La novità dell’anno in campo calcistico é stata l’inserimento del Var con tutti i suoi alti e bassi: “E’ un bilancio positivo e sono estremamente contento – ha commentato il designatore Rizzoli -, soprattutto per il futuro. Abbiamo chiesto che gli allenatori possano chiamare il Var 2 volte. Le polemiche resteranno”, scrive Sportmediaset.
Quelle, infatti, non sono mai mancate soprattutto nel finale di stagione, ma a conti fatti gli errori madornali delle passate annate non si sono ripresentati, anzi. Il Var è un sistema che il nostro campionato sta testando insieme a poche altre competizioni nel mondo e di sicuro potrà vedere dei miglioramenti tecnici con il passare del tempo: “I margini di crescita sono importanti, siamo estremamente fiduciosi – ha continuato Rizzoli -. Faremo delle domande e delle richieste, e nel caso delle seconde ammonizioni come quella famosa di Pjanic la domanda è: ‘perché non controllare anche le prime a quel punto?’. E in quel caso la cosa diventerebbe un po’ complicata nell’applicazione. È una proposta difficile da accettare, attualmente siamo all’interno del protocollo FIFA”.
Una possibile novità potrebbe essere il fatto che siano gli allenatori stessi a chiedere l’utilizzo del Var: “Lo abbiamo chiesto all’IFAB per dare la possibilità ai tecnici di chiamare due volte all’interno di una partita l’intervento del Var”. Poi però è tempo di numeri e quelli sono positivi: “Quest’anno il Var ha commesso 17 errori, di cui solo 8 hanno inciso sul risultato finale. Senza ne avremmo commessi molti di più. Poi siamo passati a prendere decisioni da 1’22 di media a 31”, con 1736 check degli arbitri nelle 346 partite di Serie A”.
La questione però rimane il presunto obiettivo di infallibilità richiesto dai tifosi, ma impraticabile: “Non dobbiamo risolvere le questioni dubbie, non è il fine del Var. La cosa più importante è che vengano evitati errori eclatanti e che sia sempre l’arbitro a decidere e non qualcuno dall’esterno. Il Var ha inciso sui gol in fuorigioco, sui rigori, ma la cosa più interessante è che le proteste sono calate tantissimo”.