Per fortuna che è finita bene. Ma nessuno alla fine ci sperava più. La Fiorentina più distratta e pazza della stagione, agguanta tre punti soffertissimi e meritati a Verona contro il Chievo, condannato ormai alla Serie B. E pensare che la partita si era subito messa bene con la solita rete di Muriel e tutto lasciava presagire ad una passeggiata, come quella dell’andata. E addirittura la fortuna ci si era messa a spianare la strada a Pioli. L’errore di Lafont sul gol di Giaccherini era stato di quelli da mani nei capelli. E il VAR, attento, ha cancellato, giustamente, il pareggio, poiché un giocatore clivense entra in area di rigore, quando Lafont ha battuto maldestramente la rimessa dal fondo indirizzando la sfera verso Hugo. Gol non valido, la Fiorentina ha tirato un sospiro di sollievo. E i gialloblù si sono infuriati ancor di più per un presunto intervento di Pezzella su Pellissier in area (i due vanno a contatto, ma sinceramente parlare di un rigore clamoroso negato sembra eccessivo) che ha preceduto di poco il 2-0 di Benassi. E da lì I viola si sono adagiati sugli allori, e i veneti sono tornati a farsi sentire. Capitan Pezzella era in giornata no e si è visto, il polacco Stepinski ha riaperto tutto con il colpo del 2-1. E poi ecco le lamentele per le decisioni di Chiffi tra il primo e secondo tempo. Si sono ascoltate parole pesanti, quelle di Pellissier e si sono lette frasi sullo stesso tono, quelle dell’account ufficiale di Twitter del Chievo. Si recrimina per l’eccessiva fiscalità sul gol annullato e sul mancato rigore e ad aumentare la dose ci pensano i commenti non proprio imparziali delle tv. A Firenze ci si aspettava una ripresa ad alta tensione.
Infatti il secondo tempo non è stato una partita, ma un thrilling. Muriel ha sprecato con un pallonetto sbilenco, Chiesa ha colpito una traversa da pochi passi ed ecco che la gara ha assunto tutta un’altra piega. A centrocampo non si faceva filtro, la difesa condiva con troppi strafalcioni semplici passaggi. Il tiro di Stepinski a botta sicura è parato non da Lafont, ma da Benassi. Rigore e rosso. Pellissier ha fatto 2-2 e viola nel dramma. Il tracollo sotto il diluvio era ad un passo. Ma la Fiorentina si è trasformata in un esercito arroccato dietro le mura di cinta che con qualche sortita infligge punizioni a chi attacca in forze maggiori. Ed è Chiesa stavolta a non sbagliare e ad insaccare il nuovo vantaggio con un gol che è una perla. Ma Chiffi non ci sta, sì perché a quel punto Di Carlo e i suoi facevano una fatica immensa a sfondare la diga gigliata. Ed è sull’azione che poteva capovolgere un’annata che voglio puntare il dito. Il rigore concesso per il mani di Gerson su un cross di Giaccherini è puro fantasioso ingegno. Il fatto che Chiffi non sia andato nemmeno a rivedere il tocco è ancor più grave. Soprattutto perché resta da capire qual è la ratio usata per valutare i mani in area, un fallo sanzionato sempre di più, dopo l’avvento della tecnologia VAR. Allora, perché il mani di Bastoni in Fiorentina-Parma non è rigore? Perché quello di Veloso in Genoa-Fiorentina non è rigore? E come la mettiamo con la respinta a mano aperta di Meitè in Coppa a Torino? Beh, insomma. Se quello del Bentegodi è rigore, a quel punto anche tutti gli altri non possono che essere falli da sanzionare. Ma così non è stato…e a farne le spese per adesso è solo la Fiorentina. Perché in medesime circostanze e in numerose partite si concede il penalty. Non sacrosanto. Non così ovvio. Ma pur sempre penalty, da regolamento. Vabbé, non pensiamoci. Intanto Lafont ha parato il rigore, Chiesa ha siglato il 2-4 e, nonostante il 3-4 di Djordjievic e un finale di pura sofferenza, sono arrivati i tre punti…ma se non fosse finita così saremmo, come al solito, ad arrabbiarci col mondo! E ora è tempo di Coppa. Mercoledì c’è il quarto con la Roma. Firenze vuole l’impresa.