comunque positivo – non basta ad alimentare le speranze della squadra di Selinger, che alla fine deve affidarsi quasi sempre a Nika Daalderop (14 punti).
Nel complesso una prestazione magari non brillante come quella contro la Russia (parlano chiaro i 27 errori-punto), ma concreta nei momenti decisivi e, soprattutto, finalizzata a un risultato storico: ora le azzurre possono sfidare senza timori la Serbia, approfittando magari del ruolo di outsider. Con la speranza di poter affrontare la partita decisiva al completo.