Budapest – Dalle “acque libere” ancora tanta fatica, tante bracciate, ma ancota tanta meritatissima gloria azzurra.
Dal Nuoto di Fondo, ancora 2 medaglie dell’Italia che non si arrende mai, nuota, sbraccia, fatica, combatte e sgomita e tocca ” a medaglia”. Matteo Furlan è d’argento con Ruffini 4° a soli 4 secondi dal 3° gradino per un podio che sarebbe stato davvero super Arianna Bridi poi è “slopendida di Bronzo” nelle 25 km che concludono il programma iridato sul Lago di Balaton.
Dietro Simone Ruffini al maschile a soli 4 secondi dal 3° gradino, e sempre quarta la brava Martina Grimaldi più staccata dalla Bridi.
Dunque una grande doppietta di genere non nuova per l’Ital-fondo sulla distanza più lunga che nel 2009 a Roma portò l’oro di Valerio Cleri con Federica Vitale sul gradino più basso del podio.
Il 28enne friulano conduce una prova tatticamente accorta: coperto fino all’ultima boa e poi all’attacco negli ultimi due chilometri per chiudere in 5h02’47”0. Davanti a lui solamente il francese Axel Reymond (campione europeo a Hoorn 2016) che tocca in 5h02”46’4, terzo il russo Evgenii Drattcev in 5h02’49”8, che nel convulso sprint, nel quale non sono mancati colpi ai limiti del regolamento, si impone sul campione uscente Simone Ruffini.
L’azzurro – tesserato per Marina Militare e Team Veneto – si conferma infallibile ai grandi appuntamenti internazionali, dopo il bronzo a Kazan 2015 e il secondo posto agli Europei dello scorso anno. “Ho cercato di rimanere sempre nascosto per conservare più energie possibili per il finale – spiega Furlan, seguita da Moreno Daga e nell’ultimo mese di preparazione dal vice cittì Valerio Fusco al centro federale di Ostia – Alla fine ho preferito prendere la scia del russo perchè pensavo fosse più veloce del francese. Alla boa dell’arrivo mi hanno stretto ma fortunatamente sono riuscito a liberarmi”.
Nato a San Vito al Tagliamento, già d’argento alle Universiadi di Gwangju 2015, Matteo Furlan esulta al traguardo non nascondendo un pizzico di rammarico. “Se sceglievo di stare con il transalpino allo sprint avrei potuto prevalere. Sono comunque soddisfatto perchè miglioro anno dopo anno. Mi spiace un po’ di non aver disputato la 5 km. Ma agli Assoluti hanno vinto i miei compagni ed è giusto che abbiano gareggiato loro”. Poi svela un aneddoto. “A Kazan dividevo la mia stanza con Giorgio Minisini: era la camera più vincente con quattro medaglie. Sono contento di essere rimasto in media con lui anche qui in Ungheria”.
Abdica ma a testa alta Simone Ruffini – tesserato per Fiamme Oro e CC Aniene e seguito a Roma dal tecnico federale Emanuele Sacchi – rimasto per lunghi tratti in scia a Reymond. “Sono stato tradito dalle gambe e dai crampi. Confermarsi sarebbe stato fantastico – racconta il ventisettenne marchigiano di Tolentino, settimo nella 10 km martedì – ma probabilmente c’ho provato troppo presto, andando in riserva nel finale”.
La sfrontatezza non l’ha persa, anzi il bronzo nella 10 km l’ha caricata ancor di più. Arianna Bridi si consacra alla platea internazionale e concede un favoloso bis nella venticinque chilometri. La ventiduenne trentina – che compirà 22 anni il 6 novembre, allenata a Roma dal tecnico federale Fabrizio Antonelli – riporta l’Italia al femminile sul podio mondiale della long distance dopo l’oro a Barcellona 2013 di Martina Grimaldi (Fiamme Oro Napoli/Uisp Bologna) quarta al traguardo (5h23’54”6) che perde il contatto dalle migliori nella seconda parte di gara.
Il podio della 25 km mas.
1. Axel Reymond (Fra) 5h02’46”4
2. Matteo Furlan (Ita) 5h02’47”0
3. Evgenii Drattcev (Rus) 5h02’49”8
4. Simone Ruffini (Ita) 5h02’53”1
Il podio della 25 km fem.
1. Ana Marcela Cunha (Bra) 5h21’58”4
2. Sharon Van Rouwendaal (Ned) 5h22’00”8
3. Arianna Bridi (Ita) 5h22’08”2
4. Martina Grimaldi (Ita) 5h23’54”6