Scuro in volto e visibilmente segnato nell’occhio sinistro, il Capitano degli Azzurri Michele Lamaro non si tira indietro in sala stampa, non nascondendo la delusione per un match su cui l’Italia puntava molto per invertire la china negativa di risultati che nel Torneo sembra non trovare soluzione.
“La meta nata dall’intercetto di Price ha pesato, e non poco. Stavamo attaccando ed eravamo avanzanti nei loro 22, e poi è successo quello che è successo: situazioni così ti puniscono due volte, perché oltre ai punti che ti mettono loro, nel conto ci vanno anche quelli che non segni tu. È dura, dobbiamo assolutamente imparare a non concedere situazioni così facili ai nostri avversari”.
“Nel finale il fatto di non essere più in partita ci ha paradossalmente liberato mentalmente, e lì abbiamo costruito il nostro gioco in attacco con più efficacia, realizzando due mete che sono passate attraverso un lavoro collettivo che possiamo e dobbiamo considerare come lo standard su cui puntare fin dal primo minuto”.
“Oggi la Scozia ha saputo mettere costantemente pressione sul breakdown, in quell’area hanno giocatori molto capaci ed abbiamo sinceramente sofferto per tutta la partita. In Galles la situazione non sarà molto diversa, dobbiamo sicuramente lavorarci profondamente in settimana”.
Dopo il Capitano è il turno di Kieran Crowley: il tecnico neozelandese è consapevole di aver concesso troppo ad una Scozia scesa all’Olimpico per fare risultato, e confermatasi una squadra estremamente pericolosa in tutte le aree del gioco: “Abbiamo concesso troppo sulla linea del vantaggio, lavorando con meno efficacia sui placcaggi rispetto alle nostre ultime performance. In particolare nei primi 20 minuti del secondo tempo la Scozia ha saputo soffocare la nostra reazione, tenendoci lontani dalla loro meta e rendendoci difficile il lavoro sul breakdown. Per il resto abbiamo pagato alcune decisioni prese da giocatori che ora, anche grazie a quanto accaduto oggi, avranno ora un bagaglio più importante da spendere a questi livelli, e su cui contare da subito, in Galles, prima ancora che nei test estivi”.
“Per quanto riguarda la situazione medica, domani faremo il check a tutta la squadra, valuteremo lì l’entità degli infortuni registrati oggi, anche se spero non vi siano grosse cose in vista del Galles”.
Inevitabili le domande su Ange Capuozzo, due mete ed alcuni spunti che confermano la qualità di un giocatore che in Francia è spesso sotto i riflettori: “La sua partita mi è piaciuta, ha dimostrato un atteggiamento resiliente rimediando ad alcune incertezze iniziali andando a realizzare due belle mete, ed ora questo mette pressione anche su di noi dello staff per le scelte da fare in futuro”.
Per la Scozia gli interventi di Capitan Hogg e dell’head coach Greg Townsend: “Siamo felici della nostra performance, anche se alcuni passaggi a vuoto andavano evitati la vittoria è stata comunque importante, e non era affatto scontata”, esordisce l’estremo britannico. “Stiamo dimostrando di essere una squadra in grado di segnare da ogni situazione, e questo dà confidenza a tutto il gruppo, perché significa sapersi adattare a ciò che la partita propone momento per momento”.
“L’intercetto di Price nel momento in cui l’Italia ci stava mettendo molta pressione ha inciso decisamente, ma altrettanto ha fatto anche la sua gestione tattica complessiva, specie con le scelte al piede. Il titolo di Player of the Match è stra-meritato oggi per Ali”.
Chiude l’allenatore del Cardo, Greg Townsend: “Portarci via una vittoria da Roma è ottimo, e devo dire che per i primi 60 minuti la nostra performance è stata davvero di livello, mentre nel finale ci sono sicuramente aspetti meno positivi che andremo ad analizzare“.
“Oltre all’intercetto ci sono altri momenti importanti da sottolineare nell’economia della nostra gara: l’Italia ha fatto bene nel primo tempo, portando bene palla, difendendo duro e cercando di trovare spazio nella nostra difesa con opzioni diverse. È stato un test impegnativo, siamo felici di averlo fatto nostro”.