Nuovo anno, nuove emozioni. La Savino Del Bene Volley si prepara alla prima sfida europa del suo 2023. Domani infatti la squadra di coach Barbolini, reduce da sette vittorie consecutive tra campioanto e coppa, tornerà ad affrontare una partita di CEV Cup.
La Savino Del Bene Volley dopo aver eliminato le turche del Galatasaray nei sedicesimi di finale della seconda manifestazione europea per club, si prepara infatti alla gara contro le croate del Mladost Zagreb.
Partita in programma al Dom Odbojke Bojan Stranic di Zagabria, dove a partire dalle 20.30, le due formazioni si sfideranno nella gara d’andata degli ottavi di finale.
Nessuna giocatrice della Savino Del Bene Scandicci ha indossato in passato la maglia del Mladost. Allo stesso modo nella formazione croata non ci sono ex Savino Del Bene Volley.
Quello di questo martedì sarà il primo confronto ufficiale tra le due formazioni. La Savino Del Bene Volley giocherà per la prima volta in Croazia.
“Il Mladost è una squadra molto giovane. Nei sedicesimi di finale hanno vinto agevolmente, anche perchè la loro rivale era una formazione finladese di non altissimo livello. Come tutte le partite di coppa dobbiamo concentrarci principalmente su di noi, perchè giochiamo con una squadra che non conosciamo, fatta eccezione per una giocatrice (ndr Klara Perić) che ha giocato brevemente nel campioanto italiano. Dobbiamo essere bravi noi a partire bene ed a pensare a fare bene. Sarà una partita in cui ci sarà spazio anche per chi fino ad oggi ha giocato meno.”
Il Maldost Zagreb è nato nel 1946, ma ha dovuto attendere gli anni ’80 prima di ottenere i primi risultati importanti. Vinta la Coppa di Jugoslavia nel 1981, nel 1984 il club croato si è imposto nuovamente in coppa e soprattutto ha conquistato il suo primo campionato jugoslavo.
Il Mladost ha vissuto il suo momento di massimo splendore nella seconda metà degli anni ’80. Il club croato in quegli anni ha infatti vinto la coppa nazionale per tre volte consecutive e allo stesso tempo si è aggiudicato quattro volte il campionato jugoslavo.
Nel 1991 il Mladost ha raggiunto il suo traguardo più prestigioso vincendo la Coppa dei Campioni, ad oggi l’unico trofeo internazionale conquistato dalla formazione croata se si escludono i quattro successi consecutivi ottenuti in MEVZA League tra il 1995 e il 1999.
Con lo scioglimento della Jugoslavia il Mladost ha continuato a trionfare tra i confini croati e ad oggi la società con sede a Zagabria ha ottenuto la vittoria di 16 campionati e 11 coppe nazionali. Gli stessi successi non sono stati ripetuti in campo europeo, ma va comunque ricordato che il Mladost ha raggiunto la finale di Coppa dei Campioni nel 1992 e nel 1994, venendo però sconfitto in entrambe le occasioni: la prima volta dall’Olimpia Ravenna e nella seconda occasione dalle russe dell’Uraločka.
Tra le curiosità inerenti il Mladost Zagreb va ricordato che nel 1992, la società croata ha partecipato su invito al campionato russo, perdendo in finale proprio contro l’Uraločka.
Dopo aver ottenuto successi per tutta la prima metà degli anni 2000, il Mladost ha dovuto cedere il passo ad altre società emergenti, in principal modo al Partizan Rijeka.
Il club negli ultimi anni è però tornato ad imporsi in ambito nazionale, conquistando il campionato nella stagione 2013-14, per poi ripetersi nelle annate 2015-16, 2017-18 e 2018-19.
In questa stagione il Mladost Zagreb è primo nella Superliga croata e dopo unidici giornate di campionato è ancora imbattuto. La formazione guidata da coach Miodrag Stojakovic si trova a quota 33 punti in classifica ed ha un vantaggio di sei lunghezze sul Kelteks Karlovac, attualmente secondo in classifica. Il Mladost ha infatti ottenuto 11 vittorie da tre punti e vanta un bilancio di 33 set vinti e appena 2 persi.
Il Mladost Zagreb è arrivato agli ottavi di CEV Cup eliminando nei sedicesimi le finlandesi del Kangasala.
Nella sfida di domani il Mladost Zagreb scenderà in campo con Antunovic come palleggiatrice, Luketic nel ruolo di opposto, con Papac e Koraca a comporre il tandem di centrali, Istuk e Grabic in banda e Smoljan come libero.
FOTO CREDIT: Maurizio Anatrini