Nella sessione serale della sesta e penultima giornata degli Europei di atletica di Berlino (dopo il bronzo in mattinata di Antonella Palmisano nella marcia) sono anche arrivati tutta una serie di piazzamenti tra i migliori otto. Alcuni più deludenti, altri vere e proprie imprese.
Le speranze azzurre maggiori e più suggestive erano attese dalla 4×400 femminile, con la romana Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso di Fidenza, l’altra emiliana Raphaela Lukudo e l’italocubana Libania Grenot. Chigbolu tiene in prima frazione, Folorunso e poi Lukudo consegnano il testimone alla Grenot virtualmente sul podio, addirittura al secondo posto, la Grenot però non tiene, l’Italia chiude lontana dal podio, al quinto posto, in 3’28”62 per l’Italia. Molto lontano il 3’25’16” del record italiano fatto alle Olimpiadi di Rio che si ipotizzava potesse essere avvicinato.
Gianmarco Tamberi nel salto in alto supera i 2,28, primato personale stagionale (migliorato di un centimetro), poi però dopo l’errore a 2,31 azzarda il tutto per tutto, chiede di salire direttamente a 2,33 e sbaglia entrambe le due prove, chiude quarto, fuori dalle medaglie. La strada, dopo l’infortunio del 2016, per lui è ancora lunga prima di ritrovare lo smalto dei tempi migliori. “Stavo bene, la strada era giusta, purtroppo la gara per un Campionato europeo si è risolta su misure alte, che non mi aspettavo. Pensavo che un 2,28 fosse sufficiente per andare a medaglia, io l’ho fatto al primo tentativo ma non è bastato. L’obiettivo era provare a venire qui e prendere una medaglia, torno a casa con la medaglia di legno e pazienza. Ma non vedo l’ora di rifarmi e riprovare a saltare più su”, il commento del saltatore post gara.
Sui 5000 metri Yeman Crippa fa gara con i migliori fino al giro finale dove si decide tutto e tenta il miracolo di salire sul podio con una rincorsa disperata negli ultimi 70 metri. Arriva quasi il primato personale in 13’19”85, non basta, chiude quarto anche lui. “Il podio è sfuggito per pochissimo – ha detto l’azzurro subito dopo la gara – forse ho fatto qualche errore in questa gara, ma torno a casa contento con un terzo e un quarto posto. Sono contento e tranquillo ma sapendo che devo lavorare molto per migliorarmi ancora”. Successo con gioco di squadra con primo e secondo posto per i due fratelli norvegesi Jacob e Henrik Ingebrigsten, già protagonisti dei 1500 metri, in 13’17”06, record europeo Under 20, e 13’18”75. Per mantenere il bronzo il francese Amdouni ha dovuto fare il primato personale: 13’19”14.
Nel lancio del disco donne Daisy Osakue dopo il primo lancio nullo fa una gara all’altezza del palcoscenico: fa 58,09 al secondo lancio, poi si migliora ancora, a 59,32, guadagna un inimmaginabile alla vigilia quinto posto. “Già la finale era un sogno e ci ero rientrata – ha detto l’azzurra-. Poi l’obiettivo era entrare tra le otto e fare altri tre lanci. Un quinto posto in Europa è un sogno. Speravo di fare il primato personale ma ci sono andata vicina. E’ un trampolino di lancio per me questa gara, che porterò sempre nel cuore”.
La staffetta maschile 4×400 maschile è sesta, con una prova di cuore degli azzurri, con gli azzurri non lontani dalle squadre migliori: 3’02”34. Vince il Belgio dei fratelli Borlèe in 2’59”47, miglior tempo europeo dell’anno. “E’ l’inizio della strada verso le Olimpiadi di Tokyo 2020” – hanno commentato gli azzurri nel dopogara – un punto di partenza verso il futuro, prossima tappa gli Europei indoor di quest’inverno”.
La terza medaglia per l’Italia era arrivata in mattinata da Antonella Palmisano nella 20 km di marcia (leggi anche qui: https://www.firenzeviolasupersportlive.it/index.php/2018/08/11/campionati-europei-di-atletica-a-berlino-bronzo-per-la-palmisano-nella-20-km-di-marcia-fmminile/ ), stesso risultato dello scorso anno ai Mondiali di Londra. La 27enne tarantina delle Fiamme Gialle fa anche il primato stagionale in 1h27:30, alle spalle della spagnola Maria Perez, oro in 1h26:36 (record dei campionati) e della ceca Anezka Drahotova, argento in 1h27:03. La marcia donne torna sul podio continentale a distanza di dodici anni dal bronzo di Elisa Rigaudo a Göteborg 2006. Nona Valentina Trapletti con il primato personale di 1h29:57.
Per la spedizione azzurra è stato il terzo bronzo dopo quelli di Yeman Crippa nei 10.000 e di Yohanes Chiappinelli nei 3000 siepi.
Quarto tra gli uomini il pugliese Massimo Stano con il record personale di 1h20:51, dopo una gara condotta da protagonista, chiusa ad appena un secondo dietro il ventenne russo Vasiliy Mizinov che coglie il bronzo in 1h20:50.