Ci sono state molte polemiche in merito al turn over operato da Carlo Ancelotti nella partita persa per 3 0 contro la Sampdoria. Una caratteristica in totale contrapposizione con la filosofia del suo predecessore Maurizio Sarri che aveva i suoi fedelissimi, sia come undici iniziale che come subentranti.
Contro la Sampdoria, Ancelotti ha schierato Diawara e Verdi al posto del capitano Hamsik e Callejon. Mertens, inoltre, finora è stato utilizzato soltanto a gara in corso. In pratica sono otto, finora, i giocatori sempre schierati dal 1’ minuto: Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui, Allan, Zielinski, Milik, Inisgne.
Ancelotti ha quindi fatto a meno di alcuni ‘senatori’; se a questo aggiungiamo i trasferimenti in estate di Jorginho al Chelsea e di Reina (seppure trentaseienne) al Milan è evidente la perdita in termini di personalità di una squadra ancora alla ricerca della propria identità, come testimoniato, oltre che dalla rotonda sconfitta con la Sampdoria, dalla sofferta vittoria in rimonta con il Milan alla seconda giornata e dalle sei reti complessive subite che la pone addirittura come seconda peggiore difesa del torneo insieme al Genoa (ultima quella del Chievo con nove gol al passivo).
Difficile fare ipotesi di formazione per la gara contro la Fiorentina, Ancelotti è abituato a sorprendere.