E’ il primo tour in quattro anni, il primo per ventisei atleti sui tretantrè che compongono la rosa. Ma, per noi, è soprattutto l’opportunità di continuare la strada che abbiamo intrapreso un anno fa proprio qui a Pergine, continuare a seguire il nostro percorso, il nostro processo”.
Tre mesi dopo la vittoria di Cardiff, nella giornata conclusiva del Guinness Sei Nazioni, Kieran Crowley non ha cambiato approccio.
Il CT neozelandese dell’Italia, a pochi giorni dalla partenza per Lisbona – sabato nella capitale lusitana il primo test estivo contro il Portogallo – approccia la finestra internazionale che culminerà nella sfida del 10 luglio a Batumi contro la Georgia, passando per Bucarest, con il pragmatismo e la serenità che lo contraddistinguono.
“Le dinamiche di un tour sono differenti nella sola misura in cui gli sposamenti incidono in modo più rilevante sulla quotidianità. Per il resto, il nostro obiettivo è costruire sulle fondamenta che abbiamo posto con il Sei Nazioni”.
“Molti considerano inaspettata la vittoria di Cardiff, ma se ripenso alla crescita moltissime aree dl nostro gioco nell’i verno scorso credo che i progressi siano stati costanti, gara dopo gara. Penso alla crescita dei leader, al modo in cui hanno guidato la squadra mantenendo il processo al centro del cammino. Sono stati mesi importanti per l’identità del gruppo”.
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Da venerdì al lavoro a Pergine Valsugana, ormai tappa fissa dell’estate azzurra nella palestra a cielo aperto del Trentino, Crowley analizza le settimane che porteranno l’Italrugby da un capo all’altro del continente: “La situazione, rispetto al Torneo, adesso è certamente diversa, il percepito dei media e dell’opinione pubblica è che l’Italia vinca agevolmente queste tre partite. A noi non importa se davanti troviamo il Portogallo o il Sudafrica, continuiamo a preparare ogni partita durante la settimana in modo appropriato rispetto all’avversario, ma il focus primario rimane costruire l’identità e la credibilità dell’Italia”.
La filosofia del lavoro, dunque, resta immutata: “Approcciare ogni partita al meglio, fare le stesse cose, sempre nel migliore dei modi, per ottenere la migliore prestazione possibile, chiunque sia l’avversario. Abbiamo tre settimane e tante opportiunità per continuare a imparare ed acquisire esperienza nel processo, nel modo in cui vogliamo giocare. Ed avremo la chance di vedere un po’ di nuovi giocatori in una situazione diversa da quella che abitualmente viviamo, è un aspetto interessante delle settimane che ci attendono”.
Quattro gli esordienti nel gruppo, ventisei gli atleti al primo tour, diciotto gli Azzurri con meno di dieci apparizioni internazionali all’attivo: “Nelle prime due partite con Portogallo e Romania ci sarà per tutti una chance per scendere in campo e, per noi tecnici, di imparare a conoscere ancora meglio questi giocatori. Pensiamo a una partita alla volta, a cominciare da Lisbona, contro un Portogallo che, rispetto a Romania e Georgia, muove molto più il pallone, sta lottando per un posto ai Mondiali, e vorrà dimostrare di meritare il palcoscenico della Rugby World Cup.
Romania e Georgia sono più orientate sul capitalizzare il gioco dei propri avanti, sono due squadre estremamente fisiche e la Georgia ha alcuni dei migliori piloni al mondo in mischia ordinata. Ma noi restiamo concentrati su noi stessi, sulla nostra prestazione. E’ una nuova tappa della strada che abbiamo scelto”
Il calendario del tour estivo (tra parentesi il piazzamento nel World Rugby Ranking al 20.6)
Portogallo (20) v Italia (14), Lisbona – Estadio do Restelo – 25.06.22 – ore 17 (18 ITA)
Romania (17) v Italia (14), Bucarest – Stadio Arcul de Triumf – 01.07.22 – ore 21 (20 ITA)
Georgia (12) v Italia (14), Batumi – Adjarabet Arena – 10.07.22 – ore 20 (18 ITA)