Simona Quadarella si conferma regina del mezzofondo, bissando il successo negli 800 con quello nei 1500; poi con Federica Pellegrini, Sara Gailli e Stefania Pirozzi conquista il bronzo e qualifica alle Olimpiadi la 4×200. Brava Martina Caramignoli che torna sul podio europeo dopo sette anni per una doppietta italiana nei 1500 mai vista. Margherita Panziera pesca il jolly nei 100 dorso, guadagnando due posizione e conquistando l’argento nella finale che viene ripetuta a fine programma per problemi a starter e cronometraggio.
REGINA INCONTRASTATA E RINASCITA DI BRONZO. Simona Quadarella ha una scia d’oro che lega idealmente Glasgow a Budapest. La regina delle mezzofondo vince i 1500; un trionfo che si unisce a quello di martedì negli 800 e alla tripletta del 2018 in Scozia (1500, 800 e 400). Una cometa azzurra diretta verso oriente, già vista da quelle parti dopo il trionfo iridato a Gwangju, con record italiano (15’40″89), che punta dritta verso Tokyo. Accanto lei sul podio una strepitosa Martina Caramignoli che si prende un bronzo che sa di rinascita in 16’05″81. A dividere le due azzurre c’è solo la russa Anastasia Kirpichnikova – già seconda negli 800, d’argento in 16’01″06 – per una doppietta mai vista e un medagliere di specialità che raddoppia portandosi a quota 4 (2-0-2).
Una carriera, quella della romana Simona Quadarella, iniziata sgambettando alla piscina della Polisportiva Delta nella borgata Ottavia e superando la sorella più grande Erika che andava forte, ma ancora di più sui libri di scuola. A 14 anni era già sul podio italiano di categoria, due anni dopo su quello dei grandi e vinceva pure l’oro olimpico giovanile a Nanchino. Da lì è stata una rapida escalation. Cresce con il tecnico Christian Minotti al Circolo Canottieri Aniene, diventa vigile del fuoco, poi si congeda. Nel frattempo si svela al mondo: col bronzo iridato proprio alla Duna Arena di Budapest nel 2017 si fa conoscere a livello planetario; l’anno dopo arriva il tris europeo a Glasgow e nel 2019 si prende il titolo iridato nei 1500 a Gwangju e l’argento negli 800 dietro alla statunitense, plurititolata e primatista del mondo, Katie Ledecky che intanto si era ripresa dai problemi intestinali che l’avevano costretta a rinunciare alla gara lunga. Le manca la medaglia olimpica, speriamo ancora per poco; poi si porranno altri obiettivi perché Quadarella è così: ambiziosa, mai doma, sempre alla ricerca della perfezione.
In zona mista Simona lascia spazio a un po’ d’emozione, con i suoi occhi che continuano a brillare: “L’obiettivo era di portare a casa un altro oro e ciò mi rende felicissima. Confermarsi è difficilissimo; mi viene quasi da piangere per la commozione. Speravo di nuotare un tempo più basso – spiega la 22enne al settimo oro europeo consecutivo considerata anche la vasca corta – Va benissimo così, perché è un periodo di allenamenti intesi e di più non ne avevio”. Entusiasta Martina Rita Caramignoli, che unisce determinazione, grinta e orgoglio: “E’ stata una gara difficile. Il tempo è anche alto, ma volevo la medaglia – racconta la reatina, tesserata per Fiamme Oro e Aurelia Nuoto, allenata da Germano Proietti – Sono contentissima di questo risultato. Ho resistito al ritorno dell’ungherese Kesely (quarta). Volevo percepire buone sensazioni, valutare la mia condizione. Adesso mancano due mesi alle Olimpiadi e continuerò ad allenarmi con ulteriori motivazioni. Mi sono fatta un bel regalo per il mio compleanno che sarà tra pochi giorni (compirà 30 anni il 25 maggio)”, conclude l’azzurra che torna alla medaglia europea dopo il bronzo conquistato a Berlino nel 2014.
4×200 DI BRONZO E OLIMPICA. Una strepitosa 4×200 stile libero è di bronzo e si prende il pass olimpico in 7’56”72. Vince la Gran Bretagna in 7’53”15, davanti all’Ungheria in 7’56”26. Le azzurre conducono una gara coraggiosa e di alto livello. Il lancio di Stefania Pirozzi (1’59”63) è solido e cambia al quarto posto; Sara Gailli abbassa il tempo della batterie e mantiene la posizione (1’59”94), con la Francia terza e non troppo distante; Simona Quadarella (2’00”61), 90 minuti dopo il trionfo nei 1500, si mette mantiene in scia alle transalpine; poi la chiusura, rimonta e speranze olimpiche sono affidate a Federica Pellegrini (1’56”54) che ovviamente si esalta; sorpassa le transalpine e quasi raggiunge l’ungherese Boglarka Kapas, oro nei 200 farfalla, che resiste all’attacco negli ultimi 25 metri: così arriva il bronzo e soprattutto la qualificazione per Tokyo. Una medaglia pesante: “Sta nascendo una 4×200 degna dei risultati del passato – sottolinea Pellegrini, 32enne di Spinea, allenata dal tecnico federale Matteo Giunta al centro federale di Verona e tesserata per CC Aniene – Sono supercontenta di averla riportata su un podio europeo. Questo può essere un buon punto d’inizio. Io cerco sempre di motivare le mie compagne. Sono felice per me, per le ragazze. Questa è una staffetta faticosa, meritiamo la medaglia”. Incredula la debuttante Sara Gailli: “Finalmente sono scesa sotto i due minuti – afferma la 19enne di Roma, seguita da Christian Minotti e tesserata per CC Aniene – Nuotare una staffetta con Federica e Simona è molto emozionante. E’ bellissimo”. Prosegue una raggiante Pirozzi: “La fatica un po’ si è fatta sentire. Ho ritrovato la cattiveria che avevo quando ero più giovane – racconta la 27enne di Benevento, tesserata per Fiamme Oro e CC Napoli e preparata a Trieste da Frida Cottich – Voglio dedicare questa medaglia a me: non ho avuto stagioni semplici”. “Ho cercato di dare il massimo malgrado la fatica – conclude Quadarella, protagonista degli europei in casa azzurra con due ori e un bronzo – Sono molto contenta per i risultati ottenuti e adesso mi aspettano i 400 che affronterò con maggiore tranquillità”.
PANZIERA E LO SLIDING DOORS D’ARGENTO. Nello sport bisogna sfruttare ogni occasione. Di certo Margherita Panziera non si aspettava di finire con l’argento al collo i 100 dorso dopo aver chiuso al quarto posto la finale che due ore prima avevano annullato per un problema a start e cronometraggio. La svedese Louise Hansson, ripescata e infine sesta, era rimasta impalata sul device di partenza mentre le altre erano già in subacquea. Ricorso accettato e tutto da rifare con l’olandese Kira Toussaint che peggiora 20 centesimi e perde due posizioni (da 59″02 a 59″22), proprio quelle che sale la 25enne campionessa in carica dei 200 dorso: passando dal 59″65 al 59″01 (28″91 alla virata) per la seconda prestazione mai nuotata a 9 centesimi dal suo primato italiano. Il titolo resta della britannica Kahtleen Dawson – già argento nei 50 – che peggiora dal 58″18 al 58″49, ma tanto basta. Così come il bronzo rimane alla russa Maria Kameneva, dal 59″13 al 59″22. “Non sento di meritare molto questa medaglia – racconta l’atleta allenata da Gianluca Belfiore a Roma, tesserata per Fiamme Oro e CC Aniene – Non si possono fare due volte le gare. Questa medaglia dovrebbe andare a Kira Touissant. Sono contenta per il tempo, perché significa che sto lavorando bene e perché comunque mi sono fatta trovare pronta”.
50 FARFALLA MAGIARI. Piero Codia e Thomas Ceccon chiudono rispettivamente al settimo e all’ottavo posto la finale dei 50 farfalla. Il 31enne di Trieste e primatista italiano – tesserato per Esercito e CC Aniene, allenato da Alessandro D’Alessandro e campione europeo in carica nella doppia distanza – tocca in 23”54; due centesimi più veloce del 19enne di Schio – tesserato per Fiamme Oro e Leosport – che non va oltre il 23”56. “Mi sentivo bene in questi giorni – racconta Ceccon, seguito da Alberto Burlina – L’arrivo è stato uno dei più brutti della mia carriera ed è stato determinante. Ci devo lavorare”. L’oro va all’ungherese Szebasztian Szabo in 23 netti, che toglie lo scettro all’ucraino e primatista mondiale (22”27) Andriy Govorov, secondo per un centesimo; completa il podio il russo Andrey Zhilkin in 23”08.
100 DORSO DA RIFARE ALLE 20:45. Margherita Panziera (Fiamme Oro / CC Aniene) avrebbe accettato il verdetto, ma la finale si ripeterà per un problema a start e cronometraggio che ne hanno condizionato lo sviluppo. La 25enne campionessa in carica dei 200 di Montebelluna, allenata da Gianluca Belfiore a Roma, aveva chiuso al quarto posto in 59”65 (30”77), lontana dal podio. Il titolo era stato vinto dalla britannica Kahtleen Dawson – già argento nei 50 – in 58”18, che aveva preceduto l’olandese Kira Toussaint, seconda in 59”02, e la russa Maria Kameneva, terza in 59″13. Care ragazze, non vale nulla. Riprovateci più tardi.
200 RANA BRITANNICA, MA SUPERFANGIO C’E’. Bravissima Francesca Fangio che chiude la prima finale europea della carriera al sesto posto eguagliando la migliore prestazione italiana in tessuto. La 25enne livornese – preparata da Renzo Bonora – tocca in 2’24’26 (1’14”52), ribadendo il personale che aveva nuotato il 14 dicembre 2019 agli assoluti di Riccione. Sul gradino più alto del podio sale la britannica Molly Renshaw, bronzo europeo a Glasgow, in 2’21”34; l’argento è della svizzera Lisa Mamie in 2’22”05 e il bronzo alla russa Yuliya Efimova (campionessa europa uscente e bimondiale in carica) in 2’22”17. “Sono contenta dell mia crescita, mi dispiace che non sia arrivato il 2’23 – racconta l’azzurra tesserata per In Sport Rane Rosse – Ho accusato un po’ i turni ravvicinati di gara: non sono abituata. Le altre erano difficilmente raggiungibili”.
SEMIFINALI. Promette fuochi d’artificio la finale dei 50 rana. il primatista italiano (26”39) Nicolò Martinenghi e un sempre più sicuro Alessandro Pinzuti – entrambi seguiti da Marco Pedoja – ci entrano con il terzo e il quinto crono. il 21enne di Varese – tesserato per CC Aniene, quinto nei 100 e bronzo con la 4×100 mista mixed – nuota sciolto in 26”49, preceduto solo dal bielorusso Ilya Shymanivich (26”47) e dal britannico, campione e primatista del mondo (25”95) Adam Peaty, già d’oro nella doppia distanza, che comanda in 26”38. Il 22enne di Montepulciano – tesserato per Esercito e In Sport Rane Rosse, settimo nei 100 – chiude in 27”11 che vale il primato personale (prec. 27”17). Finalmente soddisfatto Martinenghi: “Ci giocheremo tutto sul filo dei centesimi. Ho fatto qualche errorino per la troppa foga, ma va bene così. In una gara come i 50 non si può mai sbagliare niente. Sono contento di essermi confermato a questi livelli”. Sorride anche il toscano Pinzuti, ormai entrato in una dimensione nuova: “Sono felicissimo del personale, ma posso scendere ancora. Ho avuto anche qualche problemino con la cuffia. Domani sarà una bella finale”.
Meravigliose azzurre nei 200 misti. Ilaria Cusinato e Sara Franceschi volano all’atto conclusivo, dimostrando di essere entrambe ritrovate a grandi livelli. La 21enne di Cittadella – tesserata per Fiamme Oro e Team Veneto, tornata ad allenarsi con Moreno Daga, bronzo europeo a Glasgow 2018 nei 200 e nei 400 misti e già quarta nei 400 misti e quinta nei 200 farfalla – ben impressiona e conclude in 2’10”72 – stesso tempo al centesimo della semifinale di Glasgow – e a meno di cinque decimi dal suo record italiano (2’10”25); La 21enne di Livorno – tesserata per Fiamme Gialle e Livorno Aquatics, seguita dal papà e tecnico federale Stefano Franceschi, quinta nei 400 misti – chiude con il personale in 2’11”41 (prec. 2’11”57). Felicissima la veneta e gioiosa come nei tempi migliori: “Sono contenta perché finalmente ho fatto la mia gara. Ho nuotato molto bene, come mi aspettavo. Il dorso e la rana erano molto buoni”. Sorridente anche la toscana. “Totalmente soddisfatta perché ho nuotato meglio della batteria (2’11”78), domani sarà dura. Vediamo cosa succede in finale”.
Si ferma Lorenzo Mora nei 200 dorso . Il 22enne di Carpi – tesserato per Fiamme Rosse e Amici Nuoto VVFF Modena, cresciuto dal compianto Luciano Landi e seguito da un anno dal tecnico federale Fabrizio Bastelli – chiude dodicesimo in 1’58”13; come in batteria il più veloce è il britannico Luke Greenbank, bronzo mondiale a Gwangju 2019, in 1’54”43 e unico a scende sotto l’1’55 tra i semifinalisti. Non ci saranno italiani neanche nella finale dei 100 stile libero rosa. Silvia Di Pietro – tesserata per Carabinieri e CC Aniene e allenanta da Mirko Nozzolillo – è quattordicesima in 54”87. Davanti a tutte c’è la francese e medaglia d’oro nei 100 farfalla Marie Wattel in 53”34.
Così gli azzurri nelle semifinali e FINALI della 5^ giornata
Venerdì 21 maggio
1500 stile libero femminile
RI 15’40″89 di Simona Quadarella del 23/07/2019 a Gwangju
1. Simona Quadarella 15’53”59
2. Anastasia Kirpichnikova (Rus) 16’01”06
3. Martina Rita Caramignoli 16’05”81
50 farfalla maschile
RI 23″21 di Piero Codia del 28/07/2013 a Barcellona
1. Szebasztian Szabo (Hun) 23”00
2. Andriy Govorov (Ukr) 23”01
3. Andrey Zhilkin (Rus) 23”08
7. Piero Codia 23”54
8. Thomas Ceccon 23”56
100 dorso femminile RIPETUTI ALLE 20.45
RI 58”92 di Margherita Panziera del 04/04/2019 a Riccione
1. Kathleen Dawson (Gbr) 58”49
2. Margherita Panziera 59”01
3. Maria Kameneva (Rus) 59”22
4. Kira Toussaint (Ned) 59”32
100 dorso femminile ANNULLATI
RI 58″92 di Margherita Panziera del 04/04/2019 a Riccione
1. Kathleen Dawson (Gbr) 58”18
2. Kira Toussain (Ned) 59”02
3. Maria Kameneva (Rus) 59”13
4. Margherita Panziera 59”65
semi 200 dorso mas
RI 1’56″29 di Matteo Restivo del 08/08/2018 a Gwangju
1. Luke Greenbank (Gbr) 1’54”43
12. Lorenzo Mora 1’58”13 eliminato
semi 100 stile libero femminile
RI 53″18 di Federica Pellegrini del 25/06/2016 a Roma
1. Marie Wattel (Fra) 53”34
14. Silvia Di Pietro 54”87 eliminata
50 rana maschile
RI 26″39 di Nicolò Martinenghi del 02/04/2021 a Riccione
1. Adam Peaty (Gbr) 26”38
3. Nicolò Martinenghi 26”49 qualificato alla finale
5. Alessandro Pinzuti 27”11 pp (precedente 27″17 del 07/08/2018 a Roma) qualificato alla finale
200 rana femminile
RI 2’23″32 di Ilaria Scarcella del 30/07/2009 a Roma
Migliore prestazione in tessuto 2’24″26 di Francesca Fangio del 14 dicembre 2019
1. Wolly Renshaw (Gbr) 2’21”34
2. Lisa Mamie (Sui) 2’22”05
3. Francesca Fangio 2’24”26 Mpt= (precedente 2’24″26 di Francesca Fangio del 14 dicembre 2019)
200 stile libero mas
nessun italiano qualificato
semi 200 misti femminile
RI 2’10″25 di Ilaria Cusinato del 08/08/2018 a Glasgow
1. Anastasia Gorbenko (Isr) 2’10”35
3. Ilaria Cusinato 2’10”72 qualificata alla finale
6. Sara Franceschi 2’11”41 pp (precedente 2’11″57 del 03/04/2021 a Riccione)
4×200 stile libero femminile
RI 7’46″57 di Renata Fabiola Spagnolo, Alessia Filippi, Alice Carpanese e Federica Pellegrini del 30/07/2009 a Roma
1. Gran Bretagna 7’53”15
2. Ungheria 7’56”26
3. Italia 7’56”72
Stefania Pirozzi 1’59”63, Sara Gailli 1’59”94, Simona Quadarella 2’00”61, Federica Pellegrini 1’56”54