CORONAVIRUS
In questo momento la partita più difficile la sta giocando nella vita di tutti i giorni. La piscina, la calottina della Kally Milano, le compagne e gli allenamenti in acqua sono purtroppo soltanto un ricordo lontano.
«Sono stata spostata dalla Chirurgia generale, dove normalmente lavoro – attacca a raccontare la pallanuotista originaria di Varese -. Hanno cancellato tutti gli interventi programmati e riadattato i posti letto che sono stati attrezzati per accogliere i pazienti infetti dal Covid-19. Il personale è stato ridotto e alcuni sono stati spostati. Io, ed altri cinque miei colleghi, in Pronto soccorso, dove c’era più bisogno».
La giocatrice classe 1993 cresciuta nella Von si è così ritrovata proiettata in una nuova realtà. «Un mondo totalmente da scoprire e diverso nel modo di assistere il paziente – spiega -. Gli altri infermieri ci stanno dando una grande mano: rompiamo altamente le scatole chiedendo come procedere ma loro con pazienza ci aiutano e si cerca di andare avanti. Per ora i turni sono tutto sommato normali, ma gira voce che potrebbero allungarsi a causa di questa emergenza».
«Il Pronto soccorso – aggiunge – è stato diviso in due aree: quelli probabilmente infetti entrano da un’altra porta, isolati da quelli accolti per altre cause. Io sono nella zona pulita, per ora, ma spesso capita che chi arriva per un braccio rotto poi risulti anche positivo».
Laura, che alla Kally gioca nel ruolo di difensore, è ormai a secco di allenamenti da più di 20 giorni. «L’ultima volta che sono entrata in acqua è stato il 4 marzo – prosegue -. Le mie compagne hanno lavorato anche il 5 e il 6, ma io no perché avevo i turni in ospedale. In quest’ultima settimana ci stiamo vedendo via Skype per una quarantina di minuti di esercizi a corpo libero. Altre volte faccio su e giù per le scale di casa».
«Per quanto riguarda la mia salute – assicura Laura Repetto – sono abbastanza tranquilla. Da infermiera so come funziona il virus e mi comporto di conseguenza. In questa situazione tutto passa in secondo piano, che sia sport o altro».
La pallanuotista, che a Milano gioca assieme alla sorella minore Anna, non è così ottimista sul prossimo futuro. «Ricominciare a breve la vedo molto dura – il suo parere -. Non prima di maggio o giugno, secondo me. Visto che non ci saranno più le Olimpiadi si potrebbe finire il campionato d’estate ma prima bisogna vedere quando ne usciremo e poi sarà difficile riprendere. Servirà una nuova fase di preparazione: per noi che pratichiamo uno sport d’acqua, stare fermi una settimana equivale a perdere un mese».
Quel che è certo è che Laura vorrebbe proseguire la sua avventura con la calottina della Kally. «Il mio desiderio è quello di rimanere a Milano. È una realtà che mi permette di conciliare sport e lavoro e mi trovo davvero molto bene. Le giornate sono sempre piene fra turni di notte e allenamenti durante il giorno: quando non sono in ospedale sono in piscina e quando non sono in piscina sono in ospedale, ma se tornassi indietro rifarei tutto».
E per staccare un po’ la spina basta un buon libro. «Sto finalmente leggendo tutti quelli che avevo in arretrato – chiude -. L’ultimo che ho finito è “La casa degli sguardi” di Daniele Mencarelli. Molto bello, ve lo consiglio».
Samantha Pini