La sosta del campionato coincide sempre con un mini bilancio della stagione disputata. Se alla sosta precedente la Fiorentina era arrivata in una posizione più alta di classifica, adesso gli uomini di Pioli navigano in nona posizione. Posto in graduatoria non all’altezza di quelle che erano le aspettative che si erano create, e comunque inferiore a quel settimo posto che la società aveva indicato a Moena come obiettivo minimo stagionale.
La classifica è cortissima e recuperare almeno un paio di posizione sarebbe questione di pochi punti, ma è altrettanto vero il contrario: in assenza di risultati utili scivolare in basso sarebbe un baleno. Non che la Fiorentina rischi chissà cosa, ci mancherebbe, se non il classico campionato anonimo di centro classifica che da queste parti, paradossalmente, dà più noia che lottare per non retrocedere.
Paradossi a parte, è vero che la Fiorentina è la squadra ha pareggiato più partite di tutti in campionato (5, al pari di Cagliari e Torino) ed è vero che diversi di questi pareggi dovevano essere vittorie. Bastava solo gestire meglio alcune situazioni di gioco, a volte anche banali. Per i rimpianti, però, non c’è tempo. Su questo siamo tutti d’accordo.
E’ tempo adesso di tornare a lavorare al Centro Sportivo. Con la squadra dimezzata, senz’altro, ma con la consapevolezza di dover trovare nuove soluzioni tattiche (e di uomini?) già dalla prossima trasferta di Bologna del 25 Novembre. Quella rossoblù è una squadra in grande difficoltà ed anche oggi ha soltanto pareggiato (2-2) sul campo di un disastrato Chievo Verona. Vedremo se alla ripresa ci sarà sempre Pippo Inzaghi sulla panchina felsinea, ma alla Fiorentina dovrà importare poco. Conterà solo vincere al Dall’Ara.