Vittoria “pratese” nella quinta edizione del Giro dell’Emilia Donne con partenza e arrivo a Bologna che per la prima volta ha avuto una vittoria non italiana. Sulla salita di San Luca posta nel finale, 2,4 km con pendenza media all’11 per cento e punte del quasi venti per cento, che sarà anche tappa d’avvio a cronometro del Giro d’Italia uomini 2019, nel finale si invola la lituana dell’Aromitalia Vaiano, Rasa Leleivyte, già seconda l’anno scorso e protagonista anche al Campionato del Mondo a Innsbruck con l’undicesimo posto. La campionessa nazionale lituana con un grintoso forcing ha lasciato il gruppetto delle atlete che erano all’inseguimento della danese Cecilie Uttrup Ludwig che aveva provato ad attaccare nelle fasi iniziali della salita e che poi sul traguardo è stata preceduta anche dala cubana Arlenis Sierra dell’Astana Women’s Team. Al quarto posto la vincitrice dell’anno scorso, la vicentina Tatiana Guderzo (BePink), bronzo al Mondiale.
Questo l’ordine d’arrivo:
1) Rasa Leleivyte (Aromitalia Vaiano)
2) Artenis Sierra (Astana Women’s Team)
3) Cecille Ludwig (Cervelo-Bigla)
4) Tatiana Guderzo (Bepink)
5) Ane Santesteban (Alè Cipollini)
6) Hanna Nilsson (BTC City Ljubijana)
7) Urska Pintar (BTC City Ljubijana)
8) Yevgenya Vysotska (Sc Michela Fanini)
9) Polona Batagelj (BTC City Ljubijana)
10) Sofia Bertizzolo (Astana Women’s Team)
Nella gara maschile stupendo successo di Alessandro De Marchi, già vincitore di una tappa alla Vuelta e a sua volta protagonista al Mondiale dove era rimasto fino all’ultimo ad aiutare il miglior azzurro, Gianni Moscon. Il tracciato di oltre 200 km che prevedeva anche l’ascesa al lago di Brasimone prevedeva un circuito finale di 10 km dove la salita del San Luca si doveva percorrere cinque volte. De Marchi decideva di partire già al secondo passaggio e non si faceva più riprendere. Inutili i tentativi del gruppo nel finale, con anche Vincenzo Nibali tra gli inseguitori. Sull’ultima salita Brambilla, che inseguiva insieme a Mohoric, forava ed era di fatto il via libera per De Marchi sebbene ci provava Rigoberto Uran a effettuare l’arrembaggio finale. De Marchi resisteva davanti per una ventina di secondi e poteva festeggiare il suo quinto successo in carriera, il secondo stagionale.