La Fiorentina dopo esser stata rimontata da Cagliari e Torino subisce la stessa sorte anche contro la Roma dopo un rigore dubbio concesso su Simeone. I viola, ancora una volta, sprecano tutto quello che possono sprecare sotto porta, in una partita che non ha regalato grandi emozioni, almeno per la Fiorentina. Ma Pioli è contento dei suoi, è soddisfatto della prestazione della Roma, tranne, ovviamente per il pareggio.
Ma a guardare la partita i problemi antecedenti alla Roma sono rimasti esattamente quelli: Simeone non segna mai; la fase offensiva della Fiorentina, Chiesa a parte, non esiste; non esistono alternative ai titolari.
Sarebbe falso dire che contro la Roma si è visto qualcosa in più perché così non è. Simeone gioca e sbaglia gol da principiante. Certamente non è questo il vero Simeone ma è quello che ora si ritrova la Fiorentina e non si vede la luce in fondo al tunnel. Anche ieri il Cholito è riuscito a non ribadire in rete un pallone messo in mezzo da Chiesa, a pochi centimetri dalla porta e addirittura senza portiere. E’ un attaccante in difficoltà ma visto che la Fiorentina non ha alternative ci sono anche poche mosse che Pioli può fare per cercare di aiutarlo.
Simeone si deve aiutare da solo ripartendo dal grande carattere che ha e mettendo da parte quella paura di sbagliare che gli evita di giocare per il gol. Non c’è dubbio che ne uscirà ma la Fiorentina ha bisogno di lui adesso non tra un po’. Si salva Chiesa, unico vero grande giocatore in maglia viola, il terzo del tridente che sia Mirallas, Pjaca, Eysseric o chi volete voi, esce sempre dal campo con un voto insufficiente. E qui si torna al grande tema: la Fiorentina non ha fase offensiva e non avendo idee o schemi non si può neanche sperare in buone prestazioni di chi un fenomeno non è.