Proprietari nell’occhio del ciclone. Se a Firenze nei confronti dei fratelli Della Valle la tifoseria è divisa, anche a Udine il patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo non sembra riscuotere più tanti consensi. “Il punto debole è sempre lo stesso” – dice Gaetano Amoruso, autore nel 2015 di “Lo scemo, il coccodrillo e l’Udinese. Diario di un ultrà con vista sull’Etna” – “ovvero la discontinuità della gestione Pozzo, brillante dal punto di vista imprenditoriale ma un po’ egoista da quello calcistico. Tutto alla fine si riflette sul campo da gioco”.
Durando dal 1986, la gestione della famiglia Pozzo, che detiene anche il Watford in Inghilterra, è la più longeva nel calcio professionistico italiano. “Seguo l’Udinese con l’affetto e la passione di sempre, dai confini della nostra penisola” – prosegue Amoruso – “Ogni partita è un’esplosione di emozioni, messaggi, chiamate di tifosi e amici che si ricordano di questo folle tifoso siciliano dell’Udinese. Soprattutto quando si vince con le grandi”.
E la Fiorentina che squadra è? “Considero la Fiorentina una delle grandi. La compagine di Pioli gioca bene e i 6 gol rifilati al Chievo sono una chiara prova di forza. L’Udinese farà la sua partita, magari stando più attenta visto i precedenti tra le due squadre”.
Che cosa deve temere di più la Fiorentina dall’Udinese, a quattro punti in classifica dopo il punto in trasferta col Parma e la vittoria di misura di domenica scorsa sulla Sampdoria?
“Un punto di forza è senz’altro Pussetto, il quale, a mio avviso, potrebbe giocare con De Paul”.
Un pronostico sulla partita in programma domenica alle 18 allo Stadio “Artemio Franchi”? “Questa volta vinciamo noi o, almeno, lo spero. ‘Mai daur’, dunque, mai indietro in friulano”.