calcio: “Zitti zitti” torniamo su ..
SOGNO O SON DESTO: SIAMO A QUOTA 16 “CON I 3 PUNTI DI GENOVA” SAREMMO A QUOTA 18.. ?”
di Alessandro “Coppins” Coppini
Firenze- Non erano certo una gran premessa, le parole del Mister alla vigilia del Derby dell’Appennino. Dichiarando di aver abbandonato i propri sogni, il tecnico portoghese sembrava implicitamente ammettere che la squadra a disposizione (non arricchita da interventi societari) non poteva spostarsi dalla mediocrità. Rischiavano di essere parole destabilizzanti, invece la squadra si è ricompattata ed ha offerto un ottimo primo tempo, limitandosi al controllo nella ripresa. Vittoria per 1 a 0, più larga di quanto non dica il punteggio. I motivi dell’ottimo risultato vanno ricercati prima di tutto nell’abbandono di ogni stravaganza lusitana, con Sousa che finalmente schiera i “migliori” (ognuno nel proprio ruolo) e recupera il modulo che finora aveva funzionato meglio, il 4-2-3-1 di Cagliari. In attacco impossibile rinunciare a Kalinic (finalmente sui livelli 2015), dietro la punta un Ilicic che quando è ispirato è di gran lunga il migliore della rosa gigliata, sulle fasce Tello e Bernardeschi con il 10 che può accentrarsi. Il centrocampo sembra numericamente in inferiorità, ma Borja&Badelj (se giocano come ieri sera) tengono in mano il pallino del gioco, anche perché i due esterni alti tornano spesso. Indietro la difesa a 4 da maggior protezione e maggiori certezze, e al confermarsi di Astori si aggiunge un Gonzalo finalmente all’altezza delle sue possibilità. Non solo nelle fase difensiva, ma anche nella costruzione: era stata questa la qualità a farne un giocatore di prima fascia, e ieri sera con quel lancio di 40 metri, che ha innescato Kalinic nell’azione che ha provocato il rigore e l’espulsione del difensore rossoblu, si è rivisto il giocatore del quale non si può fare a meno. Insomma una vittoria importante e promettente. Naturalmente (senza esagerare come fanno troppi) non si può dimenticare che il Bologna è apparso poca cosa e che senza Destro e poi Verdi (infortunato durante la partita) il potenziale offensivo rossoblù è vicino allo zero. E nemmeno si può dimenticare la superiorità numerica per gran parte della gara. Però va detto che spesso la pochezza dell’avversario appare anche in funzione di come gioca la Fiorentina. Che magari in certe fasi non costruisce moltissimo ma col possesso palla e l’occupazione degli spazi rende difficile il compito degli altri. In conclusione una serata positiva se si esclude il fatto che nel secondo tempo la squadra è apparsa troppo attendista, tenendo in bilico il risultato invece di ammazzare la partita. Ora è importante anzi decisivo, dare continuità a risultati e prestazioni, e dare continuità anche alle due frazioni di gara, senza tornare sulle fastidiose montagne russe di questa prima fase di stagione: è un sogno realizzabile o un illusione dalla quale destarsi delusi? A Paulo Manuel Carvalho de Sousa la risposta…..
PS Lo Stadio Dall’Ara ieri sera faceva un po’ tristezza. A parte la Curva Bulgarelli e i 1700 viola, larghissimi spazi vuoti e che stridevano enormemente con i Derby di qualche anno fa. Un calcio, quello Italiano, che ha 519 milioni di debiti ma che non riesce a portare la gente allo stadio…