Pool B | Seconda Giornata – Giovedì 30 giugno
Treviso, Stadio Comunale di Monigo
Italia U20 v Scozia U20 34-14 (15-7)
Marcatori: PT 1’ m. Cuminetti (nt); 25’ m. Ortombina, nt (10-0); 28’ m. Harrison, t. Cunningham (10-7); 34’ m. Frangini, nt (15-7).
ST 66’ m. Scramoncin, t. Teneggi (22-7); 72’ m. Cenedese, t. Teneggi (29-7); 76’ m. Scramoncin, nt (34-7); 80’ m. Stirrat, t. Townsend (34-14)
Italia U20: Lorenzo Pani; Alessandro Gesi (64’ Dewi Passarella), Francois Carlo Mey, Filippo Lazzarin, Federico Cuminetti (71’ Tommaso Simoni); Giovanni Sante (10’ Nicolò Teneggi), Sebastiano Battara (74’ Filippo Bozzoni); Ross Vintcent (C), Matteo Rubinato (58’ Giovanni Cenedese), Filippo Lavorenti (55’ Giulio Marini); Alex Mattioli (64’ Carlos Berlese), Alessandro Ortombina (68’ Francesco Ruffolo); Valerio Bizzotto (50’ Riccardo Genovese), Lapo Frangini (44’ Tommaso Scramoncin), Riccardo Bartolini (54’ Luca Rizzoli).
Head Coach: Massimo Brunello
Scozia U20: Gabe Jones (73’ Keiran Clark); Ross Mcknight, (51’ Ben Salmon) Duncan Munn, Andy Stirrat, Kerr Johnston; Euan Cunningham (50’ Christian Townsend), Ben Afshar (73’ Finlay Burgess); Ollie Leatherbarrow (55’ Gregor Hiddleston), Rhys Tait (C) (64’ Rudi Brown), Liam McConnell (58’ Matthew Deehan); Max Williamson, Josh Taylor (72’ Jake Spurway); Gregor Scougall (65’ Ali Rogers), Patrick Harrison (58’ Duncan Hood), Iain Carmichael (60’ James Lascelles)
Head Coach: Kenny Murray
Arbitro: Adriaan Jacobs (SARU)
Cartellini: 31’ Josh Taylor (SCO)
Calciatori: Sante (ITA) 0/1; Teneggi (ITA) 2/4; Cunningham (SCO) 1/1; Townsend 1/1
Note: serata calda, terreno di gioco in perfette condizioni, spettatori 1500
Dopo aver tenuto per trequarti in partita una Scozia tegnosa ma poco efficace nelle sue strutture di gioco, l’Italia di Brunello si conferma leader della Pool B chiudendo il match con un 34 a 14 probabilmente poco veritiero dei valori in campo, con gli Azzurrini meno concentrati del solito in alcuni passaggi del confronto, ma comunque apparsi sempre in sostanziale controllo fino agli ultimi 20 minuti, quando la differenza di cilindrata si è fatta sentire tutta. Ora il primo posto nel girone non è affatto una semplice speranza, ma un invito a decidere il proprio destino quando il prossimo 6 luglio sarà il Galles ad incrociare una Nazionale sempre più solida nella mentalità e nel suo rugby.
Primo tempo. Kick-off Scozia, gli Azzurrini hanno l’occhio della tigre dagli inni nazionali ad al primo possesso muovono palla su campo largo, trovando il sovrannumero che lancia Cuminetti sul corridoio di sinistra per l’accelerazione che brucia la difesa marcando la prima meta della serata. Sante non converte, 5 a 0.
L’Italia è stabilmente in territorio highlander, alla prima mischia chiusa passeggia sopra quella avversaria, poi un attacco scozzese con Sante che si allunga nel placcaggio restando a terra: entra Teneggi, minuto 10. Al 14’ contrattacco letale di Pani, che raccoglie al volo e semina il panico sulla destra, lanciando Gesi senza più avversari davanti, ma la palla è mal controllata e l’occasione sfuma in un inopportuno in-avanti.
La Scozia prova ad alzare la testa e manovra un paio di possessi in campo azzurro, ma la difesa è attenta e non concede spazi: al 25’ Italia nuovamente nel cuore dei 22 del Cardo, con penaltouche gestita alla grande dal lancio al drive che regala il tocco vincente al veronese Ortombina. Teneggi calibra largo da posizione molto defilata, punteggio che passa sul 10 a 0.
Il XV di coach Murray non ci sta, alla ripresa aggredisce palla e campo e, complice una difesa poco reattiva sul breakdown, accorcia con la meta di Harrison poi trasformata da Cunningham per il 10 a 7 che tiene la gara in sostanziale equilibrio.
Al 34’ il carattere azzurro salta fuori in tutta la sua prepotenza: gli italiani accettano la sfida fisica e trovano metri sull’uno-contro-uno, la Scozia è fallosa, penalty-touche e drive che non trova ostacoli navigando verso i pali per la marcatura di Frangini. Teneggi non ha ancora scaldato la tomaia, ovale che esce da posizione davvero comoda, per il parziale che passa sul 15 a 7 chiudendo la frazione.
Secondo tempo. Per l’Italia al rientro in campo subito la tegola dell’infortunio a Frangini, che esce per Scramoncin dopo 4’. I ritmi sono decisamente più bassi rispetto al primo tempo, con le squadre a sentire indubbiamente la calura ed il gioco ad uscirne davvero spezzettato: girandola di cambi da entrambe le panchine, ma la mischia chiusa italiana si conferma protagonista imponendosi con regolarità spietata sugli ingaggi, con la Scozia costretta al fallo ripetuto per contrastarne l’avanzamento.
Al minuto 65 touche in attacco per l’Italia, che col piede di Teneggi sfrutta alla grande la punizione trovando un lancio ai cinque metri. L’esecuzione è perfetta, il drive velenoso, e per Scramoncin l’atterraggio nella terra promessa un gioco quasi facile. Teneggi è preciso, punteggio che passa sul 22 a 7 con gli Azzurri ormai in discesa verso la fine della gara.
Ultimi 10’: ogni ingaggio è pura sofferenza per una Scozia incapace di trovare contromisure alla fisicità ed alla tecnica della spinta italiana. Al 73’ la capitolazione definitiva: vinta ogni resistenza sulla collisione, il XV di Brunello sprigiona una sorta di forza bruta che spinge violentemente alle corde i britannici, che alla disperata provano ad arginare ciò che non è arginabile, subendo al minuto 72 la meta del neo-entrato Cenedese, Teneggi realizza, 29 a 7.
La Scozia è sparita dal campo, l’Italia invece c’è ed è ancora assetata di punti, che trova con la doppietta firmata da Scramoncin a -4’ dalla fine. Teneggi questa volta non converte, 34 a 7.
All’ultimo minuto la Scozia salva l’onore con la meta di Stirrat, trasformata da Townsend: finisce 34 a 12, ora occhi puntati sul Galles con l’obiettivo del primo posto nella Pool.
GEORGIA V GALLES
Nel precedente confronto tra Georgia e Galles, i Lelos si sono resi protagonisti di un match di assoluto spessore, feroce sui punti di collisione ed efficace in fase di conquista, costringendo il Galles ad una continua rincorsa in salita punto a punto fino all’ultimo secondo del match, quando i Caucasici sfruttano una touche in attacco ai 5 metri sotto per 24 a 30 (frutto di 3 mete a 4), sbagliando però il lancio e