Dopo il break di ieri, si è tornati in acqua nel Lupa Lake di Budapest per la dieci chilometri, regina delle gare di fondo nonché prova olimpica. Ultima fatica per Gregorio Paltrinieri che dopo 800 stile libero (quarto), 1500 stile libero (oro), staffetta 4×1.5 km (bronzo) e 5 km (argento) si tuffa nell’ennesima impresa no limits per provare a conquistare quattro medaglie in un’edizione iridata come mai in carriera. SuperGreg a Gwangju, dove disputò per la prima volta questa gara, si piazzò sesto per qualficarsi all’Olimpiade di Tokyo dove conquistò il bronzo. Insieme a lui il compagno di allenamenti nel gruppo di Fabrizio Antonelli, Domenico Acerenza, già bronzo in staffetta e quarto nella 5 km.
La giornata comincia con le ragazze che lottano per tre quarti gara ma non riescono a cogliere un podio che aveva caratterizzato sin qui tutte le gare della spedizione. Vince la vicecampionessa olimpica di Tokyo, peraltro oro a Rio quattro anni prima, l’olandese Sharon Van Rouwendaal che si prende il primo oro iridato, dopo quattro argenti e un bronzo, chiudendo al tocco in 2h’2’29″2 davanti l’outsider tedesca Leonie Beck, già oro nella staffetta, che subisce la fisicità dell’avversaria e tocca a mezzo secondo (2h02’29″7). Terza la superfavorita brasiliana Ana Marcela Cunha, già oro nella 5 km, che subisce un po’ di affaticamento nel finale e giunge a +1″5 dall’olandese (2h02’30″7). Staccate le azzurre. Giulia Gabbrielleschi è quattordicesima in 2h02’52″2, mentre Rachele Bruni è diciottesima in 2h03’17″3.
Proprio la vicecampionessa olimpica di Rio, peraltro bronzo iridato a Gwangju, racconta commossa la sua gara che segna un po’ la rinascita dopo il trasferimento in Brasile a Porto Alegre agli ordini di Kiko Klaser: “E’ stata una gara tirata sin dall’inizio, ho provato a stare con le prime, ma alla fine mi sono trovata imbottigliata e mi sono defilata. Sono contenta perché per me è un ritorno dopo il quattordicesimo posto olimpico a più di due minuti dalla vincitrice – spiega la trantaduenne fiorentina di Fiamme Oro e Aurelia – Non gareggiavo dal novembre scorso, quando ho cambiato tutto e mi sono trasferita in Brasile. Ho cambiato completamente vita per cercare di tornare tra le più forti; so che nessuno mi regala niente e devo lavorare tanto; so anche che non valgo queste posizioni, ma rispetto a Tokyo ho ridotto il gap cronometrico e sono pronta a ricominciare”.
Delusa anche Giulia Gabbrielleschi, già doppio bronzo iridato in staffetta e nella 5 km, che racconta come abbia pagato “l’inesperienza a livello mondiale” che le ha fatto sbagliare tattica. “Ho fatto un paio di errori di gestione e li ho pagati – racconta la 25enne pistoiese preparata da Massimiliano Lombardi che nuota per Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi – Del resto è la mia prima gara individuale ai mondiali e e può succedere. Sono rimasta imbottigliata nel gruppo, ho provato a risalire ma nel finale ho pagato la stanchezza. Un po’ l’aumento del ritmo delle più forti, un po’ la botta di caldo hanno fatto il resto. Il mio resta un mondiale da sogno. Torno arricchita sotto tutti i punti di vista. Il risultato della 10 chilometri non mi soddisfa, ma ho imparato a conoscermi meglio dopo questa esperienza e ce la metterò tutta in vista degli europei ad Ostia”.
LA 10 KM FEMMINILE. Tutte le più forti al via di sei giri da 1.666 km nello specchio di acqua dolce magiaro. Sessantuno partecipanti tra cui l’olimpionica e già protagonista dell’oro nella cinque chilometri Ana Marcela Cuna. La brasiliana, che punta al settimo oro mondiale ma non ha mai vinto la 10 km iridata, spalleggia al comando insieme alla sedicenne americana Katie Grimes, l’ennesima rookie dello sterminato serbatoio a stelle e strisce, già doppio argento in vasca nei 400 misti e nei 1500 stile libero. Bruni e Gabbrielleschi restano nel gruppo di testa e passano appaiate a +4.1 dietro la francese Aurelie Muller, già argento della cinque chilometri e ben due ori mondiali consecutivi a Kazan ’15 e Budapest ’17 nella specialità che si alterna in testa con Cunha. Ad un giro dalla fine comincia la lunga azione dell’olandese Sharon Van Rouwendaal. La ventinovenne, oro e argento olimpico, passa con +2″0 sulla Muller e +3″1 sulla tedesca Leonie Beck. Proprio la venticinquenne di Augusta, che si allena al Centro Federale di Ostia, cerca di sgranare il gruppone di testa mettendosi risalendo e completando il trio che si gioca la vittoria allo sprint. Sale il rtimo a un chilometro dal termine con la tedesca avanti +3″3 dalla brasiliana e Van Rouwendaal a +6’0. Le azzurre patiscono la fatica e restano attardate, transitando a +7″5 Gabbrielleschi (ottava) e a +15″8 Bruni (quattordicesima). Nel cono finale il gruppo di testa si spacca. Beck, esile e lunga, prova ad accelerare, restando però ingabbiata nella marcatura delle avversarie più muscolate. Nel finale la spunta Van Rouwendaal, allenata da Philippe Lucas, cinque medaglie mondiali ma mai d’oro, che si impone al fotofinish su Beck, alla prima medaglia individuale dopo l’oro nella staffetta, e a Cunha, che rimanda ancora una volta l’appuntamento col successo iridato. Gabbriellechi è quattordicesima a +23″0, Bruni diciottesima a +48″0.
10 KM FEMMINILE
1. Sharon Van Rouwendaal (Ola) 2h’2’29″2
2. Leonie Beck (Ger) 2h02’29″7
3. Ana Marcela Cunha (Bra) 2h02’30″7
14. Giulia Gabbrielleschi 2h02’52″2
18. Rachele Bruni 2h03’17″3
Foto di Giorgio Perottino / DBM
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