Rientrato in Italia da circa un mese, Andreas Seppi si è concesso qualche giorno di vacanza in giro per il nord Italia e adesso si trova a Ortisei, un’ora di strada dalla sua Caldaro, dove è stato raggiunto telefonicamente da Elena Pero in diretta su Sky Sport 24.
“Stiamo aspettando delle risposte chiare su questo argomento“, ha detto in riferimento alla prospettiva di riprendere a giocare negli Stati Uniti. “Non ci hanno mai dato una risposta certa, quindi è difficile viaggiare senza sapere cosa succede se qualcuno è positivo“. L’altro dubbio potrebbe essere legato alle sue condizioni fisiche; da ormai diversi anni, Andreas Seppi convive con un problema all’anca che lo costringe a fermarsi per fare delle infiltrazioni almeno una volta all’anno. “Ho fatto la terapia per l’anca a marzo, in America, anche se a conti fatti avrei potuto aspettare un po’ di più! Lì ho giocato sul cemento fino al mio ritorno in Italia e adesso sto giocando sulla terra, dove ho giocato una giornata di serie A e due match d’esibizione“.
Seppi non si sbottona sui tornei che sceglierà per riprendere l’attività professionistica, ma assicura: “Il tennis è uno degli sport più sicuri, il problema sono i viaggi. La ‘bolla’ per giocare lo US Open? Potrebbe funzionare“. I giocatori, sottolinea l’altoatesino, dovrebbero però limitarsi a coprire la distanza che intercorre tra hotel e campi. Per quanto riguarda l’eventualità di testarsi per il coronavirus, Seppi dice di aver fatto un controllo una volta rientrato in Italia (circa un mese fa) subito prima delle due settimane di quarantena.
La chiusura è sulla parte finale di carriera, sua e degli altri ‘vecchietti’ del circuito: “A 36 anni avrei preferito non fare una pausa così lunga, ma potrebbe anche farmi bene per recuperare al meglio le energie. Dovresti rifarmi questa domanda tra un annetto, allora ti saprò rispondere meglio!“. Su Federer: “Credo che abbia ancora tanta voglia di giocare. Se il corpo tiene, può giocare anche a 50 anni; come ha dichiarato ultimamente, non ha proprio voglia di smettere. Credo sia bello per il tennis vedere uno come lui che ha voglia di giocare finché ce la fa. Spero di poterlo fare anche io“.