La vittoria del San Lorenzo contro il Banfield ha sancito il 32° Titolo del Boca Juniors, il primo per l’ allenatore Guglielmo Barros Schelotto, dopo i 16 conquistati da calciatore.
Dopo la cocente sconfitta del Super Classico contro gli odiati rivali del River Plate, e il vantaggio accumulato arrivare a solo un punto, la squadra di Schelotto si è ricompattata arrivando al titolo.
Dopo la partenza di Carlos Tevez per la Cina, come non ricordare la sua doppietta al Monumental, casa del River, per il 2-4 con cui il Boca ha espugnato la tana dei rivali, nel girone di andata, il Boca con l’ex Madridista Gago e il neo juventino Bentancur ha così imposto il suo sigillo al Campionato Argentino.
Il Boca Juniors fu fondato il 3 aprile del 1905 da un gruppo di emigrati genovesi nel quartiere bonaerense della Boca, come il River Plate del resto, tant’è che il soprannome dei calciatori del Boca è Xeneizes, i genovesi.
I colori sociali gialloblù ricordano la bandiera svedese, infatti i soci del club non riuscendo a mettersi d’accordo sul colore della squadra avrebbero preso quelli della prima nave che avesse fatto scalo nel porto di Buenos Aires, e fu appunto un a nave svedese, i cui colori sono il giallo e il blu.
Lo stadio, o meglio la cattedrale laica del Boca è dal 2002 intitolato allo storico presidente Alberto Jacinto Armando, ma il nome con cui è conosciuto nel mondo è la “Bombonera” , la cui prima pietra fu posta il 18 febbraio 1938 dal Presidente Camillo Cichero, altro cognome di chiara provenienza genovese.
Scambio di saluti tra due simboli del calcio argentino, Maradona, Boca e Passarella, River.
Innumerevoli i campioni che hanno militato nel Boca, basta il nome di Diego Armando Maradona, il diez, grande tifoso della squadra o di Gabriel Omar Batistuta, il più grande giocatore visto a Firenze e uno dei più forti centravanti del calcio mondiale sempre.
Gran festa, dunque per la squadra più tifata in Argentina, e scherno per i rivali del River con i tifosi gialloblù scesi in strada con lenzuola bianche sulla testa, per ricordare il fantasma della B, storica e drammatica retrocessione del glorioso River Plate nel 2011.
Il calcio è anche e soprattutto questo, passione, gioia e sfotto’ a tutte le Latitudini!