Gonzalo Rodrguez
La Redazione da Sport Mediaset
Firenze- Il 2016 in casa viola è ufficialmente iniziato con le parole del Capitano viola Gonzalo Rodriguez.
La Fiorentina può stare tranquilla, il gruppo è unito più che mai e si remerà tutti dalla stessa parte per tenere aperto più che mai il sogno scudetto.
Gonzalo Rodriguez è uno dei pilastri della Fiorentina che sta sfidando le grandi per lo scudetto. “La Juve con il Napoli è la squadra più forte, ma quest’anno lo siamo anche noi e il sogno di vincere è concreto”, ha detto a Premium Sport. Su Dybala: “Può diventare un fuoriclasse, ma non Messi”. A vita a Firenze? “Sono legatissimo a squadra e città, ma la gente sa quanto sia tifoso del San Lorenzo e che un giorno mi piacerebbe tornare”.
Sul miracolo Fiorentina
“Un miracolo nato il primo giorno di ritiro: ho visto subito la voglia di fare bene e di lottare per qualcosa di importante che aveva questa squadra. Poi, la prima partita vinta contro il Milan ci ha fatto prendere coscienza del fatto che eravamo forti”.
Su Vincenzo Montella e Paulo Sousa
“Di Montella in questa Fiorentina è rimasto lo stile di gioco: lui quando è arrivato è partito da zero. Sousa ha continuato con quell’idea e ci ha messo un po’ più di grinta, specialmente nel modo di difendere. Ma a Montella sono affezionato: ho sempre avuto un buon rapporto con lui, mi ha aiutato tantissimo e fatto sempre giocare. Il suo addio mi è dispiaciuto, ma il calcio è così: allenatori e giocatori passano. Non so se quel ciclo fosse arrivato al termine, ma il 3° anno per un allenatore è sempre difficile: non abbiamo vinto nulla, che è quello che volevamo fare, e si è deciso così. Ci siamo sentiti recentemente, gli ho fatto gli auguri per la sua nuova esperienza”.
Sul calcio italiano
“In Spagna c’è più velocità, qui più tattica. Forse per il mio ruolo è più facile, mentre per un attaccante meno, perché le squadre si chiudono, gli spazi sono pochi e si difende meglio. I migliori attaccanti? Higuain è fortissimo, ma anche l’attacco della Roma. I difensori? Dico Chiellini, ma anche qui è difficile scegliere: ce ne sono tanti, anche alla Fiorentina”.
Sul suo rinnovo e sulla fascia di capitano
“Sono contento di aver prolungato fino al 2017, è la dimostrazione della fiducia della società e per me vale come un premio. Portare la fascia è un orgoglio e una responsabilità, ma per me è un dettaglio: l’importante è aiutare la squadra. Da noi ci sono 4-5 giocatori che, pur non portando la fascia, sono dei leader fondamentali per lo spogliatoio”.
Sulle rivali in campionato
“Non meritavamo di perdere con Napoli, Juventus e Roma, perché avevamo giocato bene. Forse rispetto a loro ci manca di chiudere le partite, abbiamo la tendenza a offendere sempre, è il nostro modo di giocare. Nella partita contro l’Inter, invece, abbiamo acquisito la consapevolezza di poter lottare fino alla fine. I nerazzurri sono in testa con merito: danno l’impressione di saper fare quello che devono ed è anche merito dell’allenatore. Poi c’è la Juve: non è mai stata fuori dai giochi perché è una squadra abituata a lottare. Assieme al Napoli è la squadra più forte. Dybala? Può diventare un fuoriclasse, ma non Messi”.
Sui suoi compagni di squadra
“Kalinic mi ha stupito tantissimo: è arrivato qui quasi come uno sconosciuto, con grande umiltà: lavora sodo per la squadra ed è anche un grande bomber. Rossi per me tornerà quello di prima: è la prima volta che trova un po’ di continuità dopo gli infortuni e a volte in queste situazioni è più difficile a livello mentale che fisico, ma con il lavoro tornerà come prima. Bernardeschi ha talento ma è un ragazzo tranquillo, sa che deve ancora lavorare per migliorare. Tatarusanu? Gli scettici non possono dire più nulla di lui, ha salvato tante partite”.
Sugli obiettivi della Fiorentina
“Concentrarci più sulla qualificazione in Champions che sulla conquista del campionato? E’ ancora presto per fissare degli obiettivi, dobbiamo ragionare partita dopo partita. In passato siamo stati vicini a vincere qualcosa: sappiamo che dobbiamo lavorare e per questo dobbiamo fare un passo alla volta. Questo l’anno giusto? Sono tutti giusti per vincere, certo quest’anno siamo forti e il sogno è concreto”.
Sulla possibilità di chiudere la carriera a Firenze
“Sono legatissimo a questa squadra e a questa città e nel calcio non si sa mai, ma la gente sa quanto sia tifoso del San Lorenzo e che un giorno mi piacerebbe tornare”.