Il lungo inverno della MLB è finalmente finito. Dopo novantanove giorni di incertezza scaturito dal lockout imposto dai proprietari delle 30 franchigie, i rappresentanti dei giocatori, i proprietari stessi e la MLB lo scorso 10 marzo hanno raggiunto finalmente l’accordo sul nuovo contratto collettivo (che durerà dal 2022 al 2026), aprendo finalmente le porte al mercato dei free agent ed allo Spring Training, fino a quel momento in stallo.
Il pubblico statunitense tornerà così a godersi il suo “National pastime”, che a partire da giovedì 7 aprile (con ben nove match in programma tra cui New York Yankees – Boston Red Sox trasmessa in diretta e in italiano sul canale 258 di Sky Sport, che della MLB detiene i diritti televisivi in Italia fino al 2026) ci terrà compagnia fino al mese di ottobre quando, al termine di 162 partite di regular season e dopo tutto il ciclo di playoff, la World Series decreterà il nuovo campione.
Tante le novità: oltre a quelle già annunciate, tra le più interessanti vi è anche l’implementazione definitiva del battitore designato anche nel mondo National League (cosa già sperimentata nel 2020 in piena pandemia), misura che ha ispirato la cosiddetta “Ohtani rule”, ossia la possibilità per il lanciatore impegnato nel lineup come battitore di restare in partita come battitore designato anche in caso di sostituzione sul monte di lancio. I doppi incontri torneranno ad essere disputati sulla lunghezza di nove riprese mentre la postseason a partire da quest’anno verrà espansa a 12 squadre, quindi 6 squadre per lega (3 vincitori di division + 3 wild card). Presenti inoltre modifiche tecniche che riguardano la costruzione del roster: a causa dello Spring Training accorciato dalla necessità di preservare il calendario da 162 partite, da Opening Day e fino al 1° maggio le 30 squadre MLB avranno la possibilità di portare a roster 28 giocatori al posto dei 26 di regola. Dal 2 maggio il tempo di lunghezza minimo per la lista infortunati sarà di 15 giorni, valido per lanciatori e i cosiddetti “two-way players” (quei giocatori che possono vantare una forte formazione sia come lanciatori che come giocatori di posizione). Resta la norma che prevede la presenza del corridore in seconda dopo il nono inning (misura fortemente voluta dai giocatori), ma sarà valida soltanto per gli incontri di stagione regolare e non vi è certezza sulla possibilità di vederla in vigore anche per il 2023, anno in cui sono previsti nuovi cambiamenti come l’introduzione di basi più larghe ed un giro di vite sullo shift difensivo.
Ovviamente le novità non si fermano al regolamento. Dalla riapertura del mercato dei free agent il panorama MLB ne è uscito rivoluzionato, tanto che coloro i quali non hanno prestato attenzione a quanto successo da metà marzo ad oggi rischiano di ritrovarsi spaesati all’appuntamento con la prima stagionale: tra le firme che hanno fatto più clamore vi è sicuramente quella dell’interbase Carlos Correa, che dice addio agli Houston Astros firmando un contratto da 105 milioni di dollari in tre anni con i Minnesota Twins. Freddie Freeman, l’eroe degli Atlanta Braves campioni del mondo in carica, si è accasato ai Los Angeles Dodgers per 162 milioni in sei anni. Poco più andrà a guadagnare Kris Bryant, che ha detto sì ai 182 milioni per sette anni proposti dai Colorado Rockies. Lascia invece l’aria rarefatta di Denver il potente interbase Trevor Story, che sceglie i Boston Red Sox grazie all’offerta di 140 milioni per sei anni. A Fenway Park andrà a far coppia con Xander Bogaerts, formando un asse 6-4 da capogiro. Esattamente come quello formato da Corey Seager e Marcus Semien, che hanno scelto Arlington (i Texas Rangers) ancor prima del lockout. Per assicurarseli, i Rangers – che hanno aggiunto in vetrina anche il forte partente ex Rockies Jon Gray (56 milioni per 4 anni) – si sono impegnati per l’impressionante cifra di 500 milioni di dollari (375 milioni in 10 anni con Seager, 175 in 7 anni con Semien) proponendosi come pretendenti alla corona della American League West division anche grazie all’arrivo dell’affidabile ricevitore Mitch Garver (acquistato dai Twins in cambio dell’interno Kiner-Falefa, poi girato dai Twins agli Yankees come parte di uno scambio più ampio) a cui si sommano quelli dei veterani Kole Calhoun, Martin Perez, Brad Miller e Garrett Richards. Se questi arrivi e tutti questi soldi basteranno per conquistare il titolo divisionale è tutto da vedere. Anche i Seattle Mariners, che lo scorso anno hanno lottato fino all’ultimo per un posto nel baseball di ottobre, si sono rinforzati con gli acquisti del mancino Robbie Ray (115 milioni per 5 anni) e quelli via trade dei potenti Eugenio Suarez e Jesse Winker dai Reds. Un gradino sotto abbiamo Astros ed Angels: i texani hanno confermato Justin Verlander (25 milioni di dollari per il 2022) ma non hanno trovato una alternativa di peso al nome di Carlos Correa. Toccherà quindi al giovane Jeremy Peña difendere l’interbase. Per lui garantisce José Altuve: “diventerà una superstar”. Gli Angels invece hanno puntellato il reparto interni con l’ex Yankees Tyler Wade ed i veterani Kurt Suzuki e Matt Duffy, e rafforzato il bullpen con la conferma Raisel Iglesias (58 milioni per 4 anni) e attraverso le aggiunte di Aaron Loup, Michael Lorenzen, Ryan Tepera e Archie Bradley. L’ex Mets Noah Syndergaard (21 milioni di dollari) è la firma di grido. Se sano, farà sicuramente divertire il pubblico di “Big A”.
A proposito di Mets proprio i newyorchesi sono una delle squadre ad aver speso più soldi sul mercato: la firma che evidenzia l’offseason appena trascorsa è indubbiamente quella del 37enne Max Scherzer (130 milioni per tre anni = 43,3 milioni di dollari a stagione), che con il fragile Jacob deGrom (salterà almeno le prime quattro settimane per un infortunio alla spalla), il nuovo arrivo Chris Bassitt , Carlos Carrasco e Taijuan Walker va a formare una delle rotazioni più forti in MLB. Atterrano nel Queens altri due veri e propri colpi come gli esterni Starling Marte (78 milioni per 4 anni) e Mark Canha, l’interno Eduardo Escobar e l’italo-americano Adam Ottavino. Tornerà nel lineup (ma in quali condizioni è tutto da verificare), scontata la sua seconda squalifica per uso di sostanze proibite, anche Robinson Cano. Saranno dunque i newyorchesi i principali rivali degli Atlanta Braves che hanno rimpiazzato Freddie Freeman con il ben più giovane e potente Matt Olson e poi rafforzato il reparto lanciatori con il closer ex Dodgers Kanley Jansen – protagonista con i Dodgers di 350 salvezze e 1022 strikeout -, Kirby Yates e Collin McHugh. I Braves hanno confermato anche Eddie Rosario, grande sorpresa dei playoff 2021, e ritroveranno nel lineup due armi dal peso non indifferente: Ronald Acuña Jr e Marcell Ozuna. Leggermente staccati i Phillies che migliorano sensibilmente potenziando il lineup con Nick Castellanos e Kyle Schwarber e con Corey Knebel, Jeurys Familia e Brad Hand vanno a rimpolpare un reparto (il bullpen) storicamente critico per la squadra di Philadelphia.
Grande attenzione sulla NL West: se Diamondbacks e Colorado Rockies non hanno fatto abbastanza per rendersi quantomeno credibili contro le big californiane, i San Diego Padres ripartono dall’ex manager degli A’s Bob Melvin e puntellano la squadra acquistando il lanciatore partente Sean Manaea (sempre dagli Athletics) Luke Voit (dagli Yankees), Jorge Alfaro (dai Marlins) e Matt Beaty (dai Dodgers) mentre dal mercato dei free agent hanno pescato il rilievo Nick Martinez, protagonista di numeri importanti in Giappone con i Fukuoka SoftBank Hawks. Basterà per imporsi su Dodgers e Giants? Al netto delle perdite importanti, i losangelini hanno aggiunto forze in più (tra cui Craig Kimbrel dai Chicago White Sox) per un bullpen già forte e riconfermato Clayton Kershaw (17 milioni di dollari) e Chris Taylor (60 milioni in 4 anni). A San Francisco sono arrivati invece Carlos Rodon, Matthew Boyd, Carlos Martinez e Anthony Cobb per il monte di lancio e Joc Pederson per l’attacco mentre le conferme di Anthony DeSclafani, Alex Wood e soprattutto di Brandon Belt servono anche per mantenere la leadership di una clubhouse che ha salutato Buster Posey (ritirato) e Kevin Gausman, finito ai Toronto Blue Jays per la cifra di 110 milioni in 5 anni.
I canadesi si candidano ad essere la forza principale all’interno dell’American League East: a Vladimir Guerrero, George Springer, Bo Bichette, Teoscar Hernandez e Cavan Biggio si aggiunge Matt Chapman, uno dei migliori terza base in circolazione. Il partente Yusei Kikuchi rappresenta un altro tassello importante per una rotazione già molto promettente.
Coloro i quali sembrano aver risposto meglio sono i Boston Red Sox (oltre a Story c’è il ritorno di Jackie Bradley Jr, mentre Michael Wacha, James Paxton, Rich Hill, Matt Strahm e Jake Diekman rappresentano scommesse interessanti per un monte di lancio che per il momento dovrà fare ancora a meno di Chris Sale) ma anche gli Yankees non scherzano: dopo aver confermato al timone il discusso Aaron Boone, i “Bombers” hanno sacrificato Gary Sanchez e Gio Urshela (finiti ai Twins) per avere il 36enne ex MVP Josh Donaldson e l’affidabile Isaiah Kiner-Falefa. Resta a New York Anthony Rizzo, firmato fino al 2023 per 32 milioni di dollari. Riusciranno i Rays a confermare la prima posizione? Nel frattempo la squadra di St. Peterbourg ha blindato il giovane e futuro campione Wander Franco (182 milioni di dollari per 11 anni) ma le cessioni di Austin Meadows (Tigers), Mike Brosseau (ai Brewers per il giovane lanciafiamme Evan Reifert), Louis Head e Joey Wendle (ai Marlins), Brent Honeywell (agli A’s) e Jordan Luplow (Diamondbacks) sollevano questioni. Sul fronte arrivi si segnala quello del veterano Corey Kluber, due volte vincitore del premio Cy Young, lo scorso anno agli Yankees.
Nella American League Central si preannuncia lotta a due tra Chicago White Sox e Minnesota Twins. I primi rafforzano una squadra già forte blindando (al netto della recente defezione di Garrett Crochet, out per tutta la stagione) il bullpen (già tra i migliori della MLB) con Joe Kelly e Kendall Graveman; i secondi, oltre a Carlos Correa, Giovanny Urshela e Gary Sanchez si sono assicurati anche i lanciatori Sonny Gray (via trade con i Reds), Dylan Bundy e Joe Smith, oltre a rinnovare l’esterno Byron Buxton con uno contratto da 100 milioni in 7 anni. Puntano a fare da terzo incomodo i Detroit Tigers che, oltre al recentissimo e inaspettato colpo Austin Meadows, sono riusciti ad aggiudicarsi l’interno ex Cubs e Mets Javier Baez (140 milioni per 6 anni) colmando così il vuoto nell’infield mentre nella rotazione inseriscono Eduardo Rodriguez (77 milioni per 5 anni). Restano con il lumicino in mano Kansas City Royals (Zack Greinke è l’acquisto di maggior peso), che puntano sul debutto della futura stella Bobby Witt Jr, e i nuovi Cleveland Guardians, che si lasciano sfuggire tutti i principali obiettivi di mercato ma rinnovano il closer Emmanuel Clase e continuano a trattare con José Ramirez.
Anche nella parte sud dell’Ohio le cose non sono andate come speravano i tifosi: i Reds hanno infatti smantellato una squadra che la scorsa stagione ha chiuso ai margini della zona wild card e i nuovi acquisti (Tommy Pham, Donovan Solano, Colin Moran, Hunter Strickland) non sembrano essere all’altezza dei giocatori che hanno lasciato Cincinnati per altri lidi. Puntano a trarne vantaggio soprattutto i Chicago Cubs, molto attivi sul fronte free agent. Tra i nuovi arrivi si notano soprattutto Jonathan Villar, il ricevitore Yan Gomes, i lanciatori Drew Smyly, Mychal Givens, David Robertson e Daniel Norris oltre all’interbase Andrelton Simmons ma gli acquisti più importanti sono Marcus Stroman (71 milioni per 3 anni) – già alle prese con i primi mal di pancia – e il portentoso esterno giapponese Seiya Suzuki (85 milioni in 5 anni), reduce da 38 fuoricampo in 132 partite con gli Hiroshima Carps nel massimo campionato giapponese. Non cambiano più di tanto i Milwaukee Brewers (Hunter Renfroe darà ulteriore potenza al lineup) mentre i St. Louis Cardinals puntano tutto sulla eccezionale difesa e su una dose in più di forza in attacco (Corey Dickerson) e sul monte di lancio (Steven Matz). Ma la notizia principale è soprattutto una: il ritorno di Albert Pujols. Il 42enne dominicano concluderà la carriera in MLB là dove tutto è iniziato: a Busch Stadium.
Luca Giangrande
Quest’anno aumenta l’offerta MLB in Italia: oltre a Sky (dal 2020 e almeno fino al 2026), che trasmette in diretta TV e in streaming (su Now TV) fino a sette incontri a settimana di regular season, si aggiunge la compagnia Helbiz Live con quattro partite a settimana in diretta e on-demand.
Questi gli appuntamenti su Sky:
Giovedì 7 aprile (Opening Day) ore 19 Boston Red Sox @ New York Yankees in diretta su Sky Sport 258 con commento in italiano Freri-Gallerani.
Sabato 9 aprile ore 19 Baltimore Orioles @ Tampa Bay Rays in diretta su Sky Sport 252 con commento in italiano Nicolodi-Freri.
Domenica 10 aprile ore 2 Los Angeles Dodgers @ Colorado Rockies in diretta Sky Sport Action (canale 206).
Lunedì 11 aprile ore 1 Boston Red Sox @ New York Yankees in diretta su Sky Sport Action (canale 206).