Firenze- Leggo e sento commenti indignati per la sponsorizzazione Vorwerk Folletto – Fiorentina. Sotto accusa soprattutto questa frase del direttore generale Andrea Rogg: “La Fiorentina è sinonimo di Firenze, città conosciuta in tutto il mondo così come la Vorwerk Folletto”. Premessa numero uno: l’accostamento del nome di Firenze a qualsiasi marchio commerciale, ripeto: qualsiasi marchio, non può che stridere, niente può reggere il confronto. Premessa numero due: in occasioni del genere un tot di stucchevole pomposità è da mettere nel conto. Premessa numero tre: al direttore Rogg, come ampiamente dimostrato anche in occasioni passate, mancano il senso dell’opportunità, la scelta di tempo, la percezione dell’ambiente in cui opera.
Detto questo, torno a bomba sull’argomento che sta dividendo i tifosi, i quali si etichettano a vicenda: leccavalle chi plaude alla sponsorizzazione, rosicone chi la contesta. Si potrà mai fare un dibattito “laico” sui temi viola senza per forza vedersi accusare di retropensieri inconfessabili?
A me l’accostamento con la Vorwerk Folletto non scandalizza proprio per niente. Si tratta di una grande azienda, che ha lasciato una traccia nella storia contemporanea del nostro paese. L’aspirapolvere Folletto è uno dei simboli del boom economico italiano (leggi articolo), periodo nel quale rinomati marchi di automobili, istituti di credito, compagnie aeree, abbigliamento sportivo non esistevano neanche. Il Folletto è stato l’oggetto del desiderio di alcune generazioni di massaie (troppo plebee per essere accostate alla Fiorentina? meglio i banchieri della City?). Si è quasi trasformato in un termine di uso comune, sinonimo di aspirapolvere. Come l’aspirina, che oggi si scrive con la minuscola intesa come un qualsiasi analgesico, ma è un marchio registrato, o come a suo tempo bretelle o cellophane.
Quindi tanto di cappello ad una azienda che ha saputo mantenersi sulla cresta dell’onda sfidando le mode e il trascorrere del tempo. Perché ciò che ieri era il Folletto, oggi è il Bimby, elettrodomestico che chiunque si diletti di cucina sogna per la sua versatilità. E’ ovvio che molti di coloro che contestano, ignorano tutto questo.
E a loro rivolgo una domanda, volutamente provocatoria: quale accostamento commerciale vi avrebbe soddisfatto? Quale avreste ritenuto più consono alla fama di Firenze? Quale più in linea con un’etica sociale? Magari quello con una casa automobilistica finita in grossi guai giudiziari per aver truccato le centraline di emissioni fumi? O con qualche banca che ha fregato i correntisti? O magari con un’industria di materiale sportivo che schiavizza i bambini del terzo mondo? O, ancor meglio, con qualche società di scommesse che illude sulle vincite facili? Che bello se il Folletto riuscisse ad aspirare anche un po’ di insulse polemiche…