Inattesa più nel modo che nel risultato, la sconfitta con le Fiji ha lasciato in tutto il gruppo azzurro un retrogusto decisamente amaro, a partire dal suo allenatore.
“Purtroppo dopo una partita così non c’è molto da dire”, esordisce l’head coach azzurro Massimo Brunello. “Contro i fijiani abbiamo subito mentalmente per quasi tutti gli 80 minuti, sentendoli molto anche dal punto di vista fisico. Soprattutto nel primo tempo abbiamo sbagliato troppi placcaggi sull’uno contro uno, e questo ci ha costretto ad inseguire il risultato fin da subito”.
Poca fiducia nel proprio gioco e discontinuità nell’approccio alla gara, questi i segnali emersi a Paarl “Up and down preoccupanti, che dobbiamo assolutamente evitare nella gara di venerdì: per esempio, dopo il recupero da -15 a -1, fino al 26 a 27, regaliamo loro banalmente un possesso che li libera dalla pressione riportandoli in campo nostro, cose che a questo livello si pagano subito e molto caro”.
Ora il match decisivo: tutto un Mondiale, e molto di più, in 80 minuti contro il Giappone, battuto severamente dall’Argentina per 45 a 20 nell’altra gara del playoff dal 9° al 12° posto. “Dobbiamo assolutamente recuperare la fiducia in noi stessi, nei punti forti del nostro gioco”, chiude il tecnico rodigino. “Adesso diventa anche una questione di orgoglio, contro i giapponesi venerdì servirà una reazione vera dopo aver giocato una partita così molle contro Fiji, c’è una retrocessione da evitare a tutti i costi, ed una credibilità guadagnata con fatica in questi anni che vogliamo tenerci stretta”.