Incontro con il Presidente federale bocce italiano, Marco Giunio De Sanctis, organizzato dal Presidente Comitato Toscano, Giancarlo Gosti.
Il presidente De Sanctis, prende la parola:
“Il nostro sport vive di volontariato, in questo momento il nostro primo pensiero è quello di riaprire gli impianti, punto di riferimento per tante persone, dai più giovani ai più anziani, alimento, dunque alimento per lo spirito, socialità, tutelare i nostri valori sociali.
Da un mese sono in contatto con i comitati territoriali per far fronte a questa emergenza.
In primis, non è da confondere l’attività outdoor con la riapertura dei boccodromi al chiuso. Siamo stati flagellati da molti lutti, proprio per la socialità e la convivialità.
Dobbiamo e possiamo riaprire tra i primi, le bocce, infatti, non sono uno sport di contatto, il contatto è veramente minimo, saremmo facilitati anche se dobbiamo seguire i protocolli, per questo ho stretti contatti sia con il CONI che con le altre federazioni.
Il gioco delle bocce, nasce per l’esterno, all’esterno, gioco universale con molte derivazioni, curling, biliardo, bowling.
Per riprendere le nostre attività, per adesso ludiche, è importante essere coesi, uniti, riprenderemo in maniera diversa, ma dobbiamo riprendere quale attività motoria da giocare all’aperto, attività per tutti i cittadini.
Chiaro, discorso diverso per l’attività agonistica, li dobbiamo seguire le linee guida, adattandole al nostro sport, da domani potranno essere aperti impianti per atleti di rilevanza nazionale, bocciodromi aperti in accordo con le società e gli enti preposti.
Mancheranno alle nostre tante società tanti fondi, noi abbiamo un assegnamento da parte del CONI di 1mln. di euro, noi interverremo a favore delle societa più in difficoltà e non in base a situazioni apicali o di merito.
Il recupero delle societa sportive, partendo dalla promozione, dalle società sportive più in difficoltà.
La nostra federazione ha approntato vari interventi quali l’affiliazione gratuita, il prolungamento, per quanto possibile, del tesseramento e dell’attività.
Ricordo che le società bocciofila in Italia sono circa 1600 e spetta proprio alle società il propagandare all’esterno il gioco, non relegandolo ad un ruolo dopolavoristico o agli anziani.
I giovani devono essere avvicinati, ma l’approccio deve essere semplice, facile, come è il nostro gioco. C’è stato un accordo con l’istituto Credito Sportivo, risorse da investire senza interessi, prestito da restituire dal terzo anno che consentiranno di far fronte a questa emergenza, come Federazione abbiamo stanziato ben 500mila euro.
Il numero dei nostri giovani, oltre 3000 negli ultimi anni, ed è lì che abbiamo investito molto e dovremo investire.
I fondi sono stati stanziati, ma l’attività deve essere delle societa, non bisogna ghettizzare le bocce nei bocciodromi, per sensibilizzare i giovani è importante avere istruttori strutturalmente validi.
Anche le bocce paralimpiche con le varie disabilita sono in grande incremento numerico nonostante gli svantaggi, penso alle barriere architettoniche.
Per le bocce paralimpiche obiettivo minimo 15000 tesserati, sperimentazione anche con i non vedenti, la promozione deve essere la priorità, con istruttori certificati e di certificata professionalità, 170 soci che fanno anche attività paralimpica, e qui ho la ventennale solidarietà, amicizia e collaborazione con Luigi Pancalli”