GRAZIE RAGAZZI!
Per tutta l’estate, e per gran parte del campionato in corso, si è pensato ad un anno che, più che di transizione come da alcuni ipotizzato, fosse inutile. La convinzione nasceva dalla legittima aspirazione del tifoso di voler vincere qualcosa. Se non un trofeo, almeno un piazzamento per l’Europa che conta, o comunque una stagione di vertice. Esclusa sulla carta questa possibilità tutto sembrava insipido, senza senso. Ma il calcio, a saperlo guardare, offre molto di più dei risultati e della classifica. E così, un gruppo di professionisti che vanno a lavorare con la stessa maglia, si è trasformato in un gruppo di compagni, che sente propri i colori che indossa, vive dentro di se la città che rappresenta e, soprattutto, sente l’onore di rappresentare in ogni momento il Capitano ,che non c’è più ma è come se ci fosse più di prima. Che per realizzare questa magica alchimia ci sia voluta la scomparsa di Davide Astori può lasciare perplessi, ma è anche un fatto bellissimo. Certo non vanno dimenticati valori tecnici e di personalità che forse avevamo sottovalutato. Anche a Udine la difesa si dimostra di ottimo livello, con Pezzella che conferma il suo valore, Milenkovic che gioca da giovane veterano e Hugo che si dimostra uno degli acquisti migliori. Anche Biraghi esprime un buon calcio, ma è il centrocampo che risulta sorprendente. Veretout si improvvisa magnificamente regista basso, ha meno tecnica ma più gamba di Badelj, Benassi assomiglia al giocatore che avevamo sperato fosse, e Dabò sorprende per tempismo unito ad una forza fisica straripante. Anche se si perde col passare dei minuti Saponara è fosforo puro, e Chiesa prepara i suoi strappi puntando gli avversari con la sicurezza sfacciata del torero. Che poi la presenza impalpabile ma efficace di Astori sia realtà, lo si capisce quando un fin lì inconcludente Falcinelli, chiude addirittura di tacco un triangolo con Chiesa che viene atterrato: si realizza in quel momento che nel calcio tutto può accadere, basta volerlo! Così come Veretout vuole con forza realizzare il rigore del vantaggio viola, e Simeone, entrato nella ripresa, vuole tenacemente controllare un pallone che ballonzola disordinato tra le gambe degli avversari e che il Cholito mette in rete per il definitivo due a zero. Alla fine è festa dei giocatori sotto lo spicchio degli eroici tifosi giunti a Udine. La classifica sorride, viola settimi, Europa possibile. Ma non è questo l’importante e non lo sarà il piazzamento finale. Ormai, in ogni caso, grazie ragazzi!