Nuoto: andato a “referto” il “7 Colli/Frecciarossa”
LORENZO ZAZZERI C’E’; ATTENDIAMO LE CONVOCAZIONI DI FILIPPO MEGLI E MATTEO RESTIVO
Il commento finale del Presidente della Fin il Senatore Paolo Barelli
Roma- Il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, che avrebbe desiderato poter accontentare maggiormente il pubblico romano, è soddisfatto della manifestazione. “E’ un peccato non aver potuto ospitare tutto il pubblico che avremmo voluto. Abbiamo mantenuto in maniera pedissequa il numero previsto dalle regole. In tanti avrebbero voluto assistere dalle tribune alle gare di questi grandi campioni, soprattutto dopo il lungo stop. Siamo ormai ad un passo dalle Olimpiadi, i ragazzi si stanno preparando molto bene. L’importante sarà arrivare in forma, dare il massimo, poi ci saranno anche gli avversari. Noi restiamo con i pedi per terra ma siamo consapevoli delle nostre potenzialità. L’Olimpiade si annuncia molto complicata per tutti. D’altronde questi ultimi 16 mesi sono stati difficili. I nostri ragazzi raccoglieranno quello che hanno seminato e ritengo che abbiano seminato bene. In momenti di grande difficoltà i risultati ottenuti finora dimostrano le grandi capacità di reagire allo stress e l’importantissimo ruolo delle società, alle quali va un plauso, che hanno permesso loro di allenarsi al meglio delle possibilità”.
Il commento del nostro Ct Cesare Butini
Il direttore tecnico della Nazionale Cesare Butini è soddisfatto. “Rivolgo i complimenti agli organizzatori e agli atleti. Un grosso plauso ai tecnici e alle società che tra mille difficoltà hanno messo ancora una volta i nostri atleti nelle condizioni ottimali di allenarsi. L’assenza imprevista di Gregorio Paltrinieri non ci voleva proprio e gli stiamo tutti vicino. Dal punto di vista emotivo non sta certo bene, ma fisicamente si sta riprendendo. Ha sensazioni migliori rispetto ai primi giorni. Dovremo modulare gli interventi in base alla sua condizione. Lavoreremo con cautela, fiducia e speranza nella ripresa. Lui è il nostro atleta di punta; è sempre stato il trascinatore ed ora siamo noi a dargli forza. Questo significa essere una squadra. Venivamo da un’ottima prestazione agli europei di Budapest. Mantenere il trend non è facile. Mi è piaciuto vedere anche chi aveva già il pass per Tokyo manifestare tanto impegno e una buona condizione fisica. Eccezionali Martinenghi e Castiglioni con i record nei 100 rana, Francesca Fangio col record di oggi nei 200 rana e i tanti nostri atleti giovani che sono cresciuti, come Ceccon che continua a stupirci in tutte le specialità. Il movimento è importante. Ho apprezzato il salto in avanti delle giovanissime che ci permetteranno di mettere in acqua una 4×200 stile libero green cui teniamo particolarmente. Anche la 4×200 maschile è fatta e i nomi sono quelli che abbiamo visto. Ora faremo le nostre valutazioni e a brevissimo annunceremo la squadra ufficiale. Partiremo per il Giappone a scaglioni. La partenza del primo gruppo, il più numeroso, è prevista il 12 luglio”.
3° Giornata Domenica 27 Giugno
Francesca Fangio cancella il record italiano dei 200 rana di Ilaria Scarcella che durava da 12 anni. Alessia Polieri conquista la sua prima medaglia al Sette Colli vincendo i 200 farfalla davanti a Katinka Hosszu. Federica Pellegrini potrebbe aver nuotato l’ultima gara allo Stadio del Nuoto – quello dei suoi successi ai mondiali di Roma 2009 – nei 50 stile libero con campionesse olimpiche con cui ha condiviso una carriera come la svedese sarah Sjoestroem e l’olandese Ranomi Kromowidjojo e con la danese Pernille Blume e dà un’arrivederci ammantato di mistero; Stefano Di Cola vince i 200 e guida le speranze degli staffettisti olimpici; Sara Franceschi sfiora di un centesimo il record italiano dei 200 misti e si lascia alle spalle la primatista mondiale Katinka Hosszu; Simona Quadarella segna la tripletta nello stile libero, come agli europei di Glasgow 2018 e Budapest 2021. Tante star internazionali che si succedono tra corsie e podi che sembrano quasi gare olimpiche, antipasto anche della prossima edizione dei campionati europei che si celebrerà dall’11 al 22 agosto proprio tra Foro Italico (nuoto, sincro e tuffi), Ostia (fondo) e centro città (tuffi dalle grandi altezze).
L’ultima giornata del 58° Trofeo Sette Colli – Internazionali di nuoto è tutta col piede schiacciato sull’acceleratore. Francesca Fangio vince i 200 rana con 2’23”06, si migliora oltre un secondo rispetto all’europeo e sgretola il precedente record italiano, datato 30 luglio 2009 e stabilito da Ilaria Scarcella con il costume gommato in questa stessa piscina (2’23”32). “Dopo i 100 di venerdì un po’ me lo aspettavo – sorride la livornese di 26 anni, tesserata con la In Sport Rane Rosse, sesta agli Europei di Budapest, allenata da Renzo Bonora – Avevo testato che la condizione era ottima. Arrivare in forma non era facile, ma ce l’ho fatta. Sono al settimo cielo. Con Ilaria siamo molto amiche e lei me lo diceva sempre che ce l’avrei fatta. Le faccio comunque i miei complimenti perché un record così era difficile da battere”.
A sorpresa Alessia Polieri, che finora al Sette Colli non era mai salita sul podio, sfata il tabù nel modo in cui forse non poteva neanche immaginare. Nei 200 farfalla è d’oro battendo addirittura Katinka Hosszu: 2’08”80 contro 2’09”19, con Ilaria Cusinato terza in 2’09”70. “Sono molto contenta perché finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscita a nuotare come desideravo – commenta l’atleta di Fiamme Gialle e Imolanuoto – La prestazione mi soddisfa. Ho avuto tante difficoltà, come un po’ tutti noi in questo periodo particolare. Sono contenta di essere tornata sui miei tempi. Non avevo mai preso una medaglia al Sette Colli, la prima è d’oro e ho battuto Katinka. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto”.
Non è una sorpresa, invece, l’affermazione di Sara Franceschi nei 200 misti. La 21enne di Livorno – tesserata per Fiamme Gialle e Livorno Aquatics, seguita dal papà e tecnico federale Stefano Franceschi – che agli europei di Budapest è stata quinta nei 400 misti e quarta nei 200 misti, ferma il cronometro dopo 2’10”26 che vale il primato personale ma si ferma ad un centesimo dal record italiano che Ilaria Cusinato aveva stabilito a Glasgow 2018 conquistando la medaglia d’argento alle spalle di Iron Lady Katinka Hosszu. “Un centesimo mi va un po’ di traverso ma sono venuta per confrontarmi con le altre in vista delle Olimpiadi. Le sensazioni sono state buone. Adesso manca un mese e continueremo a lavorarci. Ho fatto un bel salto di qualità in quest’ultimo periodo e devo ringraziare tutti, dal mio babbo allenatore, al preparatore atletico, al nutrizionista, alle mie società e alla Federazione”.
Tutta la gioia e tutto l’orgoglio olimpico negli occhi di Stefano Di Cola che nei 200 stile libero è secondo con 1’46”84, dietro all’ungherese Kristof Milak che vince col record della manifestazione (1’46”39), e guadagna un posto nella staffetta 4×200 stile libero azzurra a Tokyo. Primato personale e crono che lo proietta al nono posto tra le migliori prestazioni italiane di sempre. “È stata una gara molto divertente, eravamo tutti sulla stessa linea. Ovviamente puntavo a fare il tempo per la staffetta olimpica. Mi aspettavo tanto da questa gara, ma non mi immaginavo di andare così forte”.
Simona Quadarella, dopo gli 800 e i 1500 stile libero, vince anche i 400 (4’06”88) e realizza un’altra tripletta dopo quelle europee a Glasgow e Budapest. “A Tokyo non farò i 400 ma oggi ci tenevo a farli. Cerco sempre nuovi stimoli. Nei primi metri ho fatto un po’ fatica ma mi succede sempre quando sono sotto carico, devo ingranare prima di prendere il ritmo. Cerco di stare attenta anche alle sensazioni in acqua, oltre che al tempo. Oggi in particolare non era quello a contare, mi bastava vincere, volevo mettere la mano davanti, a casa non mi possono battere. Se penso all’Olimpiade per ora mi sento tranquilla, è la tranquillità che ti fa vincere. Ero molto stanca e Julia Hassler mi ha tirato”.
La prima gara del programma serale, quella della velocità pura, potrebbe essere l’ultima di Federica Pellegrini allo Stadio del Nuoto, se davvero dovesse ritirarsi alla fine di questa stagione. E la condivide con altre due campionesse olimpiche, Sarah Sjoestroem e Ranomi Kromowidjojo, con le quali dal 2009 ad oggi ha diviso i titoli internazionali che le hanno rese star mondiali. Nei 50 stile libero la divina è in corsia 2, la svedese primatista mondiale (23″67) alla 3 e l’olandese alla 4 che parte velocissima ma si fa superare dalla stella danese Pernille Blume che vince in progressione con 24″47 e da Sjoestroem, seconda con 24″25. Finisce terza l’olandese in 24″36. Fede, che partiva con un secondo di margine dalle migliori, è quinta con un soddisfacente 24″98. “Sono strafelice – dice la vincitrice di tutto – nuotare questa gara sotto i 25 è sempre un grandissimo tempo e conferma il mio stato di forma di questi giorni. Adesso manca l’ultimo lavoro in altura di tre settimane e poi penseremo a Tokyo. Partiamo domani e con dei buoni riscontri”. Davanti a lei, c’è l’altra azzurra Costanza Cocconcelli, di quattro anni più giovane, che chiude ai piedi del podio con il primato personale di 24″90, “Queste gare stanno andando abbastanza bene. Puntavo a fare il meglio possibile. Sono soddisfatta”.
I 200 dorso sono italianissimi. Mattia Restivo li vince in 1’56″59 battendo lo spagnolo Nicolas Garcia Saiz (1’57″83) e Margherita Panziera li fa suoi con 2’08″08, lasciando oltre due secondi e mezzo alla israeliana Aviv Barzelay (2’10″76). “Sono sincero, sognavo di fare di meno – afferma il primatista italiano che a Glasgow 2018 conquistava la medaglia di bronzo con 1’56″29 – ma sono uscito distrutto dall’ultima stagione. Questo è un risultato che mi appaga”. “Una bella occasione di poter gareggiare per tutti – aggiunge l’altra primatista italiana della distanza con 2’05″56 stabilito il 31 marzo a Riccione – Per noi che abbiamo già i tempi è un momento più rilassante in cui ci si può testare in vista delle Olimpiadi. Sento di non essere al top della forma, ma sarebbe strano il contrario. Rimane ancora un mese di allenamenti”.
2° Giornata sabato 26 Giugno:
Sul calare del sole risplendono le stelle, anche quelle in piscina, allo Stadio del Nuoto. Record della manifestazione, risposte in chiave azzurra e in prospettiva olimpica. La seconda giornata del trofeo Sette Colli è esaltante per densità e qualità delle prestazioni. Copertine giovani, come Benedetta Pilato e Thomas Ceccon che aggiornano i record della manifestazione.
La primatista mondiale Pilato vince i suoi 50 rana in 29″69, migliorando il precedente firmato dalla campionessa russa Yulia Efimova in 29″84 nell’edizione del 2018 e anticipando al tocco Arianna Castiglioni di 37 centesimi. Terzo posto per la brasiliana Jhenn Alves Da Conceicao in 30″40. “Oramai migliorarmi significa stabilire i record del mondo – dichiara sorridendo la 16enne tarantina, autrice di 29″30 per l’oro europeo – Il tempo va bene, non mi aspettavo di fare di meno. Sono veramente contenta. In questo periodo che ci separa dalla partenza per il Giappone sto cercando di stare serena e tranquilla e non pensarci troppo. Agli Euro junior tra due settimane nuoterò i 50 rana e la batteria della mista e poi si volerà a Tokyo”.
Nei 100 stile libero, la gara regina, Ceccon sorprende perfino Alessandro Miressi, primatista italiano in 47″45, campione europeo del 2018, vice del 2021 e ormai in dimensione 47″. S’impone in 48″14, gli sottrae il record della manifestazione per un centesimo, così come per due centesimi lo precede al tocco. “Mi interessava fare un’altra buona prestazione. Non mi aspettavo di andare così forte, anche se in questo periodo stiamo lavorando molto anche su questa distanza. Sono un po’ frastornato, migliorare quattro decimi così non è facile”. La prestazione del19enne di Schio è la quarta italiana, davanti a sé nel ranking ci sono Miressi, Luca Dotto (47″96) e Filippo Magnini (48″04) che si rivede in 49″76. “E’ stato bellissimo sentire il boato del pubblico all’annuncio del mio nome – dice il bicampione mondiale e trieuropeo – Credo di aver insegnato a non mollare mai”.
Anche i 50 rana maschili parlano italiano e dicono Nicolò Martinenghi, che nella giornata d’esordio aveva vinto i 100 con il record italiano di 58″29. Il 21enne di Varese vince in 26″59, a due decimi dal suo record italiano (26″39) e avanti ai brasiliani Felipe Lima (26″92) e Joao Luiz Gomes (26″98). “Ho commesso qualche errore – spiega – ho nuotato comunque molto sciolto, senza pensieri, e il tempo dimostra che sto lavorando nel modo giusto”.
La campionessa europea e primatista azzurra Simona Quadarella – che un mese fa gli Europei di Budapest ha replicato la tripletta di Glasgow 2018 vincendo 400, 800 e 1500 stile libero e che venerdì si è aggiudicata i 1500 stile libero – fa suoi anche gli 800 stile libero, senza spingere troppo. Chiude in 8’23″25 (il suo record italiano è di 8’14″99 nuotato per l’argento ai mondiali di Gwangju il 27 luglio 2019) e tiene a distanza di sicurezza un’aggressiva Martina Rita Caramignoli, seconda con 8’29″03. “Il passo giusto avrei potuto trovarlo anche oggi – commenta la “campionessa di Roma” – ma ero molto stanca. Avevo dolori, ma ci tenevo a gareggiare. Un mese fa nuotavo 8’20”, oggi speravo meno ma è anche vero che dopo 24 ore da un 1500 a quella intensità è difficile rimettersi in acqua. Voglio fare anche i 400 domenica”.
Negli 800 maschili, privi di Gregorio Paltrinieri, vince il brasiliano Guilher Pereira Da Costa in 7’53″97. Quarto l’altro fondista azzurro Domenico Acerenza, che si allena insieme a Greg, che conclude la sua gara in 7’55″28. “Questa è una tappa di passaggio per Tokyo, non abbiamo abbassato il carico. E’ stata l’occasione migliore per sentire le sensazioni in acqua. Gregorio è un combattente e sono certo che tornerà più forte di prima”.
La vincitrice di tutto Federica Pellegrini, attesa nei 100 dopo il successo di ieri nei 200 stile libero, finisce quarta e soddisfatta con 53″71 nuotando in corsia sette. Buon passaggio e ottima nuotata. “Sono molto contenta, era un po’ di tempo che non nuotavo i 100 sotto i 53″80. E’ stata una bellissima gara, mi sono sentita bene e sono molto soddisfatta”. Davanti a lei le due olandesi Famke Heemskerk (campionessa europea) e Ranomi Kromowidjojo (campionessa olimpica dei 50 e 100 nel 2012), prima e terza con 53″03 e 53″55 e la svedese Sarah Sjoestroem, seconda con 53″47, che aveva già vinto i 100 farfalla in 57″65. “Sono contenta – afferma la dominatrice della distanza – E’ ovvio che sui 100 nella vasca di ritorno trovo ancora qualche difficoltà. Sono più veloce nei 50. Ma sono contenta. Mi sto riprendendo. Questo è lo stesso tempo che ho fatto il giorno che mi sono fratturata il gomito”. Le azzurre Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi le nuotato a fianco; Di Liddo, in corsia 5, è seconda con 57″93 e Bianchi, nella 3, è terza con 57″95 (prima volta sotto i 60″ in stagione).
I 200 farfalla se li aggiudica un altro fuoriclasse delle piscine, l’ungherese Kristof Milak, che vince con il record della manifestazione di 1’53″18. Subito dietro c’è Federico Burdisso che chiude in 1’55″72 e anticipa l’olimpionico sudafricano Chad Le Clos, terzo con 1’55″95. “Le sensazioni in acqua non sono ancora le migliori, come è giusto che sia ad un mese dall’appuntamento olimpico. Sono appena tornato dall’altura. Gareggiare con campioni e professionisti come Milak e Le Clos è sempre un grande stimolo. Gare come queste fanno bene prima di Tokyo”. Talento cristallino, il 19enne pavese è il primatista italiano in 1’54”28. Ha studiato per due anni a Mount Kelly in Inghilterra e poi si è trasferito a Chicago (Stati Uniti) presso la Northwestern University, da cui è rientrato a causa della pandemia.
I 400 misti parlano ungherese. Le voci sono quelle di Katinka Hosszu che si esprime in 4’36″31, seconda un’ottima Sara Franceschi con 4’37″90, e di David Verraszto che svetta in 4’09″57, quattro secondi meglio del tedesco Jacob Heidtmann (4’13″50).
Il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, che avrebbe desiderato poter accontentare maggiormente il pubblico romano, è soddisfatto della manifestazione. “E’ un peccato non aver potuto ospitare tutto il pubblico che avremmo voluto. Abbiamo mantenuto in maniera pedissequa il numero previsto dalle regole. In tanti avrebbero voluto assistere dalle tribune alle gare di questi grandi campioni, soprattutto dopo il lungo stop. Siamo ormai ad un passo dalle Olimpiadi, i ragazzi si stanno preparando molto bene. L’importante sarà arrivare in forma, dare il massimo, poi ci saranno anche gli avversari. Noi restiamo con i pedi per terra ma siamo consapevoli delle nostre potenzialità. L’Olimpiade si annuncia molto complicata per tutti. D’altronde questi ultimi 16 mesi sono stati difficili. I nostri ragazzi raccoglieranno quello che hanno seminato e ritengo che abbiano seminato bene. In momenti di grande difficoltà i risultati ottenuti finora dimostrano le grandi capacità di reagire allo stress e l’importantissimo ruolo delle società, alle quali va un plauso, che hanno permesso loro di allenarsi al meglio delle possibilità”.
Intanto al mattino svaniva il sogno di Therese Alshammar di partecipare alla settima Olimpiade. La svedese, 43 anni, accetta la sentenza del cronometro: 23^ nei 100 stile libero in 57″99. Non riesce a qualificarsi per la staffetta 4×100 stile libero ai Giochi di Tokyo, dove sarebbe diventata la prima del nuoto tra uomini e donne a stabilire il record delle partecipazioni. La Alshammar domenica gareggerà nei 50 stile libero e potrebbe essere l’ultima volta in carriera.
1° Giornata Venerdi 25 Giugno
Il 58° trofeo Sette Colli torna ad accendere di nuovo le luci sulle notti di Roma. Lo Stadio del Nuoto ritrova anche il suo pubblico, una parte di esso e sempre nel rispetto delle regole sanitarie e di distanziamento sociale anti Covid-19. Lo spettacolo non può che essere una logica e degna coseguenza. Prima giornata esaltante. Due record italiani per una rana spettacolare e dalle grandi ambizioni, in rapida successione, con Nicolò Martinenghi nei 100 in 58″29 e Arianna Castiglioni in 1’05″67.
Martinenghi scende otto centesimi sotto al precedente primato che aveva nuotato il primo aprile agli assoluti a Riccione. “Volevo dare un segnale forte dall’Italia e da questa piscina al mondo e al nuoto che stanno ripartendo. Ci tenevo a farlo proprio al Sette Colli. E’ un piccolo regalo che faccio al pubblico. Stavo bene in acqua, ho fatto una gara diversa dal solito: passaggio non troppo forte e ritorno progressivo. Mi sono divertito tanto e sono contento per questo”. Si sono divertiti anche i suoi fan e tutti i supporters del nuoto azzurro che insieme a lui cominciano a sognare pensando a Tokyo. Questa di Martinenghi è la terza migliore prestazione all time. Davanti a lui ci sono Adam Peaty con 56″88, Arno Kamminga con 57″90 ed ha raggiungo Ilya Shymanovic che il 24 marzo 2019 aveva già nuotato in 58″29. Oggi l’olandese Kamminga gli è finito alle spalle con 58″40. Nicolò Martinenghi è anche primatista italiano nei 50 rana in 26”39, allenato da Marco Pedoja, tesserato per CC Aniene, è due volte campione mondiale e sette europeo in ambito giovanile.
Arianna Castiglioni batte Benedetta Pilato, neoprimatista del mondo e campionessa europea nei 50 a Budapest e Martina Carraro, alla quale cancella il record italiano dei 100 rana. La 23enne di Busto Arsizio – allenata dal tecnico federale Gianni Leoni, tesserata per Fiamme Gialle e Team Insubrika – sfodera una super prestazione e tocca la piastra dopo 1’05″67, abbassando 19 centesimi il precedente primato di 1’05″86. “Per la staffetta olimpica non spetta a me la decisione – commenta – Volevo fare il mio migliore per dimostrare che ho lavorato bene in questi mesi. Il tempo è stato ancora meglio di quanto sperassi”. Le altre due regine della rana azzurra, questa volta, le restano dietro ma con prestazioni comunque soddisfacenti. Benedetta Pilato è seconda con il record cadette e junior di 1’05″84, anche lei al di sotto del precedente record assoluto (1’06″00 il precedente primato personale) e Martina Carraro terza con 1’06″08.
Un’altra prova convincente, un altro successo nella vasca di cui è innamorata e un ottimo tempo per Federica Pellegrini che vince i suoi 200 stile libero con 1’56″23. “Forse il 200 al Sette Colli più facile che abbia nuotato in tutti questi anni. Sono contenta anche del 50 dorso di questa mattina. Siamo perfettamente in linea con il lavoro che stiamo svolgendo. Manca l’ultimo step con l’allenamento in altura che inizieremo subito dopo il Sette Colli”. Questa mattina Fede ha stabilito il personale nei 50 dorso con 28″43. Sincronia ed equilibrio anche in quella gara. La vincitrice di tutto, la divina – tesserata per CC Aniene, allenata dal tecnico federale Matteo Giunta, al centro federale “Alberto Castagnetti” di Verona, sfoggia 57 medaglie tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei, le ultime quattro a Budapest argento nei 200 stile libero e con la 4×200 stile libero mixed e di bronzo con la 4×200 stile libero e 4×100 stile libero mixed. Alle spalle della divina si piazzano Anna Chiara Mascolo (2001) in 1’58″82 e Giulia Vetrano (2005) in 1’59″33 che in due hanno appena 2 anni più di lei e che possono cominciare a sognare la staffetta olimpica. Entrambe hanno stabilito il record personale: i precedenti erano rispettivamente 1’59″99 e 2’01″00.
Alla serata dei record non poteva non aggiungere il proprio nome Simona Quadarella. La “campionessa di Roma”, tesserata per CC Aniene e allenata da Christian Minotti, che un mese fa gli Europei di Budapest ha replicato la tripletta di Glasgow 2018 vincendo 400, 800 e 1500 stile libero, si aggiudica i 1500 stile libero, gara conclusiva del programma odierno, stabilendo il record della manifestazione con 15’48″81, cinque secondi in meno del tempo con cui ha vinto a Budapest (15’53″59) e meglio del precedente primato della manifestazione che già le apparteneva dal 2019 (15’48″84). “Finalmente sono tornata a nuotare questi tempi. Sono scesa 5 secondi rispetto alla gara degli Europei, non potrei essere più felice. Nella piscina della mia città ho ritrovato le emozioni di gara che mi mancavano da un po’. Ora tutte le energie sono rivolte a Tokyo, la mia prima Olimpiade”. La accompagnano sul podio Martina Rita Caramignoli d’argento con 16’12″30 e Julia Hassler di bronzo con 16’13″45.
La prima gara e il primo podio del 58° Trofeo Sette Colli sono tricolore. Pronti, via e Thomas Ceccon vince la serie dei 100 dorso dalla corsia 4 con 53″79. Uno dei molti enfant prodige del nuoto italiano, il 19enne di Schio – tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato da Alberto Burlina – è il primatista italiano della distanza in 52”84, specialità nella quale è stato quinto agli Europei di Glasgow 2018 ed oro ai Mondiali junior di Budapest 2019. Con lui sul podio Simone Sabbioni che dalla corsia 3 lo segue con 53″96 e il figlio d’arte Michele Lamberti che in corsia 0 chiude in 54″14.
Uno squillo nei 50 dorso. Quello di Costanza Cocconcelli, talento totale e poliedrico. La 19enne di Bologna – tesserata per NC Azzurra 91, preparata dal tecnico federale Fabrizio Bastelli è terza con 27″92 a tre centesimi dal record italiano di Silvia Scalia (27″89). “Non me l’aspettavo – dice l’azzurra che agli eurojrs di Kazan 2019 è stata d’oro nei 50 stile libero, argento con la 4×100 mista e bronzo nei 50 dorso – E’ un periodo bellissimo, sono molto contenta. Spero di fare altrettanto bene nei 50 farfalla”. Vince la brasiliana Etien Medeiros che brucia al tocco l’olandese Kira Toussaunt: 27″78 Etien e 27″79 Kira.