Questi ragazzi hanno un cuore enorme, e sanno regalare emozioni vere: abbiamo vinto una partita complicata contro un avversario difficilissimo, e l’abbiamo fatto come sappiamo fare noi, tenendo fede al nostro piano di gioco, mantenendo lucidità e disciplina anche nei momenti più difficili, come solo le grandi squadre hanno nelle loro corde”.
Gli occhi lucidi di Massimo Brunello sono gli stessi dei suoi giocatori, gli stessi del suo staff: una famiglia capace di centrare il suo settimo successo sulle ultime dieci partite disputate, di nuovo contro l’Inghilterra, che dopo la sconfitta di febbraio aveva un solo obiettivo, vendicarsi. “Ma le nostre motivazioni non erano certamente da meno: in questi giorni si percepiva benissimo lo spirito con cui saremmo scesi in campo, e la consegna delle maglie poi è stata da brividi con i ragazzi del 2002 che la ricevevano per l’ultima volta. Proprio questi ultimi hanno decisamente alzato l’asticella della nostra Nazionale molto in alto, non sarà facile ripetersi, ma chi eredita questa responsabilità ha altrettanta qualità avendo acquisito una mentalità vincente, il nostro lavoro prosegue in buone mani”.
Anche per Lorenzo Pani un fiume di emozioni quasi incontrollabile: “Oggi abbiamo dato tutti qualcosa in più del 100%, abbiamo commesso qualche errore, qualche fallo evitabile, ma davvero oggi volevamo questa vittoria ad ogni costo, consapevoli del nostro valore e della possibilità di ripeterci dopo la vittoria di febbraio”. Ultima con questa maglia addosso, un’ultima volta da onorare fino in fondo: “Ce lo siamo detti in spogliatoio, questo gruppo è stato speciale, ha fatto la storia arrivando dove nessuna Nazionale italiana era arrivata prima, ed ora il sogno è di poterla indossare di nuovo una maglia azzurra, perché non c’è niente di paragonabile per un giocatore”.
Ottima performance in regia anche per un altro dei partenti, Nicolò Teneggi: “Non ho parole, abbiamo chiuso in bellezza un ciclo fantastico, durato due anni, questo risultato era il regalo che volevamo farci ed è arrivato come meglio non poteva. Una delle cose più difficili è stato gestire le emozioni, lasciare questo gruppo è durissimo, alla consegna delle maglie abbiamo pianto in tanti, poi abbiamo saputo incanalare tutto questo flusso in campo, e così stasera festeggiamo noi, poi da domani si penserà al futuro”.
Ultimo in lista, ma primo per numero di maglia e per posizione in campo, Luca Rizzoli, pilone sinistro confermatosi uno dei perni di questa Nazionale ed uno dei prospetti più interessanti dell’annata dei record: “Oggi è tutto bellissimo, dopo la delusione contro il Galles volevamo questa vittoria con tutti noi stessi, ed inoltre volevamo confermare quanto fatto nel Sei Nazioni contro questa Inghilterra che resta comunque una squadra fortissima”. Davanti, all’ingaggio, una guerra durata 80 minuti: “Fisicamente erano più grossi e pesanti di noi, ma il nostro sistema di ingaggio ha funzionato bene, e lo stesso in touche e nei drive, consentendoci di reggere. Ora la palla passa ai ragazzi del 2003 e 2004, sono fiducioso che sapranno dare continuità al grande lavoro fatto in questi due anni”.