Non capita spesso che gli incontri di Coppa Davis si giochino in una superficie diversa dalla terra battuta o dal cemento indoor. Stavolta invece il prossimo anno toccherà all’Italia misurarsi su questa superficie. I tennisti interessati saranno presumibilmente Fabio Fognini, Marco Cecchinato, Andreas Seppi e Matteo Berrettini, che sul prato del Calcutta South Club cercheranno di avere la meglio per accedere, successivamente, alle fasi finali che si terranno a Madrid nella settimana tra il 18 e il 24 Novembre 2019, appena dopo la conclusione delle ATP Finals. Sulla carta questa sfida non dovrebbe rappresentare un problema dato che l’India, pur rispettabile come tutte le squadre di Davis, si presenta come un team tecnicamente molto inferiore rispetto alla rosa di giocatori italiani che Corrado Barazzutti potrà schierare per l’occasione. Tuttavia, eccezion fatta per Andres Seppi, classe ’84, di cui si ricorda una finale all’ATP di Halle nel 2015 persa contro Roger Federer, i nostri giocatori non si esaltano particolarmente su questa superficie, soprattutto Fabio Fognini, fattore da tenere in considerazione nell’economia degli incontri. Anche Marco Cecchinato, pur amando l’erba come da lui stesso dichiarato, ancora non ha ottenuto risultati di spessore sulla superficie mentre Matteo Berrettini resta per il momento un’incognita; il talento del classe ’96 romano è fuori discussione, ma i limiti sul rovescio e per quanto riguarda la tenuta fisico-mentale vanno messi in conto. I tennisti avversari, considerando il loro ranking e il magro palmares, non presentano una classifica invidiabile: il migliore è Yuchi Bambri, 26enne di New Delhi (numero 107 ATP), ma riguardo alla Coppa Davis, il fattore campo può pesare non poco e l’Italia non dovrà permettersi distrazioni, avendo davanti degli avversari abituati a giocare sui campi verdi e a conoscerne quindi i segreti. Se si analizzano i precedenti, l’Italia è avanti 4-1 negli scontri diretti, ma l’unica sconfitta risale al primo turno del 1985 quando i match si tennero proprio sull’erba di Calcutta.