Riflessioni dopo il pareggio col Toro. I viola occupano la decima posizione in classifica a sette lunghezze, appunto, dai granata e dalla Sampdoria. A differenza della Fiorentina, dunque, il Torino vede ancora l’Europa. Nella scorsa puntata di Viola Spritz sul canale 196, in collegamento telefonico Domenico Beccaria, presidente del Museo Grande Torino, ha parlato a lungo del presidente Cairo e può essere interessante rileggere alcuni di quei passaggi, solo per comprendere talune differenze rispetto al rapporto dei tifosi viola con i Della Valle. “Con Cairo va così così” – ha detto Beccaria – “Siamo speranzosi di riuscire a fare qualcosa di positivo. Ultimamente le cose vanno meglio anche nei rapporti coi tifosi, non si sa se perché si sono messi il cuore in pace o perché si sentono rassicurati, io credo per tutte e due le ragioni. Doveroso fare quadrare i conti e quindi quelli economici, purtroppo i tempi belli delle bandiere fedeli per tutta la carriera e dei presidenti mecenati sono finiti così dobbiamo fare conto con il mutamento del pianeta calcio. La mancata cessione di Belotti è una mancata plusvalenza, ma va detto che a ogni presidente non glielo ha ordinato nessuno di comprare una squadra di calcio e, comunque, comprare una società di calcio non significa semplicemente comprare una società per azioni perché si è acquisito la storia e la tradizione e il rispetto di un intero popolo per una maglia per cui non si può tradire una tale aspettativa. Assolutamente vanno rispettati i bilanci ma chi compra una società di calcio compra tutto il pacchetto comprensivo dell’aspetto finanziario, sportivo e quello sentimentale senza il quale non si va avanti”. Riflessioni valide per la società granata ma anche per quella viola.