Un itinerario in bicicletta che si svilupperà dal 21 al 28 settembre: 450 km in bicicletta lungo la parte centrale della Ciclovia degli Appennini tra Toscana, Umbria e Abruzzo, toccando anche Marche e Lazio, per promuovere la rete ciclabile Bicitalia e il cicloturismo, anche nei territori colpiti del terremoto. Lungo il percorso, in programma numerose attività di sensibilizzazione attraverso incontri con le comunità locali e i rappresentanti delle istituzioni.
Domenica, 22 settembre, in contemporanea con l’apertura del primo lotto della Ciclovia dell’Arno a Stia, partirà la Bicistaffetta 2019 di FIAB per concludere nello stesso giorno la prima tappa ad Anghiari. I cicloturisti provenienti da varie regioni italiane saranno salutati alla partenza dall’Assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e dagli amministratori locali, quindi pedaleranno lungo la Ciclovia fino a Rassina per poi prendere la sp di Chitignano e fermarsi a Chiusi della Verna per l’incontro con il Sindaco Giampaolo Tellini e la sosta pranzo. La tappa si concluderà in serata ad Anghiari passando da Caprese Michelangelo. Il giorno successivo è prevista la partenza dalla vecchia stazioncina di Anghiari, quindi una prima sosta a Sansepolcro per poi prendere la Ciclovia del Tevere per Città di Castello e terminare la pedalata a Umbertide.
Come ogni anno torna la Bicistaffetta, iniziativa istituzionale di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che promuove la realizzazione della rete ciclabile nazionale Bicitalia, prevista dall’art. 4 della legge 11 gennaio 2018 n. 2 – e sensibilizza localmente istituzioni e cittadini sui temi delle infrastrutture di rete e dei servizi per la mobilità ciclistica e per il cicloturismo.
Il percorso scelto per l’edizione 2019, che si svolgerà dal 21 al 28 settembre tra Toscana, Umbria e Abruzzo toccando anche Marche e Lazio con partenza da Arezzo e arrivo a Sulmona, è lungo la parte centrale la Ciclovia degli Appennini e delle aree interne, inserita da FIAB nella rete Bicitalia con la sigla BI 8.
Nata nel 2000 come Alta Via dell’Italia Centrale (da Camaldoli a Vieste), la Ciclovia ha avuto degli aggiornamenti successivi fino a sedimentarsi nel 2019 in un corridoio che da Cadibona, in provincia di Savona, raggiunge le Madonie, in Sicilia, dopo circa 1.500 km. Il tracciato definitivo non è stato completamente definito anche perché alcune regioni non hanno ancora pianificato la propria rete territoriale.
Tuttavia nel corridoio tosco-umbro-abruzzese il percorso è abbastanza identificabile, avendo delle risorse infrastrutturali che possono rappresentare un elemento di forza dell’intero tracciato: parliamo del sedime dell’ex ferrovia Arezzo-Fossato di Vico, della consolare Flaminia che in virtù della costruzione della superstrada veloce risulta compatibile con una percorribilità ciclistica, dell’altra ex-ferrovia Spoleto-Norcia in territorio umbro (con un tratto già trasformato in greenway) e della ciclabile, in parte realizzata, lungo l’Aterno nella regione Abruzzo.
La parte centrale della Ciclovia degli Appennini, scelta da FIAB per la 19^ edizione di Bicistaffetta è, dunque, il percorso dove si stanno concretizzando alcune iniziative positive ma dove, parallelamente, sono evidenti le criticità della ricostruzione post terremoto che ha colpito molte delle località attraversate dai 40 ambasciatori del cicloturismo iscritti all’iniziativa. FIAB è convinta che la bicicletta possa rappresentare un’opportunità di crescita in questi territori, così come dimostrano esperienze italiane e straniere.