Di Paolo Caselli
Sono le 11,00. Piove, fuori dello stadio la gente parla ancora sottovoce, qualche applauso, oggi non è una partita, è una cerimonia.
Le 12,00, la squadra entra in campo per il riscaldamento, non è un applauso, è un moto del cuore, Pioli si ferma e risponde anch’egli con un applauso, Davide é per te!
Non un coro, non un fiato, solo applausi, Davide ci manchi!
In Fiesole uno striscione: “Ci sono Uomini che non muoiono Mai…. ci sono storie che verranno tramandate in Eterno…. BUON VIAGGIO CAPITANO”.
Anche i tanti tifosi del Benevento ricordano il nostro capitano, Uomo vero, giocatore leale e mai sopra le righe.
12,30 Le squadre entrano in campo in un silenzio assordante, accompagnati dai bambini con le maglie della Fiorentina e del Cagliari col n.13, la tua Davide, la tua Capitano.
Partono le note dell’Inno viola e del Campionato, inutili, la gente piange, si guarda intorno cercando conforto in un volto amico, in un viso conosciuto, magari in una delle mille trasferte fatte da ragazzi, proseguite poi quando eravamo uomini fatti, legati sempre e comunque alla Fiorentina.
Tanti palloncini volano in alto verso il cielo, prendili Davide, sono i nostri pensieri verso di te, falli vedere a Ugo, Ferrante, tuo compagno di reparto nel Paradiso dei difensori viola, falli vedere a Cervato, a Segato, tutti scudettati, campioni per Firenze.
Sì oggi siamo più che mai la famiglia viola, musona, presuntuosa, litigiosa, attacchina, ma legata come mai a quei colori che ci fanno battere il cuore, Guardaci Davide! Siamo più soli, altri volti, altri protagonisti indosseranno le nostre maglie, avranno i nostri applausi, noi non avremo il tuo sorriso, grande, da Capitano.
Guardo il campo, Pezzella cede alla sua sinistra, Davide dove sei? C’e Vitor Hugo, dai sì, lo conosci anche te, non avanza imperioso come te Capitano, ma so che lo hai guidato, consigliato, vogligli bene! Guardaci Capitano, non seguiamo nemmeno la partita, inutile appuntamento.
È il 13°, la partita si ferma, il 13 è il numero di maglia del Capitano, la “Fiesole” in uno sventolio di bandiere forma un muro che compone il tuo nome e il 13, Guardaci Davide, Guardaci Capitano, la tua fascia la indossa Badelj, eri la Luce, Guardaci Davide, il tempo pare essere fermo, anche il cielo é sospeso in una luce incerta tra il buio e il chiaro.
Guarda Davide la Fiorentina passa in vantaggio, chi realizza? Dai Davide, lo sai, il tuo sostituto, Vitor Hugo col tuo numero all’incontrario, il 31 è salito da te, in cielo, per colpire di testa.
Adesso diluvia, guardaci Davide, nessuno si è alzato dal proprio posto, solo per te, e Vitor Hugo, nome da letterato, fisico statutario, ti ha salutato con la mano alla fronte, lo so lo so che lo hai visto Capitano.
Provo ad alzare gli occhi per vedere la partita, i tuoi compagni corrono sul campo che fu tuo, con la maglia che fu la tua, Guardaci Davide.
Chissà perché, Davide, guardo il campo sul centro sinistra, ti cerco, guardo, non ti vedo, ma tu, Capitano Guardaci, tira ora un vento freddo, umido, triste come il 4 marzo.
In “Fiesole” sventola una bandiera con il tuo volto, sei nella nostra storia Davide, non è una storia fatta di molte vittorie, di scudetti o coppe, è una storia di appartenenza, di amore, di orgoglio, una storia di Firenze che ormai ti appartiene, Guardaci Davide, canta con il tuo popolo, la tua gente.
Davide è finita, l’hai vista la tua Fiorentina, la tua squadra, seguila sempre, guardala, ha bisogno di noi, del nostro tifo, del suo Capitano, Sempre!
Ciao Davide, alla prossima, sicuri che ci sarai e noi con te!
Ah già, poi hai da riprendere le scarpe da Marco….