La Fiorentina perde il proprio miglior giocatore, nonché capocannoniere del campionato, a gennaio e lo rimpiazza con Piatek, già arrivato, e Cabral, che arriverà subito dopo la cessione di Vlahovic. Dunque due attaccanti per rimpiazzarne uno. Ma non è semplice matematica e quindi il rischio che due non siano meglio di uno c’è, ed è anzi la cosa più probabile al momento. Numeri alla mano Vlahovic ha garantito 17 gol in un solo girone alla Fiorentina. Dunque lecito aspettarsi altrettanto da Piatek e Cabral. Ma c’è una serie di “ma” che lasciano capire quanto fare ciò non sarà affatto facile.
Intanto l’amalgama con il gruppo e le idee di Italiano. La Fiorentina è una squadra che si basa su un gioco telecomandato dal proprio allenatore in cui il singolo esalta le proprie qualità all’interno di un meccanismo di squadra perfetto. Lo stesso Ikoné a Cagliari è sembrato piuttosto impacciato nel muoversi in un contesto che ancora non gli appartiene. E stiamo parlando di un esterno molto forte e dalle qualità indiscutibili. Segno evidente, ancora una volta, di quanto il lavoro di Italiano sia determinante per far girare questa Fiorentina.
Piatek lavora con la squadra da quasi 20 giorni, nulla rispetto ai mesi di lavoro messi a referto dai compagni che hanno iniziato la stagione a Moena. Servirà pazienza e tanta fortuna affinché il polacco riesca a bruciare le tappe. Le qualità di Italiano sono indiscutibili ma non può certo fare miracoli. Cabral invece è tutto da scoprire. Attaccante forte con tanti gol in saccoccia, ma in Svizzera. In Serie A è tutto da scoprire e il suo impatto sul nostro calcio e il nostro campionato sarà tutto da verificare. Senza considerare l’ostacolo della lingua che non è banale in una squadra, come detto, telecomandata dal proprio allenatore.
In tutto questo non va messo in secondo piano un altro aspetto fondamentale. La Fiorentina, la squadra, ha imparato a giocare con Vlahovic, sfruttando le qualità del serbo. Piatek e Cabral sono diversi, fanno un gioco diverso, e avranno bisogno di un supporto diverso da parte dei compagni. Quindi non solo i due attaccanti dovranno esser lesti a calarsi nell’intelaiatura della Fiorentina ma anche gli altri compagni dovranno velocemente prendere le misure ai nuovi arrivi.
Dunque si torna alla domanda iniziale: Piatek e Cabral basteranno per sostituire Vlahovic? Al campo l’ardua sentenza. E soprattutto in bocca al lupo a Italiano che deve ricominciare il lavoro a metà stagione.