Nella solitudine della tribuna stampa del Bozzi per il Memorial Vannacci ci ha rubato l’occhio un ragazzo, con la maglia numero 4 e fascia di capitano al braccio, di nome Eduard Dutu. Rumeno nato a Roma (e non è un gioco di parole) classe 2001 ma con la faccia, i piedi ed il carattere di chi potrebbe arrivare davvero.
Il ragazzo è a Firenze dal 2016, al tempo era seguito da Victor Becali, noto procuratore espertissimo di calcio rumeno. Ricorderete in quel periodo Adrian Mutu che spalleggiava Pradè e Macia in qualche “consiglio per gli acquisti”, ed infatti dalla terra di Dracula arrivò il figlio d’arte Ianis Hagi. E con lui Eduard Dutu… appunto.
In quell’estate Dutu era seguito anche dall’Inter, ma non se ne fece di nulla perché nelle relazioni tecniche si leggeva spesso: denota problemi caratteriali. In questo senso Emiliano Bigica è perfetto per la crescita del ragazzo, e ieri alle Due Strade non gli ha risparmiato richiami ed incitamenti. Lo stesso allenatore dimostra di avere fiducia in Eduard poiché, nella scorsa stagione, lo ha già fatto esordire in Primavera (quattro i gettoni di presenza complessivi, impreziositi da un gol). Bigica dalla sua ha l’esperienza giusta, non a caso in estate è stato vicino al Trapani, ed ha come obiettivo allenare la “Fiorentina B” in Lega Pro.
Tornando al talentino rumeno, Dutu sembra già pronto ad allenarsi con la prima squadra. Ed infatti Montella lo ha portato in panchina nella recente amichevole contro il Perugia. Nel Memorial Vannacci ha sfoggiato una prestazione di spessore fatta di contrasti ruvidi, tecnica e tranquillità. In generale spicca per personalità e carattere, anche se dovrà moderare la sua “trance agonistica”, che alla lunga potrebbe rivelarsi un limite.
Facendo un paragone col passato (giochino che piace tanto agli appassionati di calcio), per caratteristiche ci ricorda Belodedici. Il confronto con l’ex Stella Rossa e Steaua Bucarest (vincitore tra l’altro di due coppe dei campioni) è impegnativo, e forse rischioso.
Ma se il buongiorno si vede dal mattino… Insomma: da Mutu a Dutu il passo è breve. Ruoli opposti, carattere simile, ma stessi “geni incompresi”? Ai posteri…