Stesso campo, stesso esito. Termina come due anni fa, con la Repubblica Ceca che alza il Defender – questo il nome del trofeo – e l’Italia che si asciuga le lacrime, consapevole di aver dato il massimo in tutto il torneo. Dieci vittorie su undici partite, nove delle quali per manifesta e cinque di queste ottenute in walk-off, non possono essere cancellate da un brutto, inspiegabile e maledetto primo inning, che con sei punti di marca ceca ha fatto la differenza tra la medaglia d’oro e quella d’argento. 9-1 dopo cinque riprese il risultato finale in favore della nazionale ospitante, che vince così per la terza volta nella sua storia il titolo U18, ancora contro i nostri colori dopo Rosmalen 2014 e Praga 2021.
A fine partita Andrea Longagnani ha provato a consolare le sue ragazze, visibilmente distrutte dopo aver perso un titolo nel quale avevano sempre creduto di poter conquistare, spiegando loro che non rinnega le scelte fatte in sede di costruzione della rosa: “Se potessi vi sceglierei di nuovo”. E c’è sicuramente da credergli. Nell’organico che ha fatto sognare e sperare un movimento intero ci sono ragazze che hanno già mostrato numeri e qualità interessanti, che in questo Europeo si sono messe in mostra e issate nei piani alti delle principali statistiche e che non a caso ad oggi vantano già presenze nel massimo campionato italiano.
Sotto una pioggia fitta e continua che ha reso il campo 1 di Praga pesante e sicuramente difficile, l’Italia contava di poter ripetere quanto fatto vedere giovedì nella prima partita di Super Round quando, mettendo in mostra un softball di altissimo livello, ha vinto meritatamente per 2-1 contro la squadra ceca, compiendo un passo importantissimo verso la conquista della prima posizione. Nella finale non è stato così. Energie mentali ridotte al lumicino oppure un naturale calo fisico, ciò che è chiaro è che l’Italia non è entrata in campo con il solito piglio battagliero e con la sicurezza che ha dimostrato lungo tutto il torneo. Questo a favore della Repubblica Ceca, la quale invece si è dimostrata aggressiva sin da subito. La maggior parte dei contatti sui lanci della partente Silvia Aroldi, tra le migliori lanciatrici del torneo per quanto dimostrato nel cerchio di lancio, hanno trovato il varco giusto nel primo inning, dove le ceche sono andate a battere per un totale di undici volte battendo di tutto e in tutti i modi. Dopo una linea a destra di Horackova su conto 3-2, la seconda in battuta Kalcevova mette a terra un bunt a sinistra. La terza base Spiotta è rapida nel raggiungere la palla, ma il suo tiro in prima non trova difensori. Con corridori in seconda e terza ci pensa Krystina El Ghannam a portare la Repubblica Ceca avanti, sul 2-0, con una rimbalzante al centro su conto 3-0.
Wenclova viene colpita e Vlckova, in posizione di bunt per più lanci, lo esegue e diventa il primo out. Il primo out non aiuta l’Italia perché tre lanci più tardi la Noskova batte forte a sinistra per fare muovere il corridore dalla terza base e, nonostante un forte tiro di Lucrezia Moretti a casa, fissa anche il 4-0. Dopo una base ball conquistata dalla Frybova, l’interbase Noemi Cortesi difende una battuta di Strakova per l’out in terza ma una doppia rubata su un secondo strike alla Cervenkova ed una chiamata non favorevole in terza base aiutano la Repubblica Ceca a portarsi sul 5-0 prima del nuovo turno in battuta della Horackova, che con una potente linea al centro firma il 6-0 e l’uscita di scena di Aroldi per Desii, che ferma l’emorragia con l’aiuto della difesa.
La montagna è ormai troppo alta da scalare. Amalie Chaloupkova, lanciatrice con tre anni di esperienza internazionale tra mondiali ed europei U18 e U22, si presenta in una versione diversa rispetto a quella vista due giorni prima. L’unica ad arrivare in base nel primo inning è Lucia Polini, in situazione di due eliminati e con una rimbalzante che il terza base non controlla.
La Repubblica Ceca allunga portandosi in zona manifesta con due battute profonde firmate Wenclova e Vlckova. Le azzurrine, fino a questo momento assenti, prendono coraggio e costruiscono buoni turni. Nel secondo arrivano due valide con Di Pancrazio (doppio) e Lucrezia Moretti (singolo), ma la partente ceca reagisce con due strikeout. Nel terzo, dopo un altro buon lavoro della Desii con due strikeout, Spiotta lima ed è brava a far lanciare la Chaloupkova guadagnando una base su ball. Lo stesso fa Moggi, poco dopo una rubata in seconda di Spiotta. Una palla mancata nel turno di battuta di Polini porta i corridori in zona punto, ma anche qui l’Italia concretizza solo in parte segnando il 7-1 su una volata di sacrificio di Noemi Cortesi.
Nel frattempo la pioggia costringe gli operatori del campo a sistemare ulteriormente l’infield, gettando terra rossa nello spazio tra seconda e prima e nel cerchio di lancio. Ripreso il gioco, riprende anche l’attacco ceco che trova i punti del definitivo 9-1 con una rimbalzante al centro, un gioco corto sul quale l’Italia non è perfetta, un Texas di Wenclova dietro la seconda base e che sa tanto di beffa, e su una volata di sacrificio di Vlckova.
Chaloupkova infatti resta intoccabile ed avvia rapidamente la partita alla conclusione risultando determinante con un totale di 9 strikeout contro due basi su ball, due valide e un punto su cinque riprese lanciate.
L’Italia riconosce la sconfitta e fa gli applausi a chi si è dimostrata più forte e comincia a pensare sin da subito al futuro. Insieme alla medaglia d’argento c’è una fase a gironi della Coppa del Mondo di Softball U18 da disputare nel 2024 insieme a solide basi dalle quali ripartire.
da Praga (Repubblica Ceca), Luca Giangrande
CALENDARIO, RISULTATI E LINK AL PLAY-BY-PLAY
Risultati:
15-16° posto: Polonia – Svizzera 12-5 (5°)
13-14° posto: Croazia – Svezia 8-6
11-12° posto: Austria – Belgio 13-12
9-10° posto: Germania – Spagna 1-12 (4°)
7-8° posto: Francia – Israele 7-3
3-4° posto: Regno dei Paesi Bassi – Irlanda 6-7 (8°)
1-2° posto: Italia – Repubblica Ceca 1-9 (5°)