Firenze- Ennesima conferenza stampa pre partita…di Paulo Sousa, ennesime domande, ennesimo tentativo di “eluderle” con l’ennesimo giro di parole.. per l’ennesima volta gli è stato chiesto a Sousa se resterà alla Fiorentina. E per l’ennesima volta la risposta del tecnico, dopo aver sostenuto di essere già stato chiaro nei giorni scorsi e di non volersi ripetere, è stata di nuovo arzigogolata e ampollosa. Colorita con neologismi tipo “focato”, che deve essere un mix tra fogato e focalizzato (lo segnalo alla Crusca, certamente è meglio di “petaloso”). Ovvero concentrato, impegnato e dedito, anima e corpo alla causa della Fiorentina. Comprendo il fastidio di Sousa, che ormai da settimane si sente porre la stessa domanda in ogni occasione. Tuttavia delle due l’una: o siamo tutti una massa di capoccioni, oppure a lui sembra di essere stato chiaro ma in realtà non lo è stato per niente. Magari o po’ l’una e un po’ l’altra delle due ipotesi.
Comunque, premettendo che da tempo sostengo di aver interpretato le sciarade di Sousa in senso affermativo circa la sua permanenza alla Fiorentina, lo inviterei a riflettere su questo dilemma, che per i più è ancora irrisolto. E lasci perdere affermazioni del tipo “dipende anche dai risultati”, come a dire che la sorte di un allenatore la decide anche la società. Certo, se Diego Della Valle fosse improvvisamente colpito da raptus zampariniano, potrebbe volare fuori dalla porta, come una ciabatta vecchia (anche se firmata Tod’s) tecnico, staff, dirigenza tutta, fratello compreso. Ma questa sarebbe un’altra storia. Forse per Sousa ci vorrebbe una scheda da referendum nella quale porre il quesito: lei personalmente, indipendentemente dalla società, è convinto di restare allenatore della Fiorentina per il prossimo campionato? E poi due caselline con l’indicazione: barrare quella del “Sì” o quella del “No”. E non provi a fregarci andando al mare.