Adesso “caccia a Barducci…prendiamolo buttiamolo in Arno e che la corrente se lo porti via !!!
Su iniziativa di Titta Meucci del Pd passa all’unanimità una proposta che autorizza le strutture sulle sponde dei fiumi nei tratti urbani purché “con funzioni di interesse pubblico storicizzate”
La soddisfazione di Nicola Armentano
Andrea Pieri il “mitico” Presidente della Rari Nantes Florentia |
di Simona Poli
Firenze- Il Consiglio Regionale approva all’unanimità una proposta di legge, portata avanti da Titta Meucci del Pd, che salva la Rari Nantes. Approvato all’unanimità , il provvedimento autorizza i manufatti realizzati sulle sponde dei fiumi nei tratti urbani purché garantiscano funzioni di interesse pubblico storicizzate. In pratica il ritratto della Rari.
“Il lavoro che è stato fatto in questi mesi dalla politica e dagli uffici per arrivare a questo testo di legge è stato intenso e non di poco conto, oggi però possiamo approvare una buona legge che va nella direzione del sostegno ad una reale riqualificazione delle sponde dei tratti urbani dei fiumi indispensabile per consentirne la fruizione ai cittadini”, dice Meucci.
Un passo importante dunque anche rispetto alla vicenda che ha riguardato società come quella sportiva fiorentina Rari Nantes che ha visto passare generazioni di fiorentini nei suoi locali in riva all’Arno. Con questa legge infatti viene introdotta la possibilità di realizzare manufatti, sostitutivi o adeguativi di manufatti esistenti diretti a garantire funzioni di interesse pubblico storicizzate, cioè presenti da oltre 40 anni in quell’ambito territoriale, ma sempre nel rispetto dei principi di massima sicurezza idraulica. Saranno i comuni a individuare nei loro strumenti urbanistici tali caratteristiche, dando così attuazione alla legge oggi approvata” .
Ad illustrare il testo, il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli, che ha ricordato alcune modifiche apportate dall’ufficio legislativo del Consiglio e già condivise dagli altri commissari.
La proposta approvata modifica la legge regionale 21/2012 sulla difesa dal rischio idraulico, consente la “riqualificazione delle sponde dei fiumi e la valorizzazione degli impianti finalizzati ad assicurare funzioni di forte interesse pubblico”, storicamente ubicati lungo i tratti di fiume urbani. In particolare è introdotta la possibilità di realizzare manufatti, sostitutivi o adeguativi di strutture esistenti, diretti a garantire funzioni di interesse pubblico storicizzate, connesse al territorio antropizzato e presenti da oltre quaranta anni, come individuati dagli strumenti urbanistici, ricadenti nelle aree soggette a tutela e nelle aree qualificate a pericolosità idraulica molto elevata. Per tali interventi è richiesta la preventiva messa in sicurezza idraulica, senza aggravio del rischio idraulico, oltre che la verifica obbligatoria dell’esecuzione delle opere di messa in sicurezza idraulica. Saranno gli strumenti urbanistici comunali a indicare quali sono gli edifici storici, presenti sulle rive da oltre quaranta anni, che meritano la disciplina in deroga.
Soddisfazione per il testo è arrivata dal capogruppo 5 Stelle Giacomo Giannarelli. “È un atto e una risposta attesi da molti cittadini” ha detto citando il caso Rari Nantes a Firenze.
Per Sì- Toscana a Sinistra Tommaso Fattori ha ricordato la mozione presentata dal gruppo lo scorso 7 ottobre, votata all’unanimità dal Consiglio. “Questa legge è l’ultima tappa di un percorso avviato da tempo”. Le modifiche già ricordate da Baccelli, secondo il capogruppo, “consentono ai Comuni di introdurre deroghe per strutture storicizzate e di interesse pubblico perché svolgono funzioni sociali ed educative. Stiamo salvaguardando beni comuni della nostra regione nell’interesse dei cittadini. Sappiamo anche che tutti gli studi hanno ampiamente dimostrato che non esiste alcun pericolo idraulico per la città connesso a queste strutture, come attestato dall’autorità di bacino. Adesso la legge parla chiaro e sarà possibile salvare Rari e Canottieri dalle ruspe, nel nome dell’interesse collettivo”. Fattori ha inoltre osservato come la nuova disciplina sia “in linea con indirizzi europei che vogliono vivibilità e fruibilità dei fiumi”.