Anche la Fiorentina ha varato la sua “riforma costituzionale”. L’attribuzione dei poteri è stata chiarita e semplificata. L’equilibrio fra questi, riorganizzato. L’organo esecutivo, il governo, è in mano all’allenatore Pauolo Sousa. A lui il compito di varare provvedimenti (tattici, psicologici, motivazionali) che risollevino il Pil (Punteggio interno lordo) della squadra. Strumenti e indirizzi arriveranno dal parlamento, ovvero il neo direttore generale Pantaleo Corvino, chiamato a legiferare a camera riunita (la sua), con un taglio degno della più drastica spending review alla parcellizzazione di incarichi e responsabilità. Grande potere, il suo, bilanciato dal presidente della Repubblica Viola, Mario Cognigni, in grado di influire attraverso messaggi alle camere, anzi alla camera (di Corvino) sulla politica societaria. Infine il quarto pilastro di questa nuova architettura giuridico-calcistica: la Corte costituzionale nella figura di Diego Della Valle. Organismo super partes, unico a poter eventualmente mettere sotto processo lo stesso presidente. I quattro poteri, se risulteranno ben calibrati, contrariamente a quanto avvenuto nell’ultimo periodo, potranno esprimere una conduzione complessiva della Fiorentina all’insegna della lucidità e dell’accortezza: requisiti assai carenti ultimamente. E Andrea Della Valle, chiederà qualcuno? Lui è la bandiera del Franchi. Un tricolore fatto di viola, viola e ancora viola. A lui il compito di rilanciare la passione e il rapporto con i tifosi. Garrisca al vento e riponga in soffitta il musolungo-quattrostagioni. Non va più di moda.