Ics, solo ics, sempre ics. Quanto piace pareggiare alla Fiorentina. Ed ecco che anche la quinta gara consecutiva termina come sono terminate le ultime quattro. Buon gioco, tanto impegno, alcune occasioni da gol importanti, un palo e visto che ci siamo, una parata salva risultato di Lafont, provvidenziale sul colpo di testa perfido di Orsolini. Sono due mesi che i viola non vincono, dal 30 settembre (Fiorentina-Atalanta 2-0). Sono cinque gare che i viola non perdono, per usare le parole di Pioli e la classifica se pur a passi piccolissimi si è sempre mossa. Ieri l’Atalanta è stata ripresa, il Parma è a due punti, la Roma a uno. Ma se si guarda più avanti, i punti che distanziano i viola dal Milan sono solo quattro. Siamo quasi a dicembre e nulla è perduto. Il Milan e la Lazio hanno pareggiato, al termine di una gara non certo esaltante. L’Atalanta ha perso ad Empoli a tempo scaduto, la Roma ad Udine (anche se i giallorossi visti a Firenze sono nettamente superiori ai viola nonostante la classifica), il Torino a Cagliari è uscito con un mesto pari. Risultati che raccontano di una lotta per il sesto e settimo posto (che vorrebbero dire Europa League senza e con preliminari) ampiamente aperta. Proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno. E facciamolo alla vigilia della gara dell’anno per Firenze, quella con la corazzata Juventus. Lo facciamo guardando ancora dati numerici, quelli relativi alla difesa: la squadra di Pioli insieme alla Lazio, per numero di gol subiti, è seconda solo alla Juve. Solo dieci gol al passivo. Un numero che potrebbe dire molto, se e solo se, (e qua osserviamo il bicchiere mezzo vuoto) davanti si tornerà a fare qualche gol. Cosa sta accadendo all’attacco è difficile capirlo. L’intesa tra Simeone e Chiesa non è stata ancora trovata. I casi più emblematici della loro scarsa sintonia sono l’assist mancato del numero 25 al numero 9 contro la Roma e quello del numero 9 al numero 25 contro il Bologna. Due situazioni con palloni facili facili che potevano valere altrettante segnature e che invece sono state mandate al macero. Pjaca è sempre più un oggetto misterioso. Il croato non ha ingranato, una lombalgia lo ha tenuto fuori al Dall’Ara, la stagione scorre e dei suoi dribbling, dei suoi gol e dei suoi assist nessuna traccia. E i cambi in panchina servono a poco, quasi niente. Anzi, sembra che la squadra perda punti di riferimento e lucidità. Mirallas, Eysseric, Vlahovic, Thereau il risultato della loro attività offensiva dà come risultato zero gol all’attivo. Un momento no? un po’ di atavica sfortuna in area di rigore? Può darsi. A Frosinone l’ex di turno Sportiello fu l’uomo partita per i ciociari, a Bologna Skorupski è stato decisivo in almeno un paio di circostanze e quando non ci è arrivato il portiere polacco è stato il palo a salvare la squadra d’Inzaghi. Maledetta sfortuna, cantava Vasco Rossi, maledetta sì, perché se quel colpo di testa di Milenkovic fosse entrato, avremmo commentato probabilmente la prima vittoria in trasferta della stagione gigliata. E L’inizio settimana che avvicina al big match di sabato poteva essere migliore. Due trasferte con squadre che lottano per non retrocedere e solo due miseri pareggi. Un bottino scarno, ma sabato una grande prestazione contro i nemici di sempre e CR7 potrebbe cambiare il volto e le prospettive di questa stagione.