E’ arrivato al traguardo il primo skipper della Vendee Globe, l’Everest della barca a vela, il giro del mondo in barca a vela, in solitario, senza scalo e senza assistenza. E’ Charlie Dalin su Apivia che ha chiuso in 80 giorni, 6 ore, 15 minuti e 47 secondi. Grandi festeggiamenti per lui a Les Sables D’Olonne in Francia dove è partita la regata lo scorso 8 novembre e dove si conclude l’avventura dei 25 dei 33 skipper rimasti in gara dopo oltre 45mila chilometri (secondo la rotta ideale, ma ovviamente i concorrenti ne hanno percorsi qualche migliaio in più).
Per la vittoria finale però è ancora attesa. Cinque barche erano entrate ravvicinate dentro il Golfo di Biscaglia. Oltre a quella di Dalin, quelle del tedesco Boris Herrmann, e dei francesi Louis Burton, Thomas Ruyant e Yannick Bestaven. E proprio il tedesco potrebbe essere il primo non francese a vincere la regata da quando è stata istituita. Perché pur essendo in questo momento terzo deve però “scontare” 6 ore di abbuono sul tempo che farà segnare al traguardo, assegnate dalla direzione di regata dopo perché Hermann era stato uno dei tre skipper che aveva partecipato alle ricerche del collega Escoffier che aveva fatto naufragio all’altezza del Capo di Buona Speranza in Sudafrica.
In arrivo a Les Sables D’Olonne come secondo sul campo c’è Burton, che però non può scontare alcun abbuono e dovrebbe scalare quindi al terzo posto, oppure addirittura al quarto contando che l’abbuono spetta anche all’attuale quinto, Bestaven, che peraltro è stato anche a lungo in testa alla regata.
Trascorsa la notte dovrebbe essere il turno per l’arrivo anche per il fiorentino Giancarlo Pedote, l’unico italiano presente in gara, che è in lotta su Prysmian Group, per la sesta posizione con Damien Seguin, atleta plurimedagliato alle paralimpiadi perché nato senza una mano.
Pedote, salvo inconvenienti dell’ultimora, una volta tagliata l’immaginaria linea d’arrivo, non solo avrà raggiunto il traguardo di aver completato, al debutto, la regata, ma sarà il miglior italiano per piazzamento nella prestigiosa transoceanica, migliorando così l’undicesimo posto di Alessandro Di Benedetto nel 2012. Da tenere d’occhio comunque anche il veterano Jean Le Cam, più staccato rispetto a Pedote, ma che può contare su ben 16 ore di abbuono (aveva ritrovato e anche preso a bordo Escoffier) e che nelle ultime ore è stato quindi virtualmente davanti a Pedote.
Di certo un finale così equilibrato ed emozionante non c’era mai stato al Vendée Globe, un’edizione che è stata più lenta delle attese (si pensava che fosse battuto il record della gara di 74 giorni 3 ore e 35 minuti), ma che si è rivelata per le condizioni del mare più ostica delle aspettative. Questo però, forse, ha contribuito a incrementare l’equilibrio e l’incertezza.
AGGIORNAMENTO
28 gennaio 2021 ore 12.20
Nelle ore notturne cha hanno seguito l’arrivo di Charlie Dalin, di fatto il primo a superare la linea del traguardo (in 80 giorni, 6 ore e 47 secondi) una serie di ulteriori colpi di scena hanno animato la regata. La vittoria virtuale era sulle spalle del tedesco Hermann che aveva dalla sua l’abbuono da far valere e poteva diventare così il primo non francese a vincere dopo nove edizioni della manifestazione. Hermann, però, a poche decine di miglia dal sogno a portata di mano aveva una collisione con un peschereccio, rompeva un foil (l’ala) ed era costretto quindi a finire a velocità ridotta. La vittoria sfumava, dopo peraltro una regata condotta in progressiva e costante rimonta dalle retrovie. Il successo è andato cosi a Yannick Bestaven, su Maitre Coq, barca con foil di prima generazione, che ha chiuso con il tempo di 80 giorni 13 ore 59 minuti e 46 secondi, sfruttando l’abbuono di 10 ore e 15’ che aveva in dote per aver partecipato alle ricerche del “naufrago” compagno di regata Kevin Escoffier. Bestaven peraltro si era caratterizzato per una condotta di regata molto audace, seguendo anche rotte originali, prendendosi anche dei rischi e facendo fronte a delle conseguenti piccole avarie, condotta che lo aveva “premiato” con molti giorni di leadership, soprattutto nel negli oceani del Sud, Indiano e Pacifico. La sua leadership sembrava essersi vanificata definitivamente negli ultimi giorni.
Quattro ore dopo Dalin aveva chiuso Louis Burton, che non beneficiava di abbuono e quindi ha chiuso alla fine terzo. Quarto è stato Thomas Ruyant.
Al sesto posto intorno all’ora di pranzo di giovedì 28 è stata la volta di Damian Seguin, il plurimedagliato atleta paralimpico, che nella parte finale di regata ha duellato testa a testa, con sorpassi e controsorpassi con l’italiano Giancarlo Pedote. Seguin ha chiuso in 80 giorni, 21 ore 58 minuti e 20 secondi.
Subito alle spalle di Seguin (una ventina di chilometri ancora da percorrere) c’è Giancarlo Pedote. Lo skipper di Prysmian Group chiuderebbe quindi settimo (sul campo di regata), anche se la sua posizione, così quella di Seguin, è a rischio per le 16 ore di abbuono di cui beneficia lo skipper che naviga alle sue spalle, il veterano Jean le Cam. In ogni caso Pedote, una volta arrivato, sarà lo skipper italiano ad essersi piazzato meglio nella storia della prestigiosa e difficilissima manifestazione.
AGGIORNAMENTO DELLE 13.15 del 28 gennaio 2021
Giancarlo Pedote ha tagliato il traguardo del Vendee Globe in 80 giorni 22 ore e 42 minuti e 20 secondi, in settima posizione. Ora si attende l’arrivo di Le Cam che potrebbe scavalcarlo (considerando l’abbuono). In ogni caso è stata una fantastica impresa per il fiorentino che abbiamo seguito fin dall’inizio (dallo scorso novembre) e continueremo a seguire tutti i martedì in “Oltre il calcio” dalle 15 sul canale 196 e sulle pagine Facebook “Firenzeviolasupersport” e “Oltre il calcio”.
AGGIORNAMENTO DELLE 20 DI GIOVEDI’ 28 GENNAIO
Jean Le Cam su “Yes We Cam!” è stato l’ottavo skipper ad attraversare la linea del traguardo al Vendee Globe ma per l’abbuono maturato di 16 ore e 15 secondi ha guadagnato, come si ipotizzava, diverse posizioni in classifica che lo hanno portato addirittura al quarto posto, a sole 3 ore, 19 minuti e 49 secondi dal podio. Giancarlo Pedote scala così in ottava posizione, e resta comunque intatta la sua impresa.
Al fiorentino nella conferenza stampa ufficiale abbiamo chiesto se pensa già un domani di essere il primo dei non francesi a vincere il Vendee Globe ma lui ha giustamente evitato una risposta impegnativa in questo senso. “Sia quando sono in regata sia in tutto quello che faccio – ha detto in particolare – non sono mai pienamente soddisfatto di come è venuta qualsiasi operazione: mi chiedo sempre se poteva essere fatto meglio, non sono mai contento di me stesso. Regato con lo spirito di fare bene, di migliorare posizioni. Ma il fatto di distinguere tra italiani, stranieri e altre categorie simili non rientra nella mia ottica. Da tanti anni vivo in Francia, i miei figli vanno a scuola qui, mi sento un cittadino del mondo. Non provo particolarmente opportuno fare questo tipo di classifiche, nè, come mi è stato detto, ad essere il miglior italiano di sempre in questa manifestazione”.