Mondiali 2019 a Gwangju
MANILA FLAMINI E GIORGIO MINISInI NUOVA IMPRESA…D’ARGENTO NEL “DUO LIBERO” DIETRO LA RUSSIA
La “Stra-coppia” azzurra precede il Giappone
LA CLASSIFICA DEL PODIO
1. Mayya Gurbanberdieva e Aleksandr Maltesev (Rus) 92.9667
2. Manila Flamini e Giorgio Minisini (Ita) 91.8333
3. Atsushi Abe e Yumi Adachi (Jpn) 90.4
4. Natalia Vega Figueroa e Bill May (Usa) 88.3
DA FIN.IT ( GRAZIE)
Gwangjù- ARGENTO…ANCORA ARGENTO….!E’ ANCORA UNO STORICO ARGENTO DAL SINCRO ITALIANOOOO !!!! Pur con la nuova “attestazione” che è ancora troppo forte il duo russo composto da Mayya Gurbanberdieva e Aleksandr Maltesev per ambire al successo mondiale nella routine libera del misto, non per estasiare il pubblico, ridurre il gap e rilanciare la sfida, ma il “NOSTRO SUPER DUO” può davvero aspirare a divenirlo nello stretto futuro. L’attualità dice di un grande attuale proscenio del 23enne Giorgio Minisini, con la sua compagna MANILA FLAMINI. Ma da qui in poi si dovrà trovare la sua sostituta.. con la “conturbante” Flamina probabilmente all’ultima gara dopo 16 anni di azzurro, 14 di nazionale A, con quattro medaglie iridate, tra cui lo storico successo nel 2017 nel duo misto tecnico, 13 europee e il quinto posto olimpico a Rio de Janeiro nel 2016 con la squadra.
Flamini e Minisini (entrambi romani, lui di Ladispoli con famiglia sincronizzata, lei del Tiburtino nata a Velletri perché la zia era capo ostetrica dell’ospedale) ripropongono il tema “Angeli e Demoni” con la coreografia di Anastasia Ermakova e Stephan Miermont e la colonna sonora “The Duel Drum & Piano” di Balazs Havasi, sublime pianista ungherese, definito il più veloce del mondo. La routine degli azzurri (entrambi tesserati Fiamme Oro e Aurelia Nuoto) è veloce, ricca di apnea, connessioni e difficoltà che la giuria valuta con maggiore capacità interpetativa dopo il preliminare a tratti destabilizzante per l’inclusione di elementi nuovi. Il risultato è 91.8333, 0.2333 in più di quanto ricevuto nel turneo precedente, con un incremento di esecuzione e difficoltà (+0.4 e +0.1 e un decremento di 0.2667 dell’impressione artistica su cui lavorare)
A 1.1334 punti distano i campione della specialità da sempre (due mondiali e due europei), Gurbanberdieva e Maltesev che si esibiscono sulle note di Sing sing sing di Benny Goodman & His Orchestra (brano del 1936, scritto da Louis Prima, uno dei brani jazz più rappresentativi del genere big band e swing) per un totale di 92.9667 (27.9 per l’esecuzione, 37.0667 per l’impressione artistica e 28 per la difficoltà), comunque 0.1333 meno dei preliminari e del tutto persi nell’impressione artistica.
“Sono contento per medaglia, prestazione, risultato e poi emotivamente è stato un duo molto complesso. Per Manila è un momento intenso e difficile perché il sincronizzato è stato la sua vita. Siamo sfiniti entrambi fisicamente ed emotivamente – racconta Minisini (bronzo mondiale nel 2015, argento europeo nel 2016 e mondiale nel 2017 con Mariangela Perrupato e argento europeo nel 2018 con Flamini) – La Russia ha meritato la medaglia, ma ci siamo avvicinati. Abbiamo puntato sulle difficoltà e gradualmente l’esercizio è stato apprezzato e compreso. Ora bisognerà trovare un’altra strada, un’altra compagna e cambieranno anche gli equilibri perché io mi sono sempre appoggiato a lei. Manila aveva più esperienza; è determinata, strutturata. Adesso chiunque verrà si appoggerà a me perché sarò io il veterano del misto”.
“Non vedevo l’ora che arrivasse questo momento, ma adesso vorrei che non finisse più. Perché è finita. Per davvero – asserisce Flamini, dopo aver abbracciato tutte le compagne, lo staff ed aver sciolto per la commozione perfino il trucco waterproof – La mia carriera non poteva chiudersi in modo migliore. Smetto sapendo di aver dato sempre il massimo. Oltre questo non sarebbe possibile anche se continuassi. Gli anni del sincro misto sono stati bellissimi. Insieme a Giorgio abbiamo sperimentato, vinto, creduto nel cambiamento e posto le basi per un misto diverso, più vicino alla gente, emozionante, coinvolgente ed empatico. Il futuro sarà questo”.
Finisce per la prima volta fuori dal podio il 40enne statunitense Bill May, pioniere della disciplina ed artefice dell’apertura al misto da parte della federazione mondiale al termine di una lunga battaglia iniziata all’indomani del no ricevuto quando avrebbe potuto partecipare alle Olimpiadi di Atene 2004.
Showman, ormai impegnato col Cirque du Soleil, la coppia formata con Natalia Vega Figueroa è superata dal duo giapponese composto da Yumi Adachi e Atsushi Abe, prossimo all’abbandono dopo il pessimo risultato a fronte delle aspettative ottenuto ai mondiali di Kazan, nel 2015, e capace di raggiungere il podio iridato con lavoro, passione e la complicità del duo azzurro, con cui ha condiviso allenamenti e molte gare internazionali.
Alle 19:00 locali, mezzogiorno italiano, l’Italia tornerà in vasca per la finale del libero combinato. Le vice campionesse europee Beatrice Callegari, Linda Cerruti, Costanza Di Camillo, Gemma Galli, Enrica Piccoli, Domiziana Cavanna, Francesca Deidda, Costanza Ferro, Alessia Pezone e Federica Sala danzeranno sulle note di Dolphin di Luca Contini e Girolamo Deraco (due eccellenze del panorama creativo lucchese) ripartendo dal quinto posto dei preliminari (90.9 punti) con ampio margine di vantaggio sulla Grecia (88.1333) e un consistente ritardo dalle squadre che la precedono: Russia (96.5667) avvicinata moltissimo dalla Cina (96), Ucraina (94.333) e Giappone (93).
Poi chiusura del sincro mondiale al Yeomju Gymnasium di Gwuangju con la festa del galà.