La prima dichiarazione, a bordo campo dove i cori dei ragazzi si levano verso il cielo sopra il Principality, è del Presidente Innocenti, mai lontano dalla squadra per tutto il Torneo: “Quella di oggi è una vittoria storica, ma non deve essere presa come un episodio sporadico, bensì come punto di partenza, perché arriva grazie a tanto, tanto lavoro da parte di questi giocatori, di questo staff, e di tutta la Federazione. Giusto che i ragazzi festeggino, ma da Presidente dovrò purtroppo dire loro che la strada è ancora lunga. In ogni caso, nel giorno della Festa del Papà posso dire che dopo la nascita dei miei figli, questo è forse il giorno più bello della mia vita”.
Sempre a bordo campo, nelle parole di Edoardo Padovani, autore della meta della vittoria, un mix di orgoglio e di gioia: “Abbiamo iniziato un percorso a giugno dell’anno scorso, focalizzando il nostro lavoro nel vivere ogni momento come un tassello che deve portarci alla creazione di un’identità precisa. Credo che questo lavoro stia pagando, e per quanto riguarda la meta… così a caldo devo ancora completamente realizzare cosa mi è successo, so solo che è bellissimo”.
In sala stampa è poi il turno del C.T. e del Capitano Azzurri, finalmente a commentare un successo meritato perché costruito con pazienza e lucidità.
Kieran Crowley, CT Italia: “Siamo felicissimi, ed io sono felicissimo per questi ragazzi, che se la sono davvero meritata. Non deve però essere così sorprendente questa vittoria, per quanto ovviamente importantissima: questo gruppo ha lavorato tantissimo e con una dedizione assoluta per tutto il Torneo, e non deve essere solo questo risultato a determinare il giudizio complessivo”.
“In merito alle scelte operate dal Galles quando ha avuto i suoi penalty a favore, le squadre decidono in campo a seconda di come sentono il momento, e del piano di gioco .Il Galles ha letto quei momenti in un determinato modo, noi in un altro, semplicemente questo, non abbiamo mai avuto l’impressione di una loro arroganza nei nostri confronti”.
Michele “Mitch” Lamaro, Capitano Italia: “Avete presente l’ultima azione, quando li abbiamo tenuti alti sull’azione della loro potenziale meta che a quel punto avrebbe spostato definitivamente il match? Ecco, quella è la dimostrazione di come abbiamo affrontato questa partita, della mentalità con cui siamo scesi in campo. Volevamo restare attaccati al punteggio con tutte le nostre forze, impedendogli di segnare per provare poi a segnare noi: nei 79 minuti prima della meta decisiva abbiamo lavorato duro, senza mai mollare un secondo, restando ancorati al nostro rugby ed uno all’altro, e questo lavoro è ciò che ha consentito questo risultato, non un episodio fortunato”.
“La confidenza di questo gruppo, che è giovane ma che è anche altrettanto serio, nel progetto cui stiamo lavorando non è mai venuta meno, nemmeno dopo le sconfitte arrivate nel Torneo. Non c’è nulla di casuale nella vittoria di oggi, tutti hanno fatto benissimo il proprio lavoro individuale mettendolo a servizio della squadra, e questo ha finalmente pagato”.
Di tutt’altro tono l’intervento di Wayne Pivac, Head Coach del Galles: “Oggi non abbiamo performato come avremmo dovuto, né individualmente, né come collettivo. Abbiamo trovato un’Italia dura da superare, in difesa hanno fatto un grande lavoro e non siamo mai riusciti a creare il gap decisivo nella partita, soprattutto quando abbiamo reagito superandoli nel secondo tempo, provando a segnare subito dopo la nostra meta del sorpasso. Non abbiamo finalizzato le tante opportunità create sia nel primo che nel secondo tempo, ma non credo sia corretto rivolgerci l’accusa di avere avuto un atteggiamento arrogante”.