Nel crepuscolo di Mortsel è il dominio dell’Italia U-12 a non tramontare: la truppa capitanata da Stefano Burato, coadiuvato dai coach Simona Conti, Alberto Furlani, Ivano Licciardi e Alessandro Rosa Colombo, conquista il quarto titolo continentale consecutivo grazie ad una prestazione assolutamente da grande squadra, come racconta il risultato finale: 6-0 al settimo inning ai danni della forte Repubblica Ceca, che mai, in questa edizione dell’Europeo, era stata battuta prima di affrontare l’Italia in finale dell’Europeo U-12 di Mortsel (Belgio).
Non si è trattata di una partita facile: eventi di questo tipo sono sempre difficili da vivere per atleti a qualsiasi livello, anche se il problema dell’Italia non è stata né l’ansia da prestazione, né l’emozione di affrontare una partita valida per l’alloro. Eppure la partita degli azzurrini è cominciata in salita: il promettente classe 2009 Patrik Silva, lanciatore partente prescelto per la giornata più importante in due anni, dura appena sei lanci, costretto ad uscire a causa di un fastidio al braccio di lancio. Il giocatore azzurro resta in campo come prima base costringendo Burato a ridisegnare la difesa: Cristian Severino passa dall’esterno destro all’esterno sinistro, Federico Magalotti lascia la prima base per l’esterno destro e Michele Dal Pozzo, designato nell’esterno sinistro, sale sul monte di lancio. È qui che la partita vive un primo momento di svolta: il giovane atleta della Crazy Sambonifacese prende in eredità il conto di tre ball, due strike lasciato da Silva e subisce una valida interna dal leadoff Vojtech Maly, la prima di cinque valide concesse in una prestazione da vero campione (6.2IP, BB, 10K). Un doppio gioco 4-6-3 su Ondrej Bilek, uno dei battitori più pericolosi del nove ceco, rappresenta la chiave di volta dell’inning che viene chiuso con un out in terza base. L’Italia, che nel primo inning aveva lasciato Federico Magalotti in prima base, costruisce un secondo inning ambizioso iniziato da un doppio di Patrik Silva e proseguito con le basi su ball conquistate da Mattia Pasotto e Pablo Suarez, che si confermano grandi attendisti, ma Francesco Carlini (strikeout) prima e Cristian Severino (rimbalzante out in terza) poi hanno fatto riapparire gli spettri della partita di mercoledì 11 agosto, la seconda disputata dall’Italia, dove proprio contro la Repubblica Ceca (l’unica sconfitta italiana di questa edizione) l’attacco azzurro lasciò un totale di 7 corridori in base battendo appena 1-9 con corridori in posizione punto.
Anche quesa volta i problemi in battuta che fermarono l’Italia nella partita di poule A sembrano ripresentarsi: dopo un perfetto secondo inning di Dal Pozzo, anche nel terzo inning l’Italia lascia Magalotti (questa volta protagonista di un singolo da primo battitore) in prima base e nel quarto inning il partente ceco Alexander Nepozitek (4IP, 4H, 3BB, 7K) riesce per la prima ed ultima volta a tenere gli azzurrini lontani dalle basi.
Michele Dal Pozzo dal canto suo entra in trance agonistica e mette il pilota automatico, consigliato dal dugout e gestito in maniera efficace dal ricevitore Mattia Pasotto, e lascia pochi spazi di manovra alla Repubblica Ceca, incapace anche di superare una difesa impenetrabile.
L’Italia costruisce ancora nel quinto inning (singolo di Francesco Carlini e base su ball per Cristian Severino) togliendo di mezzo Nepozitek per Dominik Durlin ma ancora una volta ne esce a bocca asciutta nonostante il cuore del lineup (out in terza su battuta di Magalotti, out in seconda su rimbalzante di Dario Lomi ed eliminazione 2-3 su rimbalzante di Patrik Silva dopo una intenzionale data a Matteo Chinello). Gli azzurrini rischiano seriamente di doversi pentire di non aver capitalizzato perché nella parte bassa del quinto inning i cechi, ispirati dai singoli di David Barton e di Dominik Durlin (su un bunt rimasto davanti casa base) provano a fare la voce grossa: la panchina azzurra decide allora di serrare le fila: Magalotti si sposta in prima base al posto di Silva, sostituito dal guanto di Andrea Scalera che prende possesso dell’esterno destro. A tirare le castagne dal fuoco è però Dal Pozzo che con le sue dritte vincenti fa girare la testa prima ad Adam Tosovsky, poi a Ondrej Bilek. L’Italia costruisce ancora nel sesto inning dove va in base con i primi due in battuta, Mattia Pasotto (valida a destra) e Michele Dal Pozzo (base su ball) prima di un nuovo cambio sul monte (Piotr Fejt per Durlin) che porta i suoi benifici con uno strikeout, un rapido out al volo nell’esterno destro ed un sanguinoso out in terza base su Loris Storti, entrato a correre per Pasotto.
In questo stesso inning, che poteva rappresentare per l’Italia i punti del possibile vantaggio, arriva un’altra chiave di svolta della partita: Alida Campioni va a proteggere il piatto di casa base mentre due imponenti ed importanti prese salva-partita prima da parte del seconda base Francesco Carlini nella zona dell’esterno destro, poi di Cristian Severino (strappa applausi, di spalle ed in corsa contro le recinzioni basse dell’esterno sinistro) su una volata di Richard Hladky danno energia all’intera squadra Italia. Una energia che raggiunge livelli altissimi dopo lo giro a vuoto di Stepan Nemcansky, che consegna a Dal Pozzo l’ottavo strikeout di giornata.
Una situazione di questo tipo questa volta non può essere sprecata dalla squadra di Burato che, giunta all’extrainning, approfitta della regola del tie break: con Carlini in prima e Pablo Suarez in seconda è un intelligente e preciso bunt di Cristian Severino a mandare in confusione la difesa ceca che commette ostruzione per il primo punto azzurro. Quattro lanci più tardi, un lancio non trattenuto permette a Magalotti di arrivare salvo in prima mentre Dario Lomi non gira la mazza e riempie le basi in quattro lanci prima che un lancio pazzo permettesse all’Italia di segnare il secondo punto. L’Italia non spreca più: una battuta valida di Matteo Chinello vale il 3-0 che fa definitivamente crollare la fiducia nei giocatori della Repubblica Ceca. La nazionale est europea incassa infatti altri due punti forzati sulle basi su ball di Alida Campioni e Michele Dal Pozzo, sempre più migliore in campo, poi quello del 6-0 su out produttivo di Pablo Suarez. Il vantaggio è largo per l’Italia, soprattutto con un Michele Dal Pozzo che non conosce limiti e, non curandosi affatto dei corridori sulle basi voluti dalla regola del tie break, infila ben due strikeout in dieci lanci totali su Vaclav Novak e David Barton, lasciando poi il campo al closer Ivan Larice (causa limite di lanci) che chiude con uno strikeout in tre lanci nei confronti di Petr Fejt dando sfogo ai festeggiamenti del clan Italia per il raggiungimento di uno storico traguardo: quattro titoli europei consecutivi.
A fine partita Stefano Burato elogia il suo lanciatore che “ha dato tutto quello che aveva. Lo avevamo allertato della possibilità di doverlo utilizzare sin da subito e i suoi ultimi lanci andavano più veloci dei primi, tanto che non aveva nessuna intenzione di scendere dal monte”. Una riconferma, quella azzurra, assolutamente non scontata vuoi per le difficoltà legate dalla pandemia da Coronavirus, vuoi per la continua crescita delle pretendenti al titolo: “Quest’anno è stato particolarmente difficile confermarsi”, racconta Burato. “Da un lato perché ad ogni europeo noi vediamo alcune nazioni in crescita come Repubblica Ceca o Germania, e dall’altro a causa dell’anno particolare che abbiamo vissuto e che non ci ha permesso di portare avanti il nostro programma”. Un successo che è figlio di un gruppo di lavoro collaudato negli anni: “Con lo staff abbiamo un metodo di lavoro, un progetto chiaro, abbiamo bene in mente come si fa a ‘scoutare’ i ragazzi, un modello che seguiamo e lo facciamo bene fino in fondo. Ogni anno dobbiamo ricominciare da zero, infatti già da domani dovremo cominciare a pensare a chi saranno i ragazzi dell’anno prossimo. Dietro questa vittoria c’è stato molto impegno e tante ‘ore piccole’ trascorse con lo staff dopo i raduni per cercare di prendere le decisioni giuste e portare all’Europeo i ragazzi migliori. Questo successo è una grandissima soddisfazione mia e di tutto lo staff composto da Alberto Furlani, Ivano Licciardi, Simona Conti, Alessandro Rosa Colombo, la fisioterapista [Cristina Minneci], il preparatore atletico [Mosè Serino], il medico [Ignazio Raspante La Scala], il team manager [nonché vicepresidente federale, Vincenzo ‘Gigi’ Mignola], tutti artefici di un lavoro certosino. La vittoria di questo Europeo è il successo di tutto il nostro gruppo e siamo molto contenti. Ogni anno è una emozione sempre diversa.
Sulla partita contro la Repubblica Ceca: “Eravamo un’altra squadra rispetto a quella scesa in campo la prima volta contro la Repubblica Ceca. Abbiamo ricevuto una prestazione superlativa da parte del partente Michele Dal Pozzo, il closer Ivan Larice ha fatto esattamente il suo lavoro. Siamo stati più concentrati, più determinati ed abbiamo preparato meglio questa partita perché conoscevamo bene i nostri avversari. È stata un po’ la fotocopia della partita con l’Olanda nell’Europeo precedente: li abbiamo studiati durante il girone, abbiamo visto quali erano i loro punti deboli ed oggi li abbiamo giocati esattamente come andavano giocati mettendoli in crisi in battuta. Il loro lanciatore ci ha messo in crisi perché ha lanciato molti off-speed, ed i nostri ragazzi nei nostri campionati non sono abituati a vedere questo tipo di lanci”.
Parole di ringraziamento, infine, per la Federazione “perché ci dà la possibilità di partecipare a questi eventi e ci dà la possibilità di lavorare come una seniores. Qui a Mortsel infatti nessuna nazionale aveva il medico, fisioterapista, team manager, preparatore atletico come noi quindi devo ringraziare la Federazione per averci messo nelle condizioni migliori per poter vincere questo europeo. Ringrazio il mio staff che ‘mi segue e sopporta’ e tutte le persone che ci hanno aiutato nello scouting in tutto il territorio italiano”.