Oltre 43 milioni di combinazioni di risultati nelle ultime tre giornate per decretare quale sarà la terza squadra retrocessa quest’anno insieme a Chievo e Frosinone, secondo le statistiche divulgate da Sky. 270 minuti più recupero che metteranno la parola fine al discorso salvezza. Per la Fiorentina la questione è molto più semplice: occorre fare un punto in tre partite. Oppure perderle tutte e tre, ma sperare che l’Empoli non le vinca tutte. Sempre per rimanere agli studi statistici la Fiorentina ha quindi lo 0,01% di probabilità di retrocedere. Montella peraltro alla vigilia ha promesso: “faremo più di un punto da qui alla fine del campionato, non è quello il problema”…
Sulla carta quindi è abbastanza agevole portare a casa la “missione”. Un esito diverso avrebbe del clamoroso. Quello che invece in molti non digeriscono è che la piazza di Firenze si sia assuefatta anche a questa situazione, inedita e inaspettata, dopo che quest’estate dopo il ritiro di Moena erano stati in tantissimi a storcere la bocca per le dichiarazioni di Andrea Della Valle che professava come obiettivo il settimo posto. E sembravano dichiarazioni poco ambiziose se non remissive. Nessuno poteva prevedere il precipitare anche tecnico della situazione…
In ogni caso il primo match point per l’obiettivo attuale arriva già stasera, contro il Milan, squadra che deve per forza di cose conquistare quell’ obiettivo quarto posto che vale la Champion’s e che aggiusterebbe i conti e scongiurerebbe un futuro di sanzioni, provenienti da Losanna. I rossoneri recuperano anche Biglia e Chalanoglu, e Gattuso ha ammonito sulla forza della Fiorentina e vuole dai suoi una gara di altissima concentrazione.
Ma nonostante le esternazioni di Montella ancora una volta alla vigilia – “questo clima non ci aiuta” – la piazza è in subbuglio. E non tanto per i risultati negativi degli ultimi tempi, ma anche per la mancanza di feedback da parte della società, per la mancanza di un dialogo diretto, per gli errori di comunicazione, oltre che di impostazione del mercato, con l’arrivo – ormai è palese – di giocatori chiaramente non funzionali a nessun progetto tecnico.
Oggi pomeriggio come nuovo ingrediente alla protesta c’è il flash mob in via Tornabuoni, salotto buono di Firenze, dove ci sono anche i negozi di Hogan e Tod’s, stasera allo stadio non ci saranno gli striscioni dei viola club per iniziativa del Centro Coordinamento, mentre prosegue secondo le modalità ormai classiche anche la protesta lanciata dall’Associazione tifosi fiorentini, che festeggeranno prima della partita gli ex viola per la ricorrenza dei 50 anni dello scudetto, poi lasceranno gli spalti vuoti per tutto il primo tempo, per rientrare nei secondi 45 minuti.
Le dichiarazioni piccate e irate di Diego Della Valle, in una lettera autografata sul quotidiano La Nazione, non hanno certo placato il clima, ma invece hanno prodotto altre scintille e se possibile acceso ulteriori folcolai di contestazione. “Usate il cervello – ha detto patron Diego ai tifosi – offese gratuite nei nostri confronti, che abbiamo investito tanto nella Fiorentina”. Insomma ancora un attacco frontale, nessuna autocritica e nessun tavolo di dialogo pacifico con chi disapprova. E questo non è piaciuto a chi alla fine sostiene da sempre la squadra, paga gli abbonamenti, i biglietti, fa i contratti alle pay-tv o semplicemente ha a cuore le sorti della squadra viola.
In questo clima si giocherà la gara, il che lascia in secondo piano l’aspetto tecnico. Perché ora più che mai contano motivazioni e cattiveria sportiva. Pr questo Montella ha tentato di compattare il gruppo portando nei giorni scorsi a cena tutta la squadra, presenti anche il diesse Corvino e i club manager e team manager Antognoni e Marangon. Sarà bastato per ritrovare il clima giusto? I 90 minuti col Milan ci daranno la risposta.