“Non mi pento delle scelte fatte”. Il presidente della Fidal Alfio Giomi è sostanzialmente soddisfatto dell’epilogo dei Mondiali di Doha che si concludono con una sola medaglia per l’Italia, il bronzo di Eleonaroda Giorgi nella 50 km di marcia. E poi Stecchi, Tamberi, Crippa , la 4×100 femminile e la 4×400 maschile che chiudono nelle prime otto posizioni con anche svariate finali sfiorate e noni posti, e diversi record italiani.
Nella giornata conclusiva Yemen Crippa sui 10mila ha sbriciolato il record di Totò Antibo che durava da 30 anni: 27’10”76 contro il 27’16”50 del siciliano a Helsiniki.
Non male anche la staffetta 4×400. L’Italia nella finale, agguantata con la strepitosa ultima frazione di Davide Re, è sesta. Rispetto alla semifinale, inverte due frazionisti: Davide Re corre in prima, Edoardo Scotti in quarta. Vladimir Aceti e Matteo Galvan, invece, restano in seconda e in terza. Impossibile non risentire dello sforzo di 24 ore prima. Ne scaturisce comunque il miglior azzurro da quando Malinverni, Sabia, Zuliani e Ribaud furono quinti a Helsinki 1983, nella prima rassegna iridata. Re brilla un po’ meno che nelle altre gare qatarine. Aceti, dopo la sua prima curva, è ottavo. Ma cambia che è quasi sesto. Lì la Gran Bretagna combina un gran pasticcio e si autoelimina. Galvan fa il suo e consegna il testimone a Scotti in settima posizione. È il talentuoso 19enne, in ultima frazione come in occasione del trionfo ai Mondiali juniores 2018, a compiere l’ultimo exploit. Sul rettilineo conclusivo supera il francese Anne e, con 3’02”78, regala all’Italia il secondo miglior risultato di tutti i Mondiali. Solo il Belgio, di bronzo, fa meglio tra le Nazionali europee. L’oro è degli Stati Uniti di Kerley, Cherry, London, Benjamin (2’56”69), l’argento della Giamaica (2’57”90).
Per gli atleti toscani il bilancio è tutto sommato favorevole. Anna Bongiorni e Irene Siragusa chiudono con la finale della 4×100 conquistata col record italiano, la qualificazione diretta e sicura alle Olimpiadi e il settimo posto finale. Claudio Stecchi nell’asta alla fine è ottavo in finale, Leonardo Fabbri nel peso è arrivato a 15 centimetri da una finale stratosferica, probabilmente complessivamente la più qualificata di sempre nella storia della specialità e anche lui ci riproverà in chiave olimpica.
Così così Yohanes Chiappinelli che è andato vicino al primato personale nella qualificazione dei 3000 siepi ma non è bastato per la finale. Il livello era alto ma chiaramente dopo la medaglia agli Europei la scorsa estate anche lui si aspettava di più. Anche per lui c’è un anno per lavorare e per risalire ulterirmente verso Tokyo 2020.
Non bene naturalmente Meucci, ritirato al 30esimo chilometro nella maratona. A completare il quadro anche la adottata Elena Vallortigara che si allena a Siena e che è rimasta fuori dalla finale dell’alto, e Marcel Jacobs che ha il doppio tesseramento Fiamme Oro-Virtus Lucca che a sua volta ha sfiorato la finale della 4×100 facendo il record italiano e ha corso bene nella batteria dei 100, migliore della sua semifinale.
La 4×100 donne (foto Colombo / Fidal)