La Fiorentina come gli sprovveduti che nelle aree di servizio della Campania acquistano una cassa di truciolato credendo di avere fra le mani uno stereo o scambiano il peso di un mattone per quello di un computer. Pensano di fare l’affare e invece… I dirigenti viola, pur avendo la consapevolezza che tutti sapevano che la società era con l’acqua alla gola per la difesa, e quindi vulnerabile, si sono fidati della parola del Leicester. Com’è Benalouane? Very good! E come sta? Very well. Le visite mediche? Non c’è stato tempo, tutto consumato dietro a Mammana e soci per arrivare al nulla. La giustificazione accampata da Pradè, se fosse vera, sarebbe un’aggravante, non un’attenuante. Ma probabilmente è l’ennesima bugia fornita dal dirigente di turno a stampa e tifosi. L’ingaggio del difensore franco-tunisino è stata descritta come operazione last minute. Eppure nella sua conferenza stampa di presentazione, lo scorso primo febbraio (potete verificare facilmente, il video è su Violachannel) Benalouane precisava con pignoleria che i contatti con la Fiorentina risalivano ai primi di gennaio, non alla fine del mese. E’ vero che affermava pure di stare bene e di “essere qua per diventare protagonista” (il premio al campionato della bugia alle Piastre non glielo toglie nessuno). Quest’ultima affermazione, in fondo, non è del tutto campata in aria. Infatti il suo caso, per il quale si parla ormai di vie legali, andrà ad impreziosire la giurisprudenza delle vertenze calcistiche alle quali la società viola contribuisce sovente (vedi Salah). Benalouane protagonista come gli articoli delle televendite, che si acquistano fidandosi solo di ciò che viene mostrato. Ma lì c’è la clausola soddisfatti o rimborsati. Quando entra in scena la Fiorentina, invece, la logica si rovescia.