La pausa nazionali si è conclusa con un bel segno più per la Fiorentina. E’ arrivato il gol di Pezzella con l’Argentina, ma sopratutto quello di Biraghi in maglia azzurra. Il terzino viola nel match di domenica sera in Polonia è sbucato a tempo scaduto, quando nessuno se lo aspettava, e ha infilato forse il gol più importante degli azzurri dopo l’era Conte. Una segnatura che ha cacciato in B la Polonia di Szvzesny, Zielinski, Milik e Lewandoski, uomini che fanno la differenza nelle loro squadre di club. Una rete che ha scacciato l’onta della retrocessione e che ha permesso agli Azzurri di mantenere il posto nella Lega A della Nations League. A rendere felice la Fiorentina non c’è solo l’exploit di Biraghi, ma pure la conferma di Chiesa, oramai diventato uno dei golden boy italiani desiderato dalle big di tutto il vecchio continente. Tanti complimenti, tantissime certezze per i giovani viola, ma domenica riprende il campionato e occorre ritrovare il ritmo per la corsa all’Europa League dopo il ko immeritato di Roma contro la Lazio. Al Franchi ci sarà il Cagliari di Maran a far visita alla Fiorentina e sarà l’occasione per vedere un’altra giovane promessa che si è fatta valere in maglia azzurra, Nicolò Barella. Il golden boy rossoblu è cagliaritano di nascita e come Chiesa è diventato un altro degli oggetti più appetibili sul mercato. Ma e per lui, classico motorino di centrocampo, si parla di cifre astronomiche da sborsare nelle casse rossoblu. Il tecnico Maran conta molto sul giovane azzurro per la trasferta in terra toscana sperando che possa ripetere la prestazione vista a Chorzow. La formazione rossoblu dovrebbe essere costruita su un 4-3-2-1. In difesa esterni Srna e Padoin e nel centro Romagna e Ceppitelli. Il centrocampo sarà formato da Castro e Barella con al centro Bradaric. Joao Pedro giostrerà dietro alle punte Farias e Pavoletti. Attenzione massima dovrà essere fatta al giocatore livornese, che lo scorso anno siglò il gol vittoria al Franchi con un bel colpo di testa dopo una punizione tagliatissima di Lykogiannis. Ma c’è un altro uomo che la scorsa stagione “purgò” la Fiorentina. E’ un argentino e si chiama Lucas Castro. Un anno fa vestiva la maglia del Chievo e nel match di andata contro la Fiorentina segnò addirittura una doppietta che consentì agli uomini di Maran (sì, proprio l’attuale tecnico del Cagliari) di rimontare il momentaneo vantaggio gigliato ad opera del Cholito. La sconfitta dello scorso campionato contro i rossoblu brucia ancora in riva all’Arno, perché quello stop costò le ultime speranze per agganciare il settimo posto, mentre per il Cagliari volle dire salvezza. Il match con il “Casteddu” fu una gara tra le più brutte viste al Franchi, se non la più brutta della stagione 2017/18, e nel finale nessuno può essersi scordato di quel brutto calcione rifilato da Veretout a Joao Pedro. Un gesto che è costato ben tre giornate di squalifica al francese, due delle quali scontate in questo campionato. Logico che in molti stiano toccando ferro nella speranza che domenica sia tutta un’altra musica. Anche perché allora furono tante le attenuanti per la Fiorentina. La sconfitta contro il Chievo arrivo con i viola che erano ancora in una versione sperimentale, mentre il ko con i sardi giunse dopo una lunga striscia di risultati che consentirono una rimonta incredibile dei viola ai danni dell’Atalanta e del Milan. Quindi, al di là della delusione, poteva anche starci un simile passo falso dopo una rincorsa a mille allora. Un’ultimissima annotazione sull’undici sardo che scenderà in campo a Firenze va fatta sul numero uno: Cragno, portiere di Fiesole, che farà di tutto per mettersi in mostra nel “suo” stadio.
Per quanto riguarda la formazione gigliata Pioli non sta pensando di stravolgere l’undici dell’Olimpico. La difesa sarà confermata in tutti i suoi uomini: Pezzella, Hugo e Milenkovic. Non è messo in discussione Lafont. Il giovanissimo numero uno non è stato impeccabile sul gol di Immobile nell’ultimo match e per il momento non ha convinto a pieno, ma resta lui il portiere su cui la Fiorentina sta puntando per il presente e per il futuro. Non mancheranno Biraghi e Veretout, che avrà voglia di farsi perdonare la brutta figura di un anno fa. I dubbi sono legati a Benassi e Gerson, ma alla fine, nonostante le prove poco brillanti di Roma (soprattutto di Benassi) entrambi giocheranno dal primo minuto. Stesso discorso vale per Pjaca, che dovrebbe vincere il ballottaggio con Mirallas. Ultimi due tasselli inamovibili saranno Chiesa e Simeone. Quest’ultimo sarà reduce dalla tournèe sudamericana con l’Argentina, ma come Pezzella sarà al novantanove per cento schierato da Pioli tra i titolari.