Alla conferenza stampa di presentazione del nuovo mister della Fiorentina Cesare Prandelli ha preso parte il direttore sportivo Daniele Pradè che ha chiarito alcune situazioni. Ecco le sue parole:
Sul ritorno di Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina…
“In questa conferenza di presentazione sono stati toccati due tasti importanti ovvero l’unione con la città e con i tifosi. Io e Prandelli abbiamo un destino comune, entrambi siamo cavalli di ritorno, abbiamo fatto di Firenze la nostra seconda casa. In genere essi non fanno bene, non piacciono, spero che io e Cesare invertiremo questa tendenza esistente. La scadenza del contratto di Prandelli? A giugno”.
Sulle voci che parlavano di divergenze di opinioni e decisioni tra i dirigenti viola e Commisso…
“L’unione nel mondo del calcio è difficile, dipende molto dal vertice. Siamo fortunati ad avere Commisso, è sempre vigile su quello che gli diciamo io e Barone. Ogni decisione viene presa di comune accordo. Ogni scelta tecnica, da Montella a Prandelli passando per Iachini è stata condivisa da tutti e tre. Se è un anno perso questo? Nel caso andrò via… In questi mesi ho letto più volte che avrei preso un allenatore come Juric, ed invece non è vero, noi decidiamo tutto insieme. Iachini è stato una scelta condivisa, aveva fatto bene lo scorso anno e quindi l’abbiamo confermato. Juric? Se mi fossi impuntato, il presidente avrebbe dato l’ok. Ho autonomia nelle scelte ed ovviamente anche responsabilità”.
A proposito delle partenze dei Nazionali nonostante l’Asl l’avesse impedita…
“Sinceramente? Non ci ho capito nulla. Ieri ci è arrivata una comunicazione, siamo in bolla fino al 14 novembre, poi una circolare FIFA dove viene indicata l’obbligatorietà di lasciar partire i nostri tesserati. L’unione tra le parti non c’è. Vedremo come si evolverà questa situazione”.
È stato fatto un discorso alla squadra ed ai calciatori più rappresentativi?
“Al momento non ancora. Questa squadra comunque è molto responsabile, non manca un’identità. Certo si sono verificate delle particolari situazioni. A Prandelli chiediamo di riaccendere una fiamma di alchimia”.