Marcatori: PT 4’ m. King, t. Simpson (7-0); 7’ m. Quattrini, n.t. (7-5); 9’ c.p. Simpson (10-5). ST 44’ m. Botturi, t. Brisighella (10-12); 48’ m. Battara, t. Brisighella (10-19); 55’ m. Gallorini, t. Brisighella (10-26); 62’ m. Gallorini, t. Brisighella (10-33); 72’ m. Robinson, t. Simpson (17-33); 80’ m. Gasperini, t. Sante (17-40)
Scozia U20: 15. King; 14. Johnston (67’ Robinson), 13. Munn (co-captain), 12. Yule, 11. Gwynn; 10. Simpson, 9. Afshar (70’ Clare); 8. Morris (52’ Guy), 7. Derrick, 6. McConnell (co-captain); 5. Hart, 4. Erskine (63’ McLeod); 3. Cairns (26’ Deans), 2. Blyth-Lafferty (49’ Salmon), 1. Davidson (49’ Surry)
A disposizione: 16. Tait, 17. Surry, 18. Deans, 19. McLeod, 20. Guy, 21. Clare, 22. Salmon, 23. Robinson
Head Coach: Kenny Murray
Italia U20: 15. Mey, 14. Gesi, 13. Passarella, 12. Bozzo (41’ Elettri), 11. Bozzoni; 10. Brisighella (65’ Sante), 9. Battara (70’ Casilio); 8. Botturi, 7. Odiase, 6. Berlese (67’Lavorenti); 5. Turrisi (69’ Pontarini), 4. Mattioli, 3. Gallorini (65’ Artuso); 2. Quattrini (C – 65’ Gasperini), 1. Aminu (63’ Bartolini)
A disposizione: 16. Nicholas Gasperini, 17. Riccardo Bartolini, 18. Alex Valentino Artuso, 19. Enrico Pontarini, 20. Filippo Lavorenti, 21. Lorenzo Casilio, 22. Giovanni Sante, 23. Lorenzo Elettri
Head Coach: Massimo Brunello
Arbitro: Morné Ferreira (SARU)
Assistenti: Eoghan Cross (IRFU) e Takehito Namekawa (JRFU)
TMO: David Rose (RFU)
Cartellini: 70’ Lavorenti (ITA); 72’ Elettri (ITA)
Calciatori: Simpson (SCO) 3/3; Brisighella (ITA) 4/5; Sante 1/1
Note: giornata fredda e grigia, terreno in sintetico, spettatori 1500 circa.
Player of the Match: François Carlo Mey (ITA)
fischio finale solo il cielo sopra Glasgow decide di restare grigio: per il resto, sul sintetico dello Scotsoun l’Azzurro era dappertutto, un’incontenibile marea di maglie festose, capaci di scrivere la pagina forse più bella del rugby italiano al termine di un torneo chiuso con due vittorie, con il record di mete segnate e con quello dell’unica squadra ad aver realizzato il bonus offensivo in tutte le partite giocate, come nemmeno Irlanda e Francia sono state capaci di fare.
La Scozia ci ha provato, ha onorato la maglia e la propria tradizione partendo a mille avendo tanto da dimostrare e nulla da perdere dopo gli 80 punti in casa presi la settimana scorsa contro l’Irlanda, e lo ha fatto firmando un primo tempo di grande intensità, chiuso in vantaggio ma a prezzo di un logorio fisico che poi l’Italia ha saputo capitalizzare al meglio nel secondo, alzando ritmi e livello dello scontro fisico fino allo schianto degli avversari, crollati sotto i colpi di un pack riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori come il più impressionante di questa edizione.
17 a 40 il risultato finale, per una festa cominciata sul campo e destinata a terminare ad orario indefinito, in attesa di sapere se tra Irlanda e Inghilterra uscirà anche la sorpresa di un terzo posto finale che metterebbe un sigillo fantastico su un finale comunque già bellissimo.
Primo Tempo
Come ampiamente previsto, Scozia subito aggressiva nelle fasi iniziali, con le prime collisioni a mettere in difficoltà la difesa azzurra: i padroni di casa sono decisamente affamati sul pallone e al minuto 4 costruiscono una buona superiorità al largo lanciando l’estremo King nello spazio per il tuffo vincente che vale il primo vantaggio. Simpson converte, 7 a 0.
L’Italia è immediatamente reattiva, trovando metri con gli avanti che costringono la mischia scozzese a difendere indietreggiando fino al fallo che porta ad un’ottima rimessa laterale in attacco: lancio, drive e controllo sono impeccabili, inarrestabile l’avanzamento, quasi scontata la meta di Capitan Quattrini per il parziale di 7 a 5.
Il XV del Cardo è però decisamente dentro la partita, e al 9’ si guadagna un fallo in ruck che Simpson trasforma facilmente per il 10 a 5.
L’Italia attacca, ma con meno efficacia del solito, soffocata immediatamente da una difesa che non fa sconti e che sembra aver studiato bene i meccanismi italiani sul breakdown: alla mezz’ora possesso e territorio sono nettamente per i padroni di casa, che mostrano di avere poco a che fare con la squadra battuta largamente dall’Irlanda sullo stesso campo solo una settimana fa.
Al 35’ è di nuovo efficace l’attacco scozzese: su palla contestata a terra la difesa è illegale, Simpson sceglie i pali da 45 metri ma la palla esce leggermente larga ed il punteggio rimane invariato.
Ultimo minuto: l’Italia gioca una touche sui 40 metri scozzesi, muove bene palla sul doppio fronte trovando un buon avanzamento ma sul tentativo di grabber di Gesi l’azione sfuma a cronometro già fermo, spedendo le squadra al riposo sul parziale di 10 a 5.
Secondo Tempo
Al rientro dentro Elettri per Bozzi, con Passarella che passa primo centro: l’Italia è dominante nei primi due possessi e si guadagna una penaltouche sui 22, con fallo scozzese e nuovo tentativo azzurro, questa volta però meno ordinato. Ne scaturisce una mischia chiusa, che all’ingaggio macina quella avversaria mettendo Botturi nelle condizioni di staccarsi e schiacciare di potenza oltre la linea per la meta che vale il pareggio. Brisighella questa volta non sbaglia, Italia per la prima volta avanti sul 10 a 12.
È decisamente un’altra squadra quella Azzurra, devastante all’ingaggio e più “cattiva” in attacco, con Mey che sfrutta un abbrivio vincente per disegnare una parabola larga attorno alla difesa, battuta sulla verticale in piena accelerazione: il grabber per l’ultima caccia all’ovale è delizioso, ma la Scozia controlla il rimbalzo.
Passa però solo un minuto e la terza meta va a referto con l’ennesimo drive inarrestabile dei ragazzi di Brunello, con Battara alla firma facile facile. Brisighella non sbaglia, 10 a 19.
L’inerzia è ora tutta dalla parte ospite, con la Scozia che non trova più le contromisure difensive nei primi otto uomini, sovrastati fisicamente e nella gestione del breakdown: dopo una seconda meta di Botturi annullata due minuti prima, al 56’ Gallorini prende palla e decide di trascinarsi mezza difesa in area di meta, schiacciando per il 10 a 24 che scava il solco decisivo. Brisighella converte, 10 a 26 e bonus offensivo raggiunto.
Piove sul bagnato dalla parte del Cardo allo Scotstoun: l’Italia è spietata nel colpire sui punti deboli dei padroni di casa, che al 62’ sono di nuovo costretti alla resa sull’iniziativa di Gallorini, bravo a scardinare il muro scozzese sull’ennesimo avanzamento dei suoi. Il TMO conferma il tocco corretto, Brisighella converte, 10 a 33.
Le panchine danno fondo alle sostituzioni, mentre la gara rallenta leggermente i ritmi con l’Italia a controllare agevolmente i tentativi in attacco di una Scozia volitiva ma mai davvero pericolosa. Cala però anche l’attenzione difensiva, con Lavorenti ed Elettri a beccarsi due cartellini gialli nel giro di tre minuti.
Ne approfitta la Scozia, che con la doppia superiorità numerica trova una buona combinazione in attacco per la meta di Robinson che accorcia il gap sul 17 a 33 dopo la conversione di Simpson.
Gli ultimi minuti sono di trincea vera: la Scozia attacca a testa bassa, ma la difesa italiana regge, con il pack a dettare legge fino all’ultimo secondo: a tempo scaduto l’ultima chance, rimessa laterale in attacco, drive e Gasperini che chiude il Sei Nazioni per i suoi con la meta che Sante converte toccando quota 40, mentre l’intero stadio applaude la nomina di Mey a Player of the Match.