Gonzalo Quesada assumerà l’incarico di Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Maschile a partire dall’1 gennaio 2024, succedendo a Kieran Crowley sulla panchina dell’Italia in vista della venticinquesima edizione del Guinness Sei Nazioni.
Il tecnico argentino è stato ufficializzato dalla Federazione Italiana Rugby quale nuova guida tecnica degli Azzurri venerdì 16 giugno, dopo aver raggiunto il barrage del Top14 francese con lo Stade Francais, la squadra che Quesada, 49 anni compiuti lo scorso 2 maggio, ha guidato in due occasioni come Director of Rugby e capo allenatore: dal 2013 al 2017, conquistando il Bouclier de Brennus nel 2015 e la Challenge Cup nel 2017, e poi nuovamente dal 2020 sino al termine della stagione sportiva 2022/23.
Originario di Buenos Aires, cresciuto nell’Hindù Club e laureato in Economia all’Università di Belgrano, Quesada vanta una brillante carriera da mediano d’apertura e, nelle sue 38 apparizioni con la maglia dell’Argentina, ha totalizzato 486 punti, quarto Puma più prolifico di tutti i tempi.
La sua carriera da giocatore, così come quella da tecnico, è però strettamente connessa con la Francia, dove Quesada è arrivato nel 2000 vestendo le maglie di Narbonne, Bezier, Stade Francais, Pau e Tolone: ritiratosi nel 2007, ha subito avviato un promettente percorso come tecnico, vestendo i panni dell’assistente allenatore della Nazionale transalpina guidata da Marc Lièvremont dal 2008 al 2011, conquistando il Grande Slam nel 2010 e raggiungendo la Finale di Auckland persa di misura 8-7 contro gli All Blacks padroni di casa.
Conclusa l’esperienza con i Bleus ha iniziato la carriera di capo allenatore guidando per due stagioni il Racing 92 parigino ad altrettante qualificazioni ai play-off del massimo campionato francese per poi scegliere l’altra sponda della Senna e guidare per quattro anni i cugini dello Stade Francais, allora capitanati da Sergio Parisse, arricchendo la bacheca con il titolo di Campione di Francia 2015 e la Challenge Cup 2017.
Dopo una parentesi di un anno al Biarritz nel 2017, nel 2018 è diventato capo allenatore dei Jaguares, la franchigia argentina di Super Rugby, raggiungendo subito la Finale del torneo simbolo dell’Emisfero Sud, arrendendosi solo ai Crusaders neozelandesi.
Nel 2020 è tornato in Francia, per una seconda avventura con lo Stade Francais. Quello con l’Italia sarà il primo incarico come Commissario Tecnico di una squadra internazionale Tier 1.
“L’arrivo di Gonzalo Quesada sulla panchina dell’Italia è una magnifica notizia per tutto il nostro rugby. Portiamo nel nostro Paese e nel nostro movimento uno dei giovani tecnici più in vista del panorama internazionale, che condivide con noi progetti e ambizioni, la visione di una Nazionale che saprà negli anni a venire, lungo la strada che ci porta sino alla Rugby World Cup australiana del 2027, rappresentare un vero pericolo per tutti gli avversari. Ci ha impressionato, di Gonzalo, non solo un curriculum da allenatore vincente per una figura tanto giovane, ma in particolare il suo bruciante desiderio di rendere l’Italia un punto di riferimento nel panorama dei test-match.
Per realizzare questo desiderio e questa visione ha rinunciato a offerte di grande valore, non solo sportivo, in un campionato francese dove gode di grandissima stima e questo rende la sua decisione un valore ancora più grande. Insieme vogliamo instradare la Nazionale Maschile verso quel futuro che merita e che, grazie al lavoro di chi ha preceduto Gonzalo in questo biennio, ha già iniziato a diventare realtà. Lo aspettiamo presto in Italia, insieme alla sua famiglia per muovere i primi passi di questo nuovo percorso che prenderà il via dopo la Rugby World Cup di settembre” ha detto il Presidente FIR Marzio Innocenti dando il benvenuto a Gonzalo Quesada.
“Sono onorato e orgoglioso di diventare il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana negli anni a venire. Ringrazio la Federazione, il Presidente e il Consiglio per questa opportunità e per questa grande sfida. Nelle ultime stagioni l’Italia è molto migliorata, rispettando i propri abituali punti di forza e sviluppando contestualmente un gioco avvincente. C’è un gruppo di atleti di talento che nei prossimi anni svilupperà una crescente esperienza internazionale. La nostra emozionante missione sarà quella di guidarli attraverso questo percorso, lavorando duro, rispettando e sviluppando la cultura e i valori italiani, per portare questa squadra ad esprimere il proprio massimo potenziale” ha commentato Gonzalo Quesada.
Gonzalo Quesada
Gonzalo Quesada è nato a Buenos Aires il 2 maggio del 1974. E’ cresciuto nell’Hindù Club, affermandosi come mediano di apertura e debuttando con i Pumas a ventidue anni contro gli Stati Uniti.
Con i Pumas ha disputato 38 test-match e preso parte alle Rugby World Cup del 1999 e del 2003, disputando la sua ultima gara in Nazionale ad Adelaide, contro l’Irlanda, nel match conclusivo della fase a gironi della rassegna iridata australiana.
Dal 2000 impegnato nel massimo campionato francese, ha militato con Narbonne, Bezier, Stade Francais, Pau e Tolone prima di ritirarsi dall’attività agonistica nel 2008, avviando subito la carriera da allenatore.
Assistente allenatore della Nazionale transalpina dal 2008 al 2011, ha raggiunto la Finale della Rugby World Cup “Nuova Zelanda 2011” persa dalla Francia contro la Nuova Zelanda.
Successivamente è stato Director of Rugby e Capo Allenatore delle due squadre parigine di Top14, il Racing ’92 e – in due riprese – dello Stade Francais, conquistando con il Club rosa e blu il titolo di Campione di Francia nel 2015 e la Challenge Cup nel 2017.
Nel 2018 è rientrato in Argentina per guidare la franchigia federale dei Jaguares nel Super Rugby, raggiungendo la Finale poi persa contro i Crusaders neozelandesi.
Dal 2020 è tornato a Parigi, sponda Stade Francais, contribuendo a risollevare il suo vecchio Club dal fondo classifica, raggiungendo i playoff per due anni in tre stagioni.
E’ il primo allenatore argentino scelto per sedere sulla panchina dell’Italia e il terzo tecnico, dopo George Coste e Nick Mallett, ad approdare in azzurro dopo aver allenato lo Stade Francais.
Foto FIR